La vita è breve e il desiderio infinito
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Nato nel 1949 a Parigi, Patrick Lapeyre ha pubblicato sei romanzi. La vita è breve e il desiderio infinito ha vinto in Francia nel 2010 il Prix Femina.
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Opinioni inserite: 2
Non così male
Che dire... penso che non sia così male come descritto nel commento che mi precede, anche se devo concordare con il finale new age, è alquanto rivedibile. In realtà il libro parte molto bene, aiutato da una narrativa sciolta e piacevole, talvolta impreziosita da metafore indovinate. Dei quattro personaggi (perché i personaggi sono quattro e non tre) Bleriot è sicuramente il più curato ed evidentemente riflette il punto di vista e gli stati d'animo dell'autore. Nora mi sembra invece meno riuscita, nonostante gli sforzi narrativi, mentre sia la moglie sia Murpy mi sembrano tutto sommato dei personaggi improbabili (soprattutto la prima). Da metà libro la storia si fa piano piano più incerta fino a crollare nel finale. Penso che sia un pò un occasione persa per l'autore ma alla fine il libro si legge molto bene e in fretta.
Indicazioni utili
libro vuoto e insulso
ho acquistato questo libro attratta dal titolo accattivante e dalla presentazione più che promettente. Non fate questo errore!
Il libro è un'insulsa storia dove il menàge à trois - con un tocco lesbo per non scontentare nessuno - si riduce ad un noioso palleggio fra Parigi e Londra, scritto in uno stile sciatto, con un narratore saputello che ti ripete l'ovvio, elenca vie e quartieri per dimostrare quanto sia introdotto nel bel mondo, ma tralscia l'essenziale.
I personaggi risultano vuoti nell'incomprensibile ostinazione con la quale si lasciano trascinare dagli eventi. La storia non ha capo nè coda. Il finale che vira nel new age è davvero il punto più basso.