Narrativa straniera Romanzi La scuola dei giochi segreti
 

La scuola dei giochi segreti La scuola dei giochi segreti

La scuola dei giochi segreti

Letteratura straniera

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Maryland, tardi anni Novanta. Nel cortile di una scuola Waldorf, tra precetti di Rudolf Steiner, insegnanti impettiti e sciami di adolescenti, l’incontro tra chi mai e poi mai avrebbe solo dovuto sfiorarsi. Lei, Judy McFarland, è una maestra d’asilo quarantatreenne dai sogni arenati e una livida vita coniugale che da tempo ha tragicamente rinunciato a se stessa; lui, Zach Patterson, è uno studente di sedici anni dalle maniere impertinenti, diviso tra una madre piena di mancanze e la gran fatica di essere il nuovo arrivato in città. Se il loro passo dall’amicizia alla relazione è breve e deciso, quello che li condurrà a un’ossessione fatale sarà una corsa a perdifiato nei campi incolti di vecchi, oscuri ricordi e dell’inconsapevolezza che, dopotutto, quella relazione non è che l’ultimo di una serie di segreti. La scuola dei giochi segreti è una spiazzante storia di frustrazione suburbana, densa di solitudine, imprudenza, desiderio che spoglia della ragione e voglia disperata di tornare indietro e rifare tutto diversamente.



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La scuola dei giochi segreti 2020-01-06 15:15:37 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    06 Gennaio, 2020
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Questo sì che fa paura!

Questo romanzo mi ha fatto passare attraverso tutta la tavolozza dei colori delle sensazioni che provoca un libro. Dapprima ero incredula nel pensare che Rebecca Coleman avesse veramente deciso di scrivere un libro dove ci raccontava una storia d'amore tra una quarantenne e un ragazzo di sedici. Più o meno una Lolita al contrario con il ragazzo carico di ormoni che stuzzica e poi seduce la donna a cui è stato affidato per svolgere alcune attività extrascolastiche. Mi hanno fatto infuriare le giustificazioni che si dava Judy con salti nella sua infanzia tormentata durante i quali ci lasciava intendere cose terribili per poi rimangiarsele. Ci ha dato a intendere di essere intrappolata in un matrimonio triste e stanco, ci ha fatto sorridere con le sue piccole violazioni alle rigide regole della scuola Steineriana in cui lavora. Poi, piano piano il romanzo ha cambiato registro, sono venute fuori altre sfaccettature del carattere di questa maestra d'asilo perfetta che hanno dato al romanzo un taglio diverso. Così il libro è diventato qualcosa secondo me di veramente pauroso. da un lato perché ha aperto uno squarcio sui danni che una persona apparentemente irreprensibile può fare ai ragazzi. Ci ha fatto vedere che l'orco può vestire i panni dell'educatore, della madre del miglior amico di nostro figlio, di quella vicina tanto a modo. Soprattutto se quella vicina nasconde parecchie cose. Ho trovato la scrittrice molto abile nello svelarci poco a poco il carattere della protagonista, tanto abile che solo verso la fine siamo consapevoli dell'entità del baratro che c'è dentro quella donna. Lo stile non è dei migliori che mi siano capitati, comunque è gradevole e fluente.

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La scuola dei giochi segreti 2013-01-08 07:22:58 Dark Fall
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Dark Fall Opinione inserita da Dark Fall    08 Gennaio, 2013
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Spigoli che non vanno smussati

La Coleman si addentra con cautela in un argomento spigoloso come la violenza, sia psicologica che fisica, verso un minore. Trovo il linguaggio utilizzato, corretto ed è quello che mi spiazza. MI spiego meglio...trattare un argomento simile, molto forte, crudo richiede tanta forza quanta conoscenza....cosa che suppongo la Coleman non abbia. Con questo non voglio dire che abbia descritto in maniera inesatta la violenza, solo mi aspettavo più crudeltà, più bramosia, o più semplicemente amplessi più dettagliati. Per il resto, l'ambientazione si sposa perfettamente con i vari step mentali della protagonista, il carattere della donna varia man mano che si avvicina la fine aggiungendo quel pizzico di follia che non guasta. Buon risultato ,che però non mi ha stupita eccessivamente, ne' in bene ne' in male.

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La scuola dei giochi segreti 2013-01-04 08:02:07 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    04 Gennaio, 2013
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UN LUPO TRAVESTITO DA AGNELLO!

E’ la storia di una relazione, dalla sua nascita al suo epilogo.
L’autrice dipinge personaggi credibili, la scrittura è fluida, molto attenta e particolareggiata, leggendo si evince la maturità della Coleman, che ha posto in essere un romanzo dalle tinte forti che tratta un argomento definibile “TABU’” per la gran parte di noi.
Siamo nel Maryland, Judy McFarland, quarantatre anni, maestra d’asilo in una scuola “steineriana”, della quale ha convintamente sposato i principi (o forse non del tutto….), coniugata, due figli, il minore dei quali è un adolescente 16enne e Zach Patterson, studente, amico e compagno di classe del figlio di Judy, nella stessa Scuola dove lavora la donna. Cosa avranno mai in comune i due?
Inizialmente il personaggio di Judy appare solare, positivo, una buona insegnante, per la quale il bene dei minori è al primo posto, ed è a questo punto che l’autrice prende per mano il lettore e lo accompagna alla scoperta di molti lati oscuri della protagonista, risalenti sia all’infanzia ed all’età adulta (i capitoli si alternano narrando passato e presente di Judy). Ritengo bravissima l’autrice a presentare un personaggio credibile, positivo, che crea iniziale empatia con il lettore, per poi cambiare totalmente prospettiva, lasciando il “povero” lettore totalmente interdetto, che si ritrova a domandarsi: “Ma come è possibile che una così brava persona, possa essere una molestatrice?”
Judy è una donna sentimentalmente insoddisfatta, il marito è assorbito totalmente dal lavoro, tra i due non c’è dialogo, condivisione, scambio, niente tenerezza, niente affetto, niente sesso, solo molti segreti; una coppia arrivata al capolinea, con due vite che scorrono su binari paralleli, che ormai non hanno più punti in comune.
Zach è il tipico sedicenne, trasferitosi con la famiglia da poco, con molta nostalgia degli amici e del luogo che ha dovuto lasciare, non ha ancora stabilito rapporti saldi con i coetanei….
I due si ritrovano a stretto contatto, dovendo collaborare per l’esecuzione di una casa di legno per i piccoli, da vendere al “mercatino” organizzato dalla scuola per raccogliere fondi.
Tengo a precisare che non si tratta di una storia d’amore, l'amore non c'entra proprio per nulla,ed a questo punto, personalmente, del tutto ingiustificabile, ma una storia di violenza, con un epilogo per certi aspetti non immaginabile….
Consiglio il libro a chi ha voglia di immergersi in una lettura forte, non tanto per il linguaggio usato dall’autrice, che è corretto, senza essere volgare o esplicito in modo sgradevole, ma per il coraggio dimostrato nell’affrontare un tema così delicato in modo esemplare, scrittrice dotata di bravura, ha mantenuto alta l’attenzione del lettore come una funambola esperta senza perdere mai “l’equilibrio” su questa insidiosa fune!

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