La settima onda
Editore
Recensione Utenti
Guarda tutte le opinioni degli utentiOpinioni inserite: 12
A volte bisogna rischiare
Dopo la piacevole sorpresa di “Le ho mai raccontato del vento del Nord” ero un po’ diffidente verso il continuo. Non sono un’amante delle serie in generale, anche perché è sempre molto difficile replicare il primo e spesso alcuni autori riescono a rovinarti anche il ricordo di quello.
Visto che Daniel Glattauer mi aveva impressionato con la sua semplicità e piacevolezza, ero un po’ preoccupata per questo secondo e conclusivo capitolo, ma dopo aver controllato le recensioni, quasi tutte positive, mi sono “gettata” in questo romanzo.
“La settima onda” non ha tolto niente al primo, anzi, lo ha completato.
Per chi non conoscesse la storia, i protagonisti sono sempre Emmi e Leo. Sempre galeotta fu l’e-mail che li fece incontrare. Ormai sono due anni che va avanti questo scambio epistolare tecnologico. Le situazioni cambiano, ma loro restano sempre li, davanti a quel computer.
Con una Emmi sempre più ironica e diretta (mentre leggevo le sue risposte ridevo da sola, per fortuna in casa sanno che quando ho un libro in mano sono in un’altra dimensione) e un Leo più conservatore ma anche volubile e sempre affascinante, non mancheranno le “scintille”.
Un botta e risposta esilarante che non vi farà annoiare (rispetto al primo c’è da fare un po’ più di attenzione alle date delle e-mail, si può correre il rischio di perdersi qualcosa).
Questo romanzo ci ricorda che spesso quello che scriviamo può essere frainteso dal destinatario ed essere interpretato in maniera diversa da quella desiderata. Senza vedere il volto del mittente è davvero difficile valutare in che “spirito” sono state scritte le parole e spesso proprio il nostro umore del momento può rivoluzionare tutto.
Lo consiglio.
Buona lettura!
Indicazioni utili
troppe email forse mi hanno confusa
Devo ammettere che non so bene come giudicare questo libro, nel senso che ho pareri positivi e pareri negativi.
Di positivo ha lo stile che a lungo andare può annoiare, ma io avendo letto pochissimi romanzi epistolari, trovo questi due romanzi una ventata di aria fresca. Un modo di scrivere diverso e accattivante che ogni tanto ci vuole.
Lo scambio dei due protagonisti ti tiene incollato alle pagine come nel primo romanzo, ed è uno di quei libri che divori sia perché non è molto grande, sia perché è una lettura immediata che non ti lascia fino a quando non hai finito.
Di negativo però ho trovato alcuni parti lente e noiose, e alcune email decisamente irreali, troppo sdolcinate e finte anche per me.
E devo ammettere che verso la metà del libro il mio interesse è un pochino calato e volevo solo arrivare a vederne la fine.
Però rimane un romanzo da leggere, proprio per dare una fine ai nostri protagonisti, il primo romanzo mi è piaicuto molto e se leggete il primo non potete assolutamente non leggere il secondo e ultimo. Proprio per sapere quale sarà l’ ultima email spedita e cosa ci sarà scritto?
Quindi riassumendo questo secondo romanzo mi è piaciuto molto meno del primo, anche se ha comunque punti a suo favore, ma se avete intenzione di leggere il primo romanzo dovete assolutamente leggere anche questo.
W L'EMAIL (PARTE SECONDA)
Degno seguito de "Le ho mai raccontato del vento del nord".
Certo, le carte dell'originalità, Glauttauer se l'è tutte giocate nel primo episodio; ma se di favola moderna volevamo parlare, allora un secondo e conclusivo capitolo ci stava tutto.
Stile sempre accattivante, via vai di sentimenti e pensieri che rimbalzano e si rincorrono nei labirinti virtuali dei server di posta elettronica, scintille che esplodono e l’amore che si fa sempre più amore; ed anche se io la corrispondenza tra i due piccioncini la preferivo quando era meno amorosa e più riflessiva, l’esperimento di questa sorta di romanzo epistolare dei nostri tempi mi pare assolutamente ben riuscito.
E giusto questo, visto che presa dall’entusiasmo ho tentato con le altre opere del Glattauerone che ho decisamente declassato persino dalle letture in bagno. La terza persona non fa assolutamente al caso suo; meglio annegare in un letto di email e morire contenti che uccidere tutto un pubblico di propri lettori con tentativi improbabili di indefinita narrativa.
All'attivo rimangono comunque Emmi e Leo, che consiglio vivamente a tutti.
Indicazioni utili
"Se le prime sei onde sono sempre prevedibili, la
Ne "La settima onda" riprende la corrispondenza via e-mail tra Emmi e Leo. Sulla fascetta che avvolge la copertina del volume si legge: “L’attesissimo seguito di Le ho mai raccontato del vento del Nord”. Sono passati, infatti, due anni tra la pubblicazione del primo romanzo e quella del seguito. In realtà, per quanto mi riguarda, sono stata fortunata: ho aspettato ben poco per leggere il seguito del primo romanzo, praticamente un giorno. Il vantaggio di aver letto i due romanzi in un colpo solo è quello di non perdere il filo. Ho letto la storia di Emmi e Leo senza soluzione di continuità. Fantastico!
Attenzione: la parte che segue CONTIENE SPOILER.
Infatti, per introdurre il romanzo devo fare dei riferimenti alla conclusione di "Le ho mai raccontato del vento del Nord".
Al termine del primo volume i due amici epistolari avevano interrotto lo scambio di messaggi, senza giungere a quell’incontro tanto atteso da Emmi, paventato più che anelato da Leo, oppresso dai sensi di colpa, e caldamente incoraggiato dal marito di lei, Bernhard. Alla fine Leo è partito per Boston, con l’intento di cambiare vita e di lasciarsi alle spalle l’ormai ingombrante legame con Emmi.
Lei in realtà non ha mai smesso di cercarlo ma le e-mail venivano rifiutate. Più o meno nove mesi dopo la partenza di lui, lo scambio riprende. Scopriamo quindi che Leo nel frattempo ha incontrato una donna americana, Pamela (che Emmi si ostina a chiamare “Pam”, con le virgolette) con cui ha intenzione di cominciare la vita a due. Ma la prepotente, forse inconsciamente attesa, nuova irruzione nella sua vita da parte della vecchia amica, cambia le carte in tavola.
Ormai fra i due la scintilla è scoppiata. Ciò che li trattiene, o meglio trattiene Leo, è la consapevolezza che la sua convivenza con Pamela non ha ancora avuto inizio mentre Emmi ha una famiglia che la ama, ha un marito che sarebbe stato pronto ad accettare il tradimento della moglie pur di vederla felice. Perché lei è felice solo quando scrive a Leo, quando lo immagina, visto che ancora non lo conosce di persona, quando si aggrappa all’illusione, all’idea che ha di lui.
In questa seconda parte del rapporto epistolare tra i due, una novità c’è: gli incontri. Finalmente Emmi e Leo hanno un volto, delle mani che si toccano, dei corpi che si avvinghiano, un amore non più mascherato da “amicizia speciale”, non più negato a sé stessi. Una relazione che si protrae tra sensi di colpa e ultime volte. La parola FINE viene scritta con i caratteri maiuscoli, una fine definitiva, non una fine finta, almeno nelle intenzioni. Eppure qualcosa fa sì che la storia non termini affatto: quando Leo capisce che non ha futuro con Pamela e che il matrimonio di Emmi con Bernhard non ha più alcuna parvenza di matrimonio, ricomincia a sperare. In un conto alla rovescia che tiene in sospeso anche il lettore, si arriva al settimo incontro, quello definitivo.
“Se le prime sei onde sono sempre prevedibili, la settima può sconvolgere tutto.”
Ed è quello che accade.
Indicazioni utili
Oggetto: bello, bello, bello
Oggetto: bello, bello, bello!
Bello, bello, bello, anzi no, che dico, meraviglioso!
"La settima onda" è il seguito di un altro romanzo di Glattauer "Le ho mai raccontato del vento del Nord" e, al pari del precedente, l'ho trovato meraviglioso.
La storia è quella di Emmi e Leo e, per chi non la conoscesse dal libro precedente, la riassumerò brevemente.
La storia di Emmi e Leo nasce da una lettera sbagliata in un indirizzo e-mail. È una storia fatta di e-mail, di sentimenti che nascono solo dalle parole, da incontri richiesti, ma mai avvenuti.
E qui inizia "La settima onda". Perché dopo un incontro fallito cosa rimane? Scappare? Forse sì, ma prima o poi si ritorna al punto di partenza e ogni fine porta con se sempre un nuovo inizio...
Emmi scrive a Leo, Leo scrive a Emmi... E-mail meravigliose, un botta e risposta incalzante, mai noioso che incuriosisce e costringe ad aspettare con trepidante attesa la successiva e-mail.
E-mail dolci, arrabbiate, passive, attive, intense e a volte anche banali, e-mail meravigliose.
