Narrativa straniera Romanzi Le bambine che cercavano conchiglie
 

Le bambine che cercavano conchiglie Le bambine che cercavano conchiglie

Le bambine che cercavano conchiglie

Letteratura straniera

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Su una scogliera impervia, si erge una casa colonica. Clifftops. Il posto che una volta Dora chiamava casa. Da dietro le ampie finestre le sembra ancora di sentire risuonare le risa di sua sorella Cassie. Dora è fuggita da tutto questo, schiacciata dal peso della colpa. Una colpa che non le fa dimenticare quella lunga e calda giornata d'estate di tanti anni prima. I giochi alla ricerca di conchiglie, i nascondigli tra le rocce e quella piccola, fatale distrazione che ha distrutto un'intera famiglia. Da allora Cassie non le vuole più parlare e le due sorelle si sono allontanate. Ma oggi Dora non può più fuggire, il soffio di una nuova vita respira dentro di lei e per amore del suo bambino deve ritrovare i pezzi perduti della sua vita. Perché dietro il massiccio portone di legno di quercia di Clifftops ci sono due occhi pieni di accuse ad attenderla, gli occhi di sua madre. Dora deve trovare il coraggio di affrontarli una volta per tutte.



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Le bambine che cercavano conchiglie 2016-08-08 21:14:03 AdeleQuadro
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Opinione inserita da AdeleQuadro    08 Agosto, 2016

Profondamente vero

Libro importante e non è di certo una lettura blanda! Al contrario! Sono incappata in questo piccolo capolavoro, proprio volutamente! Cercavo da tempo una storia così completa e forte e posso, davvero, dire di essere stata esaudita. Questo libro non è il classico libro che va letto sotto l'ombrellone. A mio, modesto, parere lo sento come una dolce carezza o un delicato abbraccio, prima di andare a dormire, stringendo una tazza calda di tè o cioccolato caldo.

Siamo nelle frastagliate coste del Dorset. su una scogliera troneggia una casa maestosa: Clifftops. Per Dora, la "protagonista" era casa. E lì ha vissuto con sua madre, suo padre e sua sorella Cassie. Ma ciò che Dora ricorda, ormai è scomparso. La casa è in rovina, restano solo i segreti. L'autrice racconta, magistralmente, le vicende di una famiglia: i Tide. Una famiglia, apparentemente "perfetta" alla quale accade qualcosa. Qualcosa che cambierà le vite di ognuno, per sempre.
Il sipario si aprirà con Dora, appunto, che per affrontare i suoi fantasmi deve tornare indietro nel tempo. Tornare a Clifftops, dove tutto ha avuto inizio.

Un libro di un certo spessore che ci dà modo di soffermarci a pensare a tutto ciò che davvero conta. Mi ha emozionato profondamente e commosso, cosa che non avviene con molta facilità, mi ha fatto riflettere. Credo che dovrebbero leggerlo tutti, perché, nel bene e nel male, affronta un argomento fondamentale per la vita di ognuno: La famiglia. La Richell ha saputo stendere un quadro perfetto e delicato e ha ammaliato il lettore con ogni sfumatura possibile. Almeno per quanto riguarda me. C'è un'altra cosa che ho amato particolarmente, oltre alla storia, ovvero
L'ambientazione. Così suggestiva e realistica, descritta talmente bene, che mi sembrava di essere lì con i Tide.
Lo consiglio caldamente e se la mia recensione vi convincerà nell'acquisto di questo libro, vi auguro buona lettura.

Adele.

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Le bambine che cercavano conchiglie 2016-03-13 01:20:35 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    13 Marzo, 2016
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Una lettura triste, ma bellissima

