Narrativa straniera Romanzi La strada celeste
 

La strada celeste La strada celeste

La strada celeste

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La trama e le recensioni di La strada celeste, romanzo di Xinran edito da Sperling & Kupfer. Nei primi anni Sessanta un'atroce vicenda scosse la Cina: il cadavere di un medico venne fatto a pezzi e dato in pasto agli avvoltoi, secondo un antico rito tibetano. L'autrice di questo libro, allora giovanissima, ricorda l'orrore che la storia le suscitò, ma quando, a distanza di oltre trent'anni, incontra per caso Wen, la donna le svela la verità. Wen e Kejun, un brillante medico fiducioso nella rivoluzione, erano sposati da poco quando lui dovette partire per il Tibet con l'esercito di liberazione. Non vedendolo tornare e sapendolo disperso, la moglie partì per un viaggio che la portò a vagare per decenni nelle regioni più remote del Tibet all'ostinata ricerca dell'amatissimo marito, facendole scoprire una nuova vita e un mondo ancora misterioso, con la sua cultura, le sue tradizioni, la sua gente..



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La strada celeste 2013-03-27 13:13:15 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    27 Marzo, 2013
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Sul tetto del mondo

Per la maggior parte di noi l’idea di vedere il caro corpo di un congiunto defunto fatto a pezzi e sulle note dei sermoni di preghiera dato in pasto agli avvoltoi , sembrera’ senz’altro un atto barbaro, mostruoso.
Ma talmente tante e differenti sono le tradizioni dei popoli, che prima di gridare all’orrore, bisognerebbe almeno provare a capire. Non possiamo farlo qui, dobbiamo percorrere migliaia di chilometri e giungere infine lassu’, sul tetto del mondo, tra le valli e le montagne del Tibet, silenzio e spiritualita’ che intridono ogni particella d’aria. Dove acqua , cielo e terra sono elementi della vita e della morte stessa. Dove in sintonia con la natura, l’uomo lascia la Terra seguendo la strada celeste, per divenire aria attraverso il becco appuntito degli uccelli sacri.

Xinran Xue in questo romanzo racconta un episodio che negli anni Sessanta sconvolse la Cina, quando il cadavere di un giovane medico cinese in servizio in Tibet durante il conflitto venne dato in pasto ai rapaci secondo un antico rito.
L’autrice, giornalista, nel 1994 per un caso fortuito incontro’ Shu Wen, moglie di quel medico morto in Tibet tanti anni prima , la quale rilascio’ un’intervista da cui nacque questo libro, dove si narra la coraggiosa storia di Wen che dopo solo cento giorni di matrimonio e anni ad aspettare il ritorno dello sposo partito volontario, decise con la forza dell’amore e della disperazione di raggiungere il Tibet per ritrovarlo.

Molto bella la trama , sia per quanto riguarda la storia d’amore tra Wen e lo sposo Kejun, sia per quanto riguarda la caratterizzazione di altri personaggi . Interessante e ben descritto l’ambiente tibetano che avremo modo di seguire sulle orme di una piccola comunita’ nomade ed autosufficiente, esplorando spazi aperti meravigliosi e tradizioni arcaiche e affascinanti.

Una nota di demerito all’autrice, per due motivi : uno la penna e’ elementare, piatta, per nulla emozionante e priva di personalita’ benche’ la trama sia molto forte e appassionante.
Ben piu’ grave - io capisco il nazionalismo, capisco pure che Xinran sia cinese ed in certi regimi sia meglio assecondare il sistema piuttosto che essere censurati, pero’ pero’ pero’…- e’ la totale mancanza di buonsenso storico. Dal suo scritto pare infatti che l’invasione del Tibet da parte dei cinesi non fosse altro che un’azione di pace di un gruppetto di missionari in assetto di guerra , che volevano semplicemente portare nuove conoscenze al popolo tibetano ed i morti ammazzati in questo testo sono solo cinesi… Mi sembra le cose siano in realta’ andate ben diversamente.

Quindi bella la storia, interessante la localizzazione e la panoramica sulle tradizioni lassu’, sul tetto del mondo ma con molte riserve sulla scrittrice, da parte mia.
Buona lettura.

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La strada celeste 2012-11-09 10:14:36 Elisabetta.N
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    09 Novembre, 2012
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La strada celeste

Leggere questo libro è stato molto interessante..
Premettendo che non è il genere che di solito leggo, mi sono piacevolmente stupita ed è pure scappata qualche lacrimuccia.
Il titolo del libro "la strada celeste" prende il nome probabilmente dal particolare rito funebrario tibetano,la sepoltura celeste, che tanto innoridisce la protagonista (vi risparmio i dettagli che se volete sono specificati nel libro) e dal cammino che la stessa intraprende.
La protagonista Shu Wen, cinese, decide di partire come medico militare alla volta del Tibet per cercare il marito, anche lui medico, dato per disperso.
Il sentimento d'amore, di passione e sì, anche di devozione, per un uomo e per quel matrimonio durato meno di 100 giorni mi ha profondamente colpito.
L'angoscia per una ricerca che non portava frutti mi ha più volte pesato, ma senza rallentare la lettura.

Ho capito un sacco di cose sul Tibet leggendo questo libro e, come la protagonista, sono rimasta stupita da usanze e riti presenti.
La guerra tra Tibet e Cina, non fa da sfondo a tutto il libro, ma è solo l'input della storia, in quanto tra le terre sconfinate del Tibet, poche notizie arrivano e tutto sembra distante e senza significato.

Lo stile volutamente semplice mi ha garantito di comprendere facilmente concetti a me estranei e che con un altro stile, probabilmente non sarebbero stati capiti.
Dalle parole usate traspare la calma e la tranquillità che tanto contraddistinguono i tibetani (soprattutto nomadi) e la loro vita.

Direi proprio che è stuta una buona lettura.

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