Narrativa straniera Romanzi La sottile linea scura
 

La sottile linea scura La sottile linea scura

La sottile linea scura

Letteratura straniera

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Nell'afosa estate texana del 1958, il tredicenne Stanley Mitchell lavora nel drive-in del padre, e mette il naso in un segreto che doveva rimanere celato. E la «perdita dell'innocenza» di Stanley, in quell'estate in cui il mondo per lui cambia per sempre, coincide con il miracolo di una resurrezione davvero magica. In perfetta naturalezza, Lansdale ricrea le voci, il sapore, la vita, di un tempo scomparso del tutto, come non fosse mai esistito. La «sottile linea scura», che segna per Stanley la scoperta del male, del dolore e della morte insieme con l'esplosione del sesso e la consapevolezza del conflitto razziale, diventa la parete trasparente da varcare per immergerci, stupiti e riconoscenti, in quegli anni Cinquanta lontani ormai come la preistoria.



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La sottile linea scura 2019-12-20 11:34:18 Cecychan
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Cecychan Opinione inserita da Cecychan    20 Dicembre, 2019
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America, anni 60

Texas anni '60. Già mi prefiguro quell'America del Sud pura, bianca, razzista, calda, bollente nelle temperature e negli spiriti. Vedo quei "negri" segregati alla condizione di schiavi. E vedo la cittadina di Dewmont. Io, che conosco solo New York e che, quindi, non ho visto praticamente nulla degli Stati Uniti, non il cuore pulsante costituito da quelle cittadine anche un po'...squallide, mi immagino come poteva essere nella fantasia questo luogo: i primi fast food, i film all'aperto, le bravate degli adolescenti, quando spingersi un po' più in là con la bici era causa di punizioni e paternali.
Stanley ha 13 anni, un cane fedelissimo sempre al suo seguito e una fervida immaginazione. Durante quell'estate, durante le vacanze dalla scuola, il ragazzo trova una scatolina, così, un po' per caso, in giardino, sotto terra e allora decide di coinvolgere anche la sorella, più grande di lui e che vaga tra la scoperta del sesso e i dubbi adolescenziali. Stanley e Callie crescono in una famiglia rigorosamente "suddista": la "negra" che lavora da loro deve servire in casa e non superare mai dei confini ben netti; le donne non possono permettersi certe libertà e il figlio maschio deve essere il "campione", un osso duro che deve sapersi difendere come un vero uomo. La trama da thriller letterario però inganna: siamo di fronte a un romanzo di formazione scritto da uno degli autori più stimati negli Stati Uniti.
Apprezzo moltissimo che, come "Il buio oltre la siepe", la narrazione dei fatti storici americani, tanto contorti e violenti, venga affidata allo sguardo di un tredicenne e, esattamente come il libro di Harper Lee, la "mamy" diviene sempre più il punto di riferimento della famiglia: Rose Mae ha un carattere forte e impone la sua presenza all'interno di quel nucleo famigliare che inizialmente la accetta con molto diffidenza, tranne che il giovane Stanley che subito stringe una bella quanto singolare amicizia con la donna. L'innocenza del ragazzo gli permette di avvicinarsi "all'altro" senza paure, preconcetti, tanto che rimane stupito nell'apprendere che vi siano persone che, invece, pongono giudizi ben definiti basandosi solo sul colore della pelle.
Sarà l'estate della rivelazione per Stanley e quel velo di innocenza che contraddistingue i bambini dagli adolescenti verrà a disgregarsi. Il sesso, il razzismo, la violenza sulle donne, gli omicidi...il vaso di Pandora ormai è stato aperto e tutti i mali del mondo si mostrano nella loro brutalità agli occhi di Stanely. Veste i panni dell'investigatore, il ragazzo, perché la noia delle vacanze è tanta che quasi, quasi è meglio quando si va a scuola. La volontà di giungere ad una risoluzione sui casi, ai quali il tredicenne sta cercando delle risposte, è tale che tormenta addirittura le sue notti: "mi sentivo gelare il sangue al pensiero che se avessi aperto gli occhi avrei trovato chissà chi, accanto al letto, minaccioso come un'ombra (....) Qualunque cosa fosse temevo che si sarebbe impadronita di me, trascinandomi al di là di quella sottile linea scura che fungeva da confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti".
Piano piano tutta la famiglia, compreso il signor Stanley (con qualche difficoltà in più, ovviamente) comprenderà che il razzismo altro non è che il frutto della stupidità umana, dell'ignoranza dilagante ieri come oggi.
Quello che più ho apprezzato? Prima di tutto: questo romanzo è meno popolare di "Il buio oltre la siepe" ma ugualmente piacevole, scorrevole ed educativo. Ho ammirato moltissimo il finale: Lansdale non lascia il lettore con dei dubbi, risolve tutto ciò che era accaduto e che accadrà ai personaggi.
"Non sempre la vita dà soddisfazione e, al tirar le somme, carne e polvere finiscono per rivelarsi la stessa cosa". Leggete e scoprirete Buster, il mio personaggio preferito e, soprattutto, saprete dare una risposta personale a ciò che rappresenta per voi "la sottile linea scura".

