La via delle donne
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Una delusione
Finalmente sono riuscita a mollarlo, non è stato facile sono arrivata ben oltre la metà e non ancora "decollato" quindi basta, mi dispiace molto perchè l'ho comprato e iniziato a leggerlo con molto entusiasmo ma ci sono tanti bei libri e non vale la pena perdere tempo con uno che proprio non piace.
E' la storia di Milla della sua famiglia e della sua fattoria in Sudafrica ma soprattutto è la storia del suo rapporto con Agaat la serva che lei accoglie ancora bambina e che le starà affianco per tutta la vita, lavorando nella fattoria, crescendo suo figlio e curandola nella malattia che la colpisce quando Milla rimane imprigionata nel suo corpo inerme "una bambola di pezza riempita di segatura e lupini", così lei si definisce.
Lo stile narrativo cambia in continuazione e rende la lettura un pò pesante e noiosa, a volte Milla ricorda il suo passato, e queste parti sono le più interessanti, il suo matrimonio il rapporto conflittuale con la madre, in altre parti legge il suo diario, e quà e terribile, privo di punteggiatura, frasi sgrammaticate, sembra un diario di bordo, noiosissimo. Il peggio però è quando la narrazione torna al presente e lei imprigionata nel suo corpo descrive tutto ciò che le succede intorno, pagine e pagine intere in cui cerca di fare capire ad Agaat che vuole la cartina della fattoria appesa, che le prude un orecchio, tutta la descrizione della toilette settimanale etc etc etc.
Aspetterò una recensione positiva che magari mi dia lo stimolo per riprenderlo in mano facendomelo vedere sotto un'altra luce che ora non intravedo.