Ovviamente, come in ogni continuazione, ci deve essere un evoluzione che qui è rappresentata dai vari incontri tra i due protagonisti.
È poi? E poi bisogna leggerlo, non posso svelare tutto!!
Mi piace lo stile utilizzato. Le e-mail (solo ed esclusivamente e-mail) creano un ritmo veloce di lettura e sono al contempo profonde e semplici. Ci sono anche e-mail di brevissime frasi che creano un botta-e-risposta simpatico e divertente.
A mio parere non è facile utilizzare questo tipo di stile in un romanzo, si rischia che le e-mail siano o troppo complesse e profonde da risultare irreali o troppo banali e scontate, ma Glattauer è riuscito a trovare la giusta combinazione e a creare questo romanzo fantastico!
Che altro aggiungere?
Buona lettura!
i miei limiti
Consiglierei (caldamente) questo libro, solo ad Emmi e Leo.
Voglio essere totalmente onesta.
L’idea è eccezionale, i personaggi sono intelligenti arguti e ironici, ma spesso, (troppo spesso!) non sono riuscita a stargli dietro!
Mi sono data un po’ di tempo e ho letto il secondo capitolo della storia tra Emmi e Leo, prima di dare un giudizio, ma le sensazioni che mi ha lasciato, “La settima onda”, sono le stesse che mi lasciò “Le ho mai raccontato del vento del Nord?”.
La lettura del libro, è, secondo me, un po’ complessa. Ecco, l’ho detto!
Spesso non sono riuscita a capire cosa stessero dicendo o non dicendo nelle loro mail Emmi e Leo e ho trovato le loro conversazioni, frenetiche, ansiose, talvolta caotiche.
Più d'una volta mi sono ritrovata a desiderare di poter chiamare uno dei due protagonisti e chiedergli “Scusi, ma cosa voleva dire con la sua ultima mail, perché io non l’ho capito!!!”.
I due personaggi principali sono ben caratterizzati, ed è stimabile come Glattauer ce li faccia conoscere non spendendo direttamente una parola per descriverli, però, il ritmo delle mail è incalzante, mi sono sentita come su una giostra, le parole mi giravano nella testa senza avere mai il tempo di afferrarle e fermarle.
Prima che prendessero forma, erano già sparite lasciando posto ad altre.
Detto ciò, a lungo andare mi è sembrato di essermi persa dei passaggi, ed ho finito il libro con la fastidiosissima sensazione di averlo capito solo per metà.
Questa lettura mi ha lasciato sfinita e seppur appagata da un punto di vista linguistico (alcuni scambi sono molto intensi), indispettita dei miei limiti.
Per cui, cari Emmi e Leo perché non fate una capatina da me a spiegarmi cosa mi sono persa?
Scherzi a parte, il libro non passa inosservato (mi lamento tanto, ma mi ha lasciato una qualche sensazione almeno!), per cui, lo consiglio lo stesso, con la speranza che voi cogliate quello che ha me è fastidiosamente, (l'ho già detto?) sfuggito.
Indicazioni utili
L'ONDA CHE SCONVOLGE TUTTO
Ecco l'attesissimo sequel di LE HO MAI RACCONTATO DEL VENTO DEL NORD e anche questo libro come il precedente è in grado di regalare emozioni pure e vibranti!
Emmi e Leo si ritrovano dopo una lunga assenza, qualcosa nelle loro vite sembra esser mutato ma il bisogno reciproco, la loro strana alchimia e quella complicità assoluta sembrano fattori immutati e stabili della loro bizzarra quanto indefinita amicizia.
I due però, prima di dirsi addio, sembrano anche disposti a voler affrontare la realtà...ma come sempre accade, più essi cercano di allontanarsi più si rincorrono e si cercano vicendevolmente.
All'improvviso però accade qualcosa d'imprevedibile che sconvolgerà per sempre le loro vite...proprio come quando si abbatte LA SETTIMA ONDA!
