La ragazza tatuata
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La ragazza tatuata
E' il primo e unico libro che ho letto della Oates e devo dire che dopo tutto mi è piaciuto e mi ha incuriosito abbastanza. La storia di questa ragazza che preferisce stare in gabbia tra le braccia di un molestatore e di un maniaco piuttosto che fra quelle di chi cerca di salvarle la vita.
Questa ragazza s'innamora del maniaco che dice , nonostante ne abusi , di averle salvato la vita. Nel frattempo c'è un ebreo, ricco ma buono, che viene odiato per la sua umiltà e per la sua gentilezza. La cosa che non mi è piaciuta molto e il fatto che lei se ne sia innamorata troppo tardi del suo VERO salvatore. Insomma, avrei voluto vederli insieme.
E' un tuffo in una mentalità che difficilmente ci appartiene.
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Recensione d'addio
Questa è l'ultima recensione che scriverò per quanto riguarda un libro di quest'autrice.
Perchè ormai è ufficiale: io e Joyce Carol Oates non andremo mai d'accordo. Niente da fare, io e lei non ci siamo mai piaciute.
Questo è il terzo libro che leggo di lei ed è stata anche una terza delusione.
Quando leggo troppi libri di fila di uno stesso autore che si rivelano deludenti, allora mi sorgono dei dubbi. C'è qualcosa che non va. Significa che non fa per me.
"La ragazza tatuata" per me è perfino più brutto dei primi due della Oates che avevo letto. E' l'ultimo libro che per ora ha scritto e leggendolo volevo darle un'altra possibilità, in quanto i primi che ho letto erano stati scritti molti anni prima e con questo speravo in un piccolo cambiamento... E invece no.
Partiamo dal senso del macabro e dalla violenza continuamente ridondanti: sono talmente gratuiti e piazzati in modo totalmente ripetitivo, forzato e casuale, che non lasciano niente di piacevole. Solo un profondo disgusto e una vaga sensazione di vuoto e di blocco dello scrittore: cara Oates, non sapevi che scrivere e allora ci aggiungi l'ennesimo omicidio, lesionismo fisico o psicologico o volgarità verbale? E la trama dove l'hai lasciata? In un romanzo di questo genere queste cose stonano un pochino, se troppo citate.
Per non parlare delle prime cento e passa pagine di questo romanzo: si perdono totalmente nelle interminabili e poco interessanti turbe mentali del professore protagonista sul matrimonio, la convivenza, il fidanzamento, l'assistenza lavorativa.... All'inizio sono anche costruttive e delineano bene il personaggio, ma dopo un po'annoiano e fan proprio venire voglia di chiudere il libro!
Alla vera e propria trama si arriva dopo una vita, anche se le aspettative non vengono soddisfatte: il rapporto che si sviluppa tra il professore e la sua assistente è....inspiegabile!
Lei all'inizio lo odia (e allora perchè diamine si fa assumere da lui?) poi lo ama, poi lo riodia, poi lo riama, poi lo lascia, poi ritorna da lui...
Una sola parola per dire il tutto! Boh! Nemmeno un romanzetto rosa di ottava categoria ha una trama simile!
In conclusione: addio cara Oates! Sono caduta già tre volte nei tuoi tranelli tutti uguali, ma ora basta! Non mi freghi più!
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ESTREMA SOLITUDINE
E’ il primo libro che leggo di questa autrice, devo riconoscere che ha scritto molto ed è membro dell’American Academy of Arts and Letters da più di 30anni.
Questo romanzo lo definisco con una sola parola: “strano”…
Siamo nel Nord dello Stato di New York, a Carmel Heights, dove risiede nella Villa di famiglia lo scrittore solitario trentottenne Joshua Seigl, di origine ebrea , salito alla ribalta della critica con il romanzo “le ombre” che offre il racconto romanzato dell’Olocausto, traendo spunti da racconti fatti dagli avi che vissero quel periodo.
Singolare il modo in cui l’autrice dipinge il personaggio principale, la percezione è di avere di fronte una persona molto più in là con gli anni, sia per l’aspetto comportamentale e caratteriale, sia per quanto riguarda le condizioni fisiche che non sono delle migliori.
Il filo conduttore del romanzo è solo uno: la solitudine.
La solitudine spinge Joshua a cercare un’ “assistente”, che in realtà deve impersonare una specie di tutto fare che si occupi sì, dei suoi scritti, ma anche della casa e della sua persona,se necessario.Il romanzo inizia proprio con tutta una serie di selezioni di individui consigliati e referenziati da amici e conoscenti che affronta lo scrittore, trovando per ognuno motivi anche futili per non porre in essere l’assunzione.
Casualmente Joshua trova sulla sua strada Alma, una donna sola, con un passato non limpido ed onesto, con trascorsi anche di violenza che accetta di lavorare per lui. Singolare anