La scuola degli ingredienti segreti
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Opinioni inserite: 4
Altro che ricette di cucina, questa è una ricetta
Ho "mandato giù" questo libro come si fa per una medicina che ci ha prescritto il dottore: l'avevamo scelto quale oggetto di discussione nel circolo di lettura di cui faccio parte e dunque mi sono sentita in dovere di leggerlo fino in fondo, ma l'ho fatto davvero con poco trasporto. La storia non è per niente originale e tutto viene banalizzato perché per ogni personaggio c'è un lieto fine troppo facile quanto improponibile. L'autrice ha il gusto di dilungarsi sulle sensazioni fisiche e spirituali provocate dal cibo e per farlo usa a profusione metafore e un linguaggio che vuol essere evocativo e suggestivo. Forse per gli americani che, diciamo la verità, non sono propriamente dei buongustai, sentire parlare del cibo in questi termini, è una novità. Non certo per noi italiani, che al contrario dedichiamo all'argomento ben altre energie. Perdonatemi il luogo comune, ma è proprio così. Difficilmente scrivo una recensione su un libro che ho letto, a maggior ragione se non mi ha entusiasmato, ma questa volta l'autrice mi ha fatto proprio arrabbiare e non ho potuto esimermi. Piuttosto che spendere soldi per acquistare il libro, vi consiglio di andare in un buon ristorante :)
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Un inno alla buona cucina e alla condivisione
"Il cibo può essere il veicolo, ma il carburante sono le persone!" Questa è la frase che si può trovare nell'intervista finale all'autrice del libro, Erica Bauermeister. Un'idea interessante riportare questa conversazione, poichè ci permette di capire lo spirito con cui il libro è nato e lo smisurato amore per ricette e ingredienti che da esso traspare. In effetti, per essere una che offriva spesso come cena maccheroni al formaggio in scatola (abitudine nel mondo frenetico di Seattle), la permanenza di due anni in Italia è stata veramente un'occasione per scoprire un modo totalmente diverso di cucinare, un modo in cui "gli ingredienti fanno parte di una conversazione" e il cibo può trasmettere quella sensazione di familiarità altrove sconosciuta. Da qui la necessità effettiva, per Erica, di iscriversi a un corso di cucina una volta tornata a Seattle e di trasmettere in un libro una storia ambientata in un corso simile, ricreando il tepore di certe serate trascorse a cucinare insieme, scoprendo nuovi gusti e nuove magie. E il libro riesce perfettamente nell'intento! Lilian, la proprietaria di un delizioso ristorante circondato da antichi ciliegi e cumuli di erbe aromatiche, ha affrontato e vinto, da ragazzina, la sfida di risvegliare la madre dall'esaurimento in cui era caduta dopo l'abbandono del marito. L'ha fatto attraverso il cibo: con un buon purè di patate, uno dei cibi più confortanti, l'ha aiutata a sentirsi al sicuro, poi, con una cioccolata calda al caffè e anice, le ha ricordato la passione e,ancora, con una fragrante mela semplice e fresca le ha ricordato la vita presente, richiamandola a sè. Per Lillian, quindi, il cibo non è semplice nutrimento per il corpo, ma diventa uno strumento per mandare alle persone messaggi di amore, perdono, comprensione, solidarietà e amicizia. E la sua scuola di cucina è davvero speciale... Sapori, ingredienti e consistenze vengono amalgamati in modo da riportare la felicità nella vita dei suoi iscritti: Claire, giovane sposa con due bimbi piccoli e tutte le problematiche del caso, si sentirà nuovamente "persona" assaggiando una squisita polpa di granchio; Carl ed Helen, anziani coniugi, riscopriranno le radici del loro amore assaggiando una deliziosa torta bianca, come quella che al loro matrimonio non avevano potuto avere... La giovane Chloe capirà il suo valore e riuscirà a lasciare l'egoista fidanzato dopo aver cucinato delle appaganti tortillas, e così via ... ogni protagonista riuscirà ad individuare quel particolare ingrediente che gli permette di trovare che cosa manca nella sua vita. Alla fine, giustamente, anche Lillian scoprirà questo ingrediente... ma per conoscerlo dovete leggere il libro!
P.S. Non ultimo, mi ha fatto anche piacere veder descrivere in modo soave alcuni prodotti italiani che fanno veramente la differenza: pomodori fiorentini, dadi italiani, prosciutto e melone...
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Magica 'La scuola degli ingredienti segreti'
Il libro è molto piacevole, spesso poetico, le descrizioni, anche di elementi apparentemente banali, scritte con cura, sentimento, amore. Una brezza di aria fresca nei sentimenti, una metafora continua tra cucina e vita, tra preparazione dei cibi e relazioni umane, tra profumi di pietanze, spezie ed ingredienti, con sentimenti che continuamente ci accompagnano nelle diverse fasi della nostra avventura chiamata vita.
Da leggere perchè lascia un buon sapore!
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sopportato a stento fino a pag 17
comprato a scatola chiusa su consiglio di un libraio a cui avevo appena ordinato, per un'amica, Ruth Reichl: due adorabili suoi libri.
Pessima la traduzione e la punteggiatura in italiano è resa molto malamente.
I periodi sono faticosi e mancano di quella leggerezza che tanto mi affascinava nei libri della scrittrice sopra citata. La pesantezza e la banalità del contenuto, anche confrontato con altri romanzi dello stesso genere, rende impossibile la continuazione.
Buttati via 17 euro e sessanta centesimi.