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La sottile linea scura 2018-05-16 04:59:56 68
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68 Opinione inserita da 68    16 Mag, 2018
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Realtà e fantasia, la spietata legge della vita

Fine anni ‘50, nella sgangherata e periferica cittadina di Dewmont, in Texas, vive Stanley Mitchell Jr, un tredicenne destinato a crescere e ad esplorare la vita attraversando esperienze e mutamenti repentini che lo allontaneranno da quella idea primaria, dettata dalla sua beata ignoranza, che tutto vada bene.
Perduti innocenza e disincanto comprende che il mondo è popolato da gente rabbiosa ed infelice ma che non si diventa più felici causando l’ infelicita’ altrui.
Il ritrovamento di un diario e di lettere misteriose innesca teorie agghiaccianti in merito ad un duplice omicidio appartenente al passato ed astratte supposizioni su un fantasma decapitato e su un’ enigmatica e potente famiglia locale.
I fantasmi riescono ad infestare le cose o forse solo i ricordi e nessun estraneo è in grado di sapere esattamente che cosa succede all’ interno di una famiglia qualsiasi.
Quella di Stanley, che pare preservare una parvenza di onestà, armonia e buoni valori, gestisce un cinema all’ aperto, un luogo in cui fantasia e realtà si mescolano in una giostra del reale e del grottesco.
Alla sua età lui desidera scoprire e capire il mondo cozzando contro un muro di crudeltà ed ignoranza che spesso lo sovrasta, in una alternanza di giuoco ed investigazione all’ interno di una provincia retrograda, razzista, sessista, maschilista, che vive di agghiaccianti storie famigliari e di cruda violenza.
Realtà e fantasia alternano thriller e grottesco, comicità e fiaba, per un esito che presenta una certa fluidità narrativa e tratti di leggiadra ironia a sopravanzare una vicenda altrimenti tetra.
Pagine intere esulano dalla pura cronaca nera, parentesi focalizzate sulla perdita dell’ innocenza e l’ accesso ad un mondo adulto spesso indisponente, affranto da solitudine, astio, violenza, malattia, ma anche dotato ( in alcuni protagonisti ) di insegnamenti costruttivi e vivacità intellettiva.
La fine degli anni’ 50 segna l’ arrivo di nuove mode, un processo di crescita economica, anche se degradazione e povertà continuano ad imperversare.
Stanley intraprende il proprio viaggio esplorativo e conoscitivo accompagnandosi a personaggi stravaganti ( Buster ) ed irreali, alla saggezza bonaria di figure care, costruendosi pochi affetti radicati ed affidandosi alla propria sfrenata fantasia di ragazzino, immaginando l’ inimmaginabile, leggendo e costruendo storie per diletto e curiosità, in parte per cercare una via salvifica da un reale spesso opprimente e nauseabondo, retto su inquietanti relazioni famigliari ed incomprensibili stereotipi classisti e razziali.
A contare non è tanto la soluzione dell’ enigma, sorprendente ed agghiacciante nella delirante visione dei responsabili, quanto la rete associativa costruitasi e sviluppatasi attorno al protagonista, e quello che guiderà la sua educazione sentimentale ed umana.
Alla fine un processo di crescita si e’ compiuto ma resta una certa indefinitezza di contorni e significati con una vita che avanzerà, come sempre, inseguita da ombre ed indirizzata verso esiti difformi.