Indicazioni utili
L'amore quando c'era (Chiara Gamberale)
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Consigliato
è inutile, si può scappare a più di mille chilometri di distanza, ma quando due persone sono destinate a stare insieme, ci sarà sempre qualcosa che le tiene legate.
in questo caso Emmi, grazie alla sua cocciutaggine, ha ritrovato Leo. un Leo più disincantato forse, un po più cinico nei confronti della vita, ma forse ben per questo sempre più legato a lei, a quello che lui è con lei, a loro.
che dire... il libro parla da solo! ho adorato il Leo alticcio, che si lascia andare a pensieri solitamente Off limits, chiusi in quel benedetto armadio.ma intanto questi c'erano, e anzi più tentava di nasconderli dentro e più questi spingevano per uscire. un degno finale, complimenti ancora all'autore per la profondità, la purezza e la grande sensibilità che ha contraddistinto anche questo secondo libro. consigliassimo!sensibilità
Indicazioni utili
La settima onda
Emma e Leo continuano il loro scambio epistolare, con alti e bassi, con intervalli, tra una mail e l'altra, da brevi, da chat, a molto lunghi, nei momenti di crisi. Il loro rapporto conosce momenti molto brutti, a volte la parola “fine” sembra essere definitiva, a volte la vita “vera”, il marito di lei e la nuova fidanzata di lui, prende il sopravvento, ma alla base c'è la tenacia di entrambi di non mollare, la voglia, il desiderio di condividere con l'altro non solo parole su carta, anzi su schermo, e di trasformare il loro rapporto da virtuale a reale. Continuiamo a vivere tutto attraverso mail, la ricerca dell'incontro reale, i motivi che e se lo faranno saltare, quindi c'è la preparazione e l'attesa del “prima” e i commenti al “dopo”, quando attraverso le loro mail si capisce come è andata. Indubbiamente molto originale.
A Daniel Glattauer posso ascrivere diversi meriti; l'originalità della forma, l'essere riuscito a scrivere due libri con la stessa coppia, con lo stesso rapporto di mail, concernenti un lasso di tempo di due anni e mezzo (!), risultando comunque credibile e quasi mai noioso, essere stato romatico ma anche ironico, aver dato risalto ed importanza alla parola scritta e a quanto sia difficile ma bello far nascere, crescere e coltivare un rapporto solo con la forza delle parole, senza mediazione del linguaggio del corpo e di aver dimostrato che tecnologia, e-mail o chat o sms non devono significare per forza “k” al posto dei “ch”, o “x” al posto di “per”.
P. s.: Un mio amico, vedendo questo libro, mi ha detto: “Ma cosa leggi?! Questa è roba da donne.” Potevo rispondergli che visto che la buona maggioranza dei lettori sono donne, allora dovremmo dedurne che il libro in genere è “roba da donne”. Un libro che tratta i sentimenti fra uomo e donna, l'amore, o comunque un libro celebrale diventa automaticamente “da donna” come se gli uomini non fossero parte di tutto questo. Come se facessimo numero mettendo ragione e lasciando all'altra metà quello che è sentimento. Non userò più, come ho fatto anche io in passato, quella definizione.
Indicazioni utili
Dolce droga a base di endorfine via web.
E' davvero finita la storia travagliata tra Emmi e Leo? Con questa domanda abbiamo terminato "Le ho mai raccontato del vento del nord". Glattauer, attraverso questo romanzo, ha finalmente dato a Emmi e a Leo una seconda possibilità.
Emmi, un'entità inflessibile molto astuta e determinata, decide di non arrendersi e di riprovare a cercare il suo amante-amico virtuale per dare una conclusione degna al loro fatiscente rapporto.
Il desiderio ha un ruolo predominante in questa avvincente storia. Il desiderio ha sempre trionfato sulla ragione, lo testimonia anche questo romanzo.
Questa volta il vento soffia attraverso l'acqua. Onde molto lunghe come tsunami.
"Prima di lei ce ne sono altre sei, prevedibili e armoniose che si condizionano a vicenda, sorgono una dopo l'altra, non fanno sorprese. Preservano la continuità. Occhio però alla settima onda! È imprevedibile. Passa a lungo inosservata, partecipa
all'assalto monotono talvolta però fugge via, sempre e solo lei, perché è spensierata, ingenua, ribelle.
Favorevole o svantaggioso?
Possono dirlo solo quanti, afferrati da lei, hanno avuto il coraggio di raccoglierne la sfida."
Senza rivelare troppo, il rapporto elettronico continua mantenendo lo stesso stile del primo. Il formato della corrispondenza è diretto e allo stesso tempo lascia molto
all'immaginazione, regalando ai lettori un'ondata di romanticismo e ironia, ricordando che il cyberspazio può diventare il luogo ideale per la seduzione romantica.
Cari amici,
la realtà è spesso complicata, ma ringrazio Glautter per aver raccontato attraverso questi libri la vecchia storia "dell'amore proibito".
La settima onda vi terrà agganciati fino alla fine, mostrandovi la vita virtuale e l' impatto delle e-mail che possono avere sulla nostra vita reale. A chi non l’avesse ancora letto auguro una buona lettura!