"La nostra famiglia è scomparsa quel giorno sulla spiaggia...con Alfie. E' come se fossimo annegati tutti con lui."
Questo libro racconta la storia della famiglia Tide, la loro vita cambia completamente dopo la morte del piccolo Alfie, sia la madre, sia il padre, sia le sorelle Dora e Cassie vivranno da quel momento in poi con un enorme senso di colpa, tutti si sentono per un motivo o l'altro, colpevoli dell'enorme tragedia che li ha colpiti.
"Ma, in fondo, qualunque cosa dica, a prescindere dal suo personale senso di colpa, sa che non può cambiare ciò che è successo. In fondo, non c'è niente che possa dire per aggiustare quello che si è rotto."
E' bello leggere, pagina dopo pagina, il percorso emotivo di tutti i protagonisti, ognuno piano piano, con fatica, macerati dal dolore e dal rimorso, dovranno con determinazione e coraggio accettare quello che è successo quel dannato giorno, riprendere le fila della loro vita, andare avanti e ricucire i legami che non si erano mai spezzati, ma solo allentati, con il resto della famiglia, perché l'amore che lega tutti loro si è solo sopito, è necessario per accenderlo di nuovo, confessare segreti ed ammettere i propri sbagli e tornare a vivere di nuovo.
"Temo che la vita non offra nessuna garanzia. Mi addolora dirlo, ma non posso prometterti che la tua non abbia in serbo altro dolore, Però rispondi a questa domanda, Dora: cosa dobbiamo fare, smettere di viverre, di provare, perché abbiamo paura di soffrire? Si, non sempre la vita va come ce la immaginiamo noi. Si, ci può far male, quasi annientarci, ma adesso so che possiamo anche guarire, diventare più forti. Possiamo trovare la felicità nei posti più inaspettati...con le persone più impensabili."
Troviamo in questo libro due sorelle Dora e Cassie, molto diverse una dall'altra, Dora: amorevole, accondiscendente e responsabile, sarà lei a ricomporre la famiglia disgregata, Cassie: ribelle, schiva, che manifesta l'odio verso sé stessa ferendo il proprio corpo e che troverà la pace dedicandosi al progetto del Giardino Segreto, portando avanti la vecchia passione del nonno.
Tutta la storia viene paragonata al vaso di Pandora, che rompendosi porta i mali della vita, quello che prova la famiglia Tide, ma alla fine la Speranza trionfa e cercheranno tutti di cavarsela come meglio possono aiutati dall'amore che uno prova per l'altro.
"Il vaso di Pandora è aperto. Tutti i mali della vita sono già usciti nel mondo, sono stati liberati per dare luogo all'inevitabile miscuglio di discordia e di dolore, ma Dora sa che non conta più. Adesso ne è consapevole. La Speranza rimane."
"Le bambine che cercavano conchiglie" lo consiglio, è un libro di quelli che a me piace tantissimo, perché racconta le emozioni, percorsi interiori per superare drammi, grazie alla speranza e all'amore si può tornare a vivere di nuovo.
"Una vita vissuta nella paura è una vita vissuta a metà."

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Le bambine che cercavano conchiglie 2013-07-30 19:17:52 Dfranci
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Dfranci Opinione inserita da Dfranci    30 Luglio, 2013
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Un libro che si fa sentire..

Mi sono imbattuta in questo libro un paio di giorni fa e l'ho divorato!
E' scritto molto bene, in uno stile che non lascia abbandonare la pagina non finita e le espressioni, le immagini usate ritornano in mente durante la giornata, dopo aver chiuso il libro..
La storia è decisamente triste, non è consigliata a chi vuole leggere una favoletta carina semplice e felice, ma proprio per la sua tristezza è una storia che si imprime nella mente di chi legge, per restarci.
Coinvolge il lettore e lo invita a partecipare emotivamente a quanto raccontato, lo invita a voltare pagina dopo pagina per scoprire sempre di più i personaggi, i loro pensieri, e i loro animi tormentati che sono scandagliati e resi limpidi come l'acqua.
Una cosa che ho particolarmente apprezzato è il particolare modo con cui l'autrice scegli di narrare il racconto: vengono presentati infatti i punti di vista delle tre donne protagoniste del romanzo di capitolo in capitolo. Ogni capitolo è dedicato ad una di loro, susseguito da un altro dedicato ad un'altra, e così via, alternando presente e passato (es: Dora, oggi ; Cassie, dieci anni fa).
In questo modo, a parer mio, il romanzo diventa molto avvincente ed offre la possibilità di riflettere sul tema centrale: il rapporto tra queste tre donne, la madre e le due figlie, così distanti e così vicine allo stesso tempo, un rapporto basato su parole non dette, su colpe e sul perdono.. agognato!
Lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia di leggere una storia avvincente, e parteciparvi emotivamente, lasciandosi trasportare dagli errori, ma anche dalle gioie dei protagonisti!

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Le bambine che cercavano conchiglie 2013-02-09 07:17:39 Foschia75
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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    09 Febbraio, 2013
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No conchiglie ma perdono...

