La traversata della mangrovia
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Nelle Antille
In un angolo di Guadalupa si adagia il paesino di Riviere au Sel, esotico quanto un frutto polposo di papaya color sole.
Lo straniero è morto lasciando pochi amici, molti nemici e tanti figli in dote alle ragazze del paese. Bello, irresistibile, carismatico e misterioso nessuno sa chi fosse di preciso e quale storia celasse.
Molti capitoli racchiudono altrettanti personaggi che, in un ininterrotto flusso di coscienza si raccontano e, tassello dopo tassello, ricompongono la storia di questa piccola comunità.
Palpabili le tensioni razziali che si leggono precipuamente sul colore della pelle, il machismo detta legge e le infiltrazioni soprannaturali si insinuano in ogni fessura.
Ma, soprattutto, questo libro è odore di terra umida, di fiori opulenti e foreste che oscurano il cielo avvolte da vapori color malva, tra il canto degli uccelli e lo sfolgorio di pappagalli colorati. E’ il ricordo di un Eden perduto, così come lo avremmo calpestato, se fossimo vissuti ai tempi della Creazione.
Scrittura scorrevole ma evanescente, la trama è fragile; eppure, c’è qualcosa che non passa inosservato. Forse l’amore per la propria terra e le origini in questo romanzo non galvanizzante, ma la cui autrice mi riprometto di approfondire.