La salita verso casa
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Quale casa?
Un luogo chiamato famiglia dove si è stati felici, oasi condivisa in un tempo insostituibile, dolce appartenenza nella diversità. Due genitori diversi e complementari, tre fratelli e la propria complicità, un cane che sbadiglia con la bocca spalancata, la cui presenza è un inno alla gioia e spezza la solitudine famigliare.
Il presente, negli ultimi anni sembra smarrito insieme alla propria identità, assenze immotivate, silenzi protratti, uno stato bulimico di trasandatezza in un dolore inarrivabile.
Come ritrovare la via di casa per sentirsi nuovamente a casa, ripercorrendo gli anni e gli avvenimenti che hanno accompagnato la famiglia Hasegawa all’ implosione del presente, come interpretare il passato tra stranezze e particolari nascosti che ora paiono così diversi?
La memoria riporta emozioni vivide, ricordi indelebili non sempre corretti, lei stessa variabile, labile, fallace.
Kaoru, figlio ultimo e voce narrante, ripercorre la salita verso casa chiedendosi che cosa abbia potuto disperdere un equilibrio famigliare perfetto riempiendolo di cotanto dolore.
Da sempre ha vissuto all’ ombra della fama disincantata di Haijme e della bellezza inquieta di Miki, fratelli ammirati, corteggiati, amati, nessun sentimento di gelosia, oggi si chiede da quali profondità e difficoltà fossero attraversati.
Spesso la vita è quello che pare, una definizione già scritta, nessuna interruzione, dubbio, sospetto, poche domande. Quando questa linea si spezza e deraglia, tutto collassa e ci si domanda che cosa ne è stato di noi, chi sono gli altri, quali verità si nascondono rendendosi conto di vivere pensando di non essere se stessi, imitando gli altri.
Kaoru rivisita le stanze di una vita condivisa, errori, omissioni, verità inimmaginabili, un percorso di intimità dolce-amaro, inseguendo un senso smarrito di somiglianza che superi il passato per ritrovare la serenità nel presente.