Avete presente quel gioco che quasi tutti noi facevamo da piccoli con le tessere del domino? Quello in cui mettevamo le tessere in piedi una vicina all'altra e poi finito il serpentone, toccando la prima venivano giù come fossero un' implacabile onda. Questo romanzo mi ha ricordato quella visione.... come dalla caduta della prima tessera, attraverso una leggera spinta, andava tutto a rotoli, senza la possibilità di arrestare il processo. Questo è un pò quello che succederà ai protagonisti di questa triste e ineluttabile storia, dove tutti saranno sopraffatti dai sensi di colpa e inconsapevoli vittime del crollo della pedina più importante.
Opinione da madre o da semplice lettrice? Difficile scelta.... perchè durante la lettura di questo forte e commovente romanzo, più d'una volta mi sono ritrovata a pensare da quale punto di vista giudicare la pedina più importante di questo crudele "gioco", chi schiaccia meglio chi...
La famiglia, il punto di riferimento più importante per ciascuno di noi. La figura materna fulcro della famiglia, la "luce" che risplende davanti a noi come il faro durante le burrasche, lo scudo che ci protegge dai "pericoli", il saggio che dispensa consigli anche quando ci sembrano superflui. La persona di cui ci fidiamo ciecamente da quando vediamo la luce a quando la vita ci consente di averla al nostro fianco. Ma cosa succede se quel faro si spegne durante la tempesta, se quel saggio dispensa consigli ma in realtà ci sta usando come vittime sacrificali di un tragico gioco del destino? Si può vivere nella consapevolezza di avere usato i propri figli e i loro sensi di colpa per cercare di pulirsi la coscienza? Può una madre arrivare a tanto? Leggendo questo toccante romanzo vi chiederete come può una figura che dovrebbe dare la vita per i suoi figli, immolarli per negare i propri errori. Farli vivere nella convinzione di essere la causa della disgregazione della famiglia, quando in realtà la mela marcia è proprio quella che dovrebbe dare il buon esempio di intregrità e onestà.
Le sensazioni che ho provato durante la lettura sono state mutevoli ma sempre intense, sono passata dalla piacevole carezza del nascente amore e della creazione di una famiglia, al dolore e senso di rabbia e di impotenza davanti all'ineluttabilità degli eventi, che hanno investito i componenti di questa famiglia, in un pomeriggio d'estate, mandandola in mille pezzi..... scagliati lontani l'uno dall'altro.... troppo lontani per potersi toccare, capire e perdonare. Una madre, ma anche una donna, colta da una delle debolezze più subdole e pericolose.... l'amore per un altro uomo che in uno dei momenti più delicati della sua vita, l'ha fatta sentire attraente e importante.... a tal punto da mettere i propri figli in secondo piano. Un pomeriggio, per perdere tutto quello che di più importante e tangibile avesse.... i suoi stessi figli.... come si può sopravvivere nella consapevolezza di non poter più essere una famiglia, di essere la causa di tanto dolore, inflitto a chi più ami per un leggero capriccio....
Oggi sono una mamma e spesso mi capita di avere dei brutti pensieri, di pensare a cosa sarebbe la mia vita se per un errore perdessi uno dei miei figli.....non riuscirei a tacere per pulirmi la coscenza, ma sono consapevole che la mia vita come quella di chi mi sta accanto non sarebbe più la stessa. Un capriccio può trasformare la vita di chi amiamo in un inferno.... ma siamo esseri umani, nati per sbagliare perchè imperfetti e troppo impulsivi.


I sensi di colpa terranno i protagonisti della storia, sospesi in un limbo, vivendo una vita a metà, perchè incapaci di parlarsi, affrontarsi e perdonarsi. Ognuno vivrà il senso di vuoto e fallimento in maniera diversa, ma sempre molto intensa e autodistruttiva, fino a quando non capiranno che l'unico modo per accettare la verità e saper perdonare se stessi ma soprattutto chi amiamo, anche se ci ha tradito, pulendosi la coscenza con i nostri sensi di colpa.
E quando la vita andrà avanti, aprendo la porta alla nuova generazione, sarà anche il momento delle seconde possibilità per tutti, una nuova vita come collante per avvicinare e ricomporre i pezzi, per ricominciare a vivere e lasciare andare il ricordo di chi abbiamo amato ma non siamo riusciti a proteggere.
Intenso, commovente e "fonte" di tante domande..... più o meno personali, da mamma e da donna.

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A chi piace immergersi nelle vicissitudini familiari.....
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