Narrativa straniera Romanzi Le bambole sono tutte carnivore
 

Le bambole sono tutte carnivore Le bambole sono tutte carnivore

Le bambole sono tutte carnivore

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Sonia La Roja, psicoanalista trentenne, single con qualche chilo di troppo, condivide con la sorella minore un appartamento a Madrid e le preoccupazioni per una madre vedova in procinto di sposare un giovane fidanzato. Nella vita è incapace di far tesoro dei consigli che elargisce ai pazienti sul lettino del suo studio, o di comportarsi con lo stesso equilibrio che dimostra sulle pagine della rivista «Elle», all’interno della sua rubrica del cuore. Il diario delle sedute con i suoi pazienti ci racconta la sua strampalata routine: dai paranoici metropolitani confusi e bizzarri, in perenne ricerca dell’amore, a chi un compagno ce l’ha già, ma proprio non riesce a capirlo; da Lorena, zoologa che guarda al mondo con gli stessi occhi con cui studia l’universo animale, popolato di Maschi Alfa, a Joaquín, paziente troppo emotivo che si scioglie in lacrime raccontando gli «estremi» tentativi di immedesimazione nei problemi della partner. I botta e risposta della rubrica di Sonia disegnano in chiave umoristica e graffiante un personalissimo affresco sentimentale dei tempi moderni in cui tutto, dagli appuntamenti con uomini conosciuti via Internet fino al tema più classico dell’infedeltà coniugale, confluisce verso un unico punto: la difficoltà di mettere in comunicazione la sfera maschile con quella femminile.



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Le bambole sono tutte carnivore 2018-09-23 13:54:51 Manuel
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Opinione inserita da Manuel    23 Settembre, 2018

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Prolisso, acuto ed odierno. Questi sono gli aggettivi che mi vengono in mente a fine lettura. Angela Vallvey ha un umorismo intelligente e perfido. Gli uomini della Vallvey non sono altro che oggetti nelle mani delle donne, meretrici fredde e combattive. Dissacrante e realistica, se non anche deprimente, è la visione dell'uomo moderno che oscilla tra l'animale libidinoso, come ci farà notare Lorena, e il metrosessuale, nuovo chimera del ventunesimo secolo, non ancora riconosciuta come uomo.
Questo libro non parla del rapporto uomo e donna, ma della confusione di questo nuovo secolo, delle conseguenze del cambiamento del genere femminile in quello maschile, dell'evoluzione ed involuzione dei due generi. Non fraintendetemi, non è un documentario su come diversamente si sono sviluppati i due sessi, ma un collage della visione dell'uomo moderno visto da tutte le pazienti della anacronistica protagonista, la psicoanalista Sonia. La nostra protagonista svolge il ruolo fondamentale di "ponte" tra la passata e presente visione della donna. La sua mente appartiene al presente ed al futuro, non farà che dar consigli ottimali e dissacranti alle altre donne, ma il suo cuore appartiene al passato e reclama una amore romantico ed ingenuo, ormai passato di moda. Sonia è essenziale per capire il salto generazionale del genere femminile, poiché essa stessa sembra un essere una specie in via di estinzione, legata emotivamente a concetti che non fanno più parte del suo secolo.
Compito unico di questo libro è immortalare il momento esatto del salto generazionale del genere maschile, facendo notare in maniera ironica che un "salto" non  implica che sia un salto in avanti.
A livello pratico, la lingua tagliente dell'autrice  sarà ciò che vi obbligherà a continuare la lettura e contrasterá con la pesantezza di una moltitudine di storie di amori vari. Se amate il gossip, amerete questo libro. Se siete degli uomini, vi deprimerá, perché probabilmente vi ritroverete in uno di questi numerosi uomini confezionati dalla Vallvey, pronti a ricevere il suo doloroso marchio di fabbrica. Nonostante ciò, concordo con la verità di fondo del libro e posso garantire che per gli uomini sarà come una doccia fredda, che forse li risveglierá da questo stato di confusione.
È la mia prima recensione, spero vi sia utile.
Manuel

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