La vita immaginaria
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Oltre la frivolezza
L'abbandono è una delle fasi più difficili che ognuno di noi, nella vita, si trova ad affrontare. Esistono molti tipi di abbandono, la Torres ci parla di quello in cui nella coppia uno dei due dice basta.
Questo è quello che è successo a Nata (nome intero Fortunata) che viene lasciata da Beto (Alberto), dopo 3 anni di relazione. Nata affronta la fase dell'abbandono semplicemente come non accettazione e per sopravvivere si crea un'altra vita parallela, la vita immaginaria.
Quanti di noi, mi includo, non si sono trovati a fantasticare su qualcosa di ormai concluso? La vita immaginaria ti rende quello che è passato come se fosse ancora presente.
Come affronta tutto questo la scrittrice?
Con leggerezza, forse anche troppa. Tutto quello che succede a Nata, arriva al lettore come una cosa un pò frivola, a volte anche comica, ma c'è dell'altro.
Sono andata oltre la frivolezza della scrittura e ho trovato una Torres sensibile al contesto nazionale. Si parla della Spagna (il romanzo è ambientato a Madrid), del momento di crisi che anche gli spagnoli stanno affrontando. Si parla della perdita dei posti di lavoro, delle incertezze della vita. Parla di speranza, della fase dell'abbandono e dell'importanza di avere le persone amiche vicine.
Tutto questo però, come dicevo prima, l'ho letto fra le righe, perché il romanzo si presenta leggero, un pò prevedibile ma piacevole.
Lo consiglio solo a chi cerca una lettura leggera ma carina.
Buona lettura!
Indicazioni utili
La vita immaginaria di Mara Torres
Quando Nata viene lasciata da Beto mette la propria vita un stand-by, in attesa che lui ritorni. Nel frattempo costruisce una vita immaginaria, dove rifugiarsi per non soffrire, dimenticandosi però di se stessa. Sono la mancanza di autostima e di fiducia in se che la portano a comportarsi in questo modo e l'unica soluzione possibile, per superare questo impasse, sembrerebbe quella di riappropriarsi della propria vita e mettervi se stessi al centro, come unici protagonisti. Una vita immaginaria ricca di sogni e di speranze è una delle vie di fuga più facili da una realtà che ci appare triste, infelice e che non ci convince pienamente. Tornerà Beto? La sua era solo una pausa di riflessione o c'era dell'altro? Io ritengo che la più parte delle volte ciascuno di noi conosca, dentro di sé, la verità delle cose; solo che non ammetterla e non esplicarla, ci aiuta a proteggerci dai dolori che a volte la vita ci infligge. Come se fossero le parole quelle che definiscono il dolore, la verità e i sentimenti; è quasi come se, non dandogli un nome, impedissimo al dolore di assalirci e prevaricarci.
Lo stile è semplice e la scrittura è fluida; il romanzo è carino, ma niente di speciale.
Una lettura leggera per trascorrere un po' di tempo.
Alcune frasi rappresentative:
"Sicuramente qualche mese fa non credeva che sarebbe potuto succedere tutto questo, quando era convinto di avere tutto: una partner stabile per farsi accompagnare nella vita quotidiana e una partner provvisoria per farsi accompagnare nel viaggio sentimentale. Qualcuno con cui vivere e qualcuno con cui sognare...";
"Mi chiedo chi sia Mauro senza di me. Chi è quando esce di casa al mattino e va a vivere l'altra sua vita, quella in cui io non esisto e con cui non ho nulla a che vedere".