Ma …” non sempre la vita da’ soddisfazione ed, al tirar delle somme, carne e polvere finiscono per rivelarsi la stessa cosa “…
.

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La sottile linea scura 2014-04-22 09:02:17 Mephixto
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    22 Aprile, 2014
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Giallo Formativo

“La sottile linea scura” è un divertente romanzo formativo, che ha sullo sfondo un giallo da caso irrisolto. Cold Case per dirla in stile moderno. A differenza di come il titolo lasci pensare a tutt’altro sviluppo: la sottile linea scura non è affatto il limite che oltrepassa un assassino, il confine del non ritorno, ma ben si quel flebile confine che separa la spensieratezza dell’infanzia dalla consapevolezza dell’età adulta. Il confine netto invisibile e inevitabile che ci presnta il mondo per quello che è. La fine delle fate e dei folletti l’arrivo della relatà, che per quanto magica porta con se il lato oscuro della vita.
Un romanzo divertente, che ci fa respirare il Texas anni sessanta in tutta la su dura e schietta bellezza. Per quanto, Lansdale, non approfondisca in maniera dettagliata i temi scottanti del periodo , fa in modo di farceli respirare e vivere con gli occhi di un tredicenne al quanto intraprendente e ingenuo. Un romanzo che si legge con un tenero sorriso,e che in qualche modo ci fa assaporare quei sani princpi d’una volta ( piu nella famiglia del protagonista che non nei residenti della cittadina).
Lo stile è perfetto, ed è prorpio grazie a questo che si viene trasportati nel classico paesino Texano, fatto di razzismo, ottusità, e dove il termine vizzi privati e pubbliche virtù prende forma, ma è anche una sfilata di sani prinicpi . Il giallo che si dipana al suo interno non vi farà tremare, e nemmeno urlare al miracolo, ma è comunque un perfetto modo di affrontare argomenti scottanti e pruriginosi, che permettareanno così al giovane protagonista di conoscere il modno e le sue mille sfaccettature.
In conclusione un romanzo che nella sua brevità riesce ad essere intenso, divertene e appasionante.

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La sottile linea scura 2012-11-21 12:05:30 MagicalRobert
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MagicalRobert Opinione inserita da MagicalRobert    21 Novembre, 2012
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THE WONDER BOY OF TEXAS


" Se arriva un ragazzino bianco, ecco che subito devono scendere dal marciapiede."

E' stato estremamente piacevole scoprire lo scrittore texano Joe Lansdale, attraverso questo giallo che porge un occhio al razzismo. Io i texani li ho sempre immaginati come persone dal comportamento e dal linguaggio diretto, senza troppi fronzoli; così ho trovato lo stile di Lansdale, attaccato alla realtà, sia nelle descrizioni dei luoghi che nella caratterizzazione fisica ed espressiva dei personaggi. Siamo nell'immaginaria Dewmont, cittadina del Texas orientale, nei favolosi anni 50 americani. Gli anni del rock n' roll, Elvis, dei fast food take away e... dei drive in; come quello della famiglia Mitchell con casa annessa. La storia prende corpo da una semplice scatoletta di metallo, nella quale il protagonista Stanley, un bambino di tredici anni, scopre delle vecchie lettere d'amore firmate semplicemente con le iniziali dei due corrispondenti J. M. Iniziando, spinto dalla sua curiosità e da quella della sorella Callie, presto si ritroverà all'interno di una storia di omicidi macabri che farà riaffiorare dal passato, scomode verità. La vita di Stanley cambia completamente. Si ritroverà, così, a diretto contatto con la morte ed il sesso, costretto a perdere l'innocenza della sua giovane età. Stanley diventa "adulto" nel volgere di un' estate... ma è un non comune ragazzino di tredici anni. Lui ha un carattere dolce, è altruista ed empatico, ma anche estremamente risoluto, coraggioso, con una forte personalità, contro la gente razzista e bigotta della cittadina in cui vive; riesce sempre a mettere a proprio agio chi gli è accanto così da aiutare ognuno ad esprimere i propri sentimenti e le passioni inespressi. Commovente è la sua amicizia con Buster, il vecchio proiezionista di colore, ex poliziotto che aiuterà Stanley nelle sue peripezie, dove anche Buster,si sentirà nuovamente "vivo", grazie all'amicizia del ragazzino. Eh! Si riesce veramente ad affezionarsi al personaggio di Stan, come anche a sua sorella Callie ed al resto della famiglia, che accetta a vivere con loro Rosy, la governante di colore verso la quale provano un grande affetto. Una famiglia texana onesta, ma dura con gli ingiusti. This is their Texas.
Spero che possano farne una trasposizione cinematografica!

Ringrazio Gracy, me lo ha consigliato con passione coinvolgente!

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Io non sono un esperto di gialli, mi vien comunque di consigliarlo agli amanti del genere, a chi conosce Lansdale, e a chi lo vorrà conoscere
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La sottile linea scura 2012-11-08 11:19:56 Ginseng666
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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    08 Novembre, 2012
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La vita non è altro che una colossale coincidenza.

Anno 1950 nella gloriosa America, Texas.
La vicenda che inizia come una storia qualsiasi, narrata in prima persona da un ragazzino di 13 anni, Stanley che trova un cofanetto con delle lettere d'amore e decide di indagare, facendosi aiutare dalla sorella più grande.
I due pensano in tal modo di vincere la noia, e di trascorrere in modo lieto e interessante l'estate...
Non sanno di aver invece scoperchiato una specie di "Vaso di Pandora" che porterà alla luce omicidi irrisolti, scheletri putrefatti e oscuri segreti di famiglia.
La normalità scompare e la vicenda si tinge lentamente di giallo, fino a rivestire tinte anche noir...
degne dei più truculenti film dell'orrore. In quell'estate egli viene a contatto con la morte e il sesso, perdendo definitivamente la sua innocenza.
In un'epoca in cui il razzismo aveva ancora la meglio sui sentimenti di uguaglianza e di rispetto per tutti al di là del colore della pelle, si riconosce alla famiglia di Stanley il pregio di aver accolto fra di loro una donna di colore trattandola con umanità e gentilezza e al ragazzino di aver amici anche fra la gente nera, senza farsene alcun cruccio.
Molto ben delineati i personaggi del libro...avvincente la storia, insolita perfino rispetto agli altri libri
che ho letto..
Ne consiglio la lettura a tutti, io non ne ho trovato quasi alcun difetto se si eccettua i lunghi e tediosi dialoghi fra Stanley e l'amico poliziotto.
Ma forse si tratta di una piccolezza, un granellino di polvere nel mezzo a una vivanda deliziosa...
Anche le citazionii mi sono piaciute molto, le trovo azzeccate e adatte all'insieme.
"La vita non è altro che una colossale coincidenza"...e ancora: "Carne e polvere finiscono per rivelarsi la stessa cosa".
Saluti.
Ginseng666

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La sottile linea scura 2012-04-28 09:53:44 mariaangela
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    28 Aprile, 2012
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un passo indietro nel tempo

E' il primo romanzo che leggo di questo autore e davvero non sapevo cosa aspettarmi.
Mi ha sorpreso che il libro sia stato scritto solo nel 2003, perchè sembra scritto mentre i fatti accadono, non sembrano semplicemente raccontati; insomma non sarei rimasta meravigliata se il libro fosse stato scritto e pubblicato una cinquantina di anni fa, all'epoca dei fatti narrati.Se voleva portarti davvero a quell'epoca per me è riuscito nell'intento.
In ogni libro c'è sempre qualcosa che mi commuove o che mi rende felice di averlo letto; in questo sono queste brevi righe che per me dicono tutto e mi fanno tristemente sorridere:
"La seppellii alla periferia della città, nello stesso cimitero in cui riposano i miei, proprio nel cimitero in cui, fino a trent'anni prima, solo i bianchi potevano essere sepolti. E le feci mettere una pietra tombale grande come quella dei miei genitori. Dio la benedica".

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La sottile linea scura 2011-07-07 08:14:00 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    07 Luglio, 2011
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Questo è il mio Texas...e il vostro?

"Mia madre non conta un accidente. Se lei si azzarda a mettersi a tu per tu, mio padre le molla una labbrata. Mi ha detto che certe volte le donne bisogna trattarle come i negri."

Questo scrittore ha un posto speciale in cima all'Olimpo, bravo per davvero. Minuziosa descrizione dei personaggi sempre impeccabili, è il migliore a dare voce agli adolescenti ed ai bambini che agiscono e pensano come gli adulti. Il caldo e il razzismo, la violenza ed il perbenismo, l'odio e la morte spiccano e confinano al di là dalla sottile linea scura.

"Non sempre la vita dà soddisfazione e, al tirar delle somme, carne e polvere finiscono per rivelarsi la stessa cosa."

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! Il buio oltre la siepe, In fondo alla palude.E a chi legge di tutto!
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La sottile linea scura 2011-05-14 17:31:03 joshua65
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joshua65 Opinione inserita da joshua65    14 Mag, 2011
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Texas on My Mind

Basta entrare nel sito ufficiale di Lansdale per capire subito che abbiamo a che fare con un prolifico scrittore americano, formatosi leggendo migliaia di fumetti e guardando altrettanti B-movies. Così come ampia è la sua bibliografia, che spazia tra il giallo e l’horror, la fantascienza e il western, e non sempre generi mutuamente esclusivi tra loro. Più costante, invece, il teatro dove ambientare le sue storie, il Texas, che per il nostro costituisce una sorta di perfetto microcosmo, magico e variegato, crudele e passionale.

Infatti, in “La sottile linea scura” (non perfetta traduzione di un più efficace “A Fine Dark Line”) siamo nel Texas, anno 1958, nella più lunga estate calda di Stanley, sensibile e curioso tredicenne che s’imbatte per caso in un cofanetto semisepolto, contenente misteriose lettere d’amore.
Deciso a scoprire chi sono gli autori e cosa raccontano realmente (e chi non lo farebbe a tredici anni ?), Stanley si fa aiutare da Callie, la tanto carina sorella maggiore, ma non per questo vuota ed antipatica come vorrebbe il solito copione, Buster, anziano uomo di colore, oramai disilluso dalla vita, ma ricco di grande umanità, e Richard, amico di Stanley, spesso in fuga da un padre autoritario e violento.

E’ la partenza a razzo di una mirabolante storia che mescola avventura e mistero, amicizia e amore, ma che non tralascia una riflessione sul razzismo e la tolleranza e la malinconia che attraversa tutti noi, quando lasciamo l’infanzia per addentrarci nell’età adulta.
Il finale è col botto, inatteso e scioccante.

Meno manicheo ed estremo di altre volte, Lansdale preferisce confondere un po’ le acque, presentandoci personaggi né troppo buoni né troppo cattivi, piazzando proprio li, in mezzo a questi confini meno netti, la sua sottile linea scura.

Ladies & Gentlemen: Let’s get rock ! Leggere Lansdale anche questa volta è un Esperienza.

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Lansdale, King, Koontz, Bradbury, Matheson, ...
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La sottile linea scura 2009-09-14 06:02:07 marco 70
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Opinione inserita da marco 70    14 Settembre, 2009

la sottile linea scura

Stanley Mitchell è un ragazzino di tredici anni che ha da poco smesso di credere a Babbo Natale.In una estate cruciale ,l'anno è il 1958, il luogo - ovviamente per Lansdale- il Texas,diventerà rapidamente un adulto imparando a conoscere le varie sfaccettature dell'amore,l'amicizia ma anche la crudeltà.Benchè l'attenzione di Lansdale si concentri su Stanley e le sue mille curiosità,l'autore riesce nell'impresa di creare una serie di personaggi ,uno più credibile e riuscito dell'altro.Le caratteristiche di molte opere di Lansdale-l'attenzione e la cura nel descrivere i personaggi femminili,la lotta al razzismo,la violenza effetto della miseria e dell'ignoranza,sono ribadite ne " la sottile linea scura "al massimo livello.La scrittura ,pur volutamente non ricercata,raggiunge in alcuni dialoghi punte di eccellenza.unico limite:non mi sembrano cosi necessarie le pagine finali in cui un po'affrettatamente descrive il futuro della famiglia Baldwin.era meglio "congelarli" a quell'estate del 1958.

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a chi ama leggere le storie familiari per capire l'anima di un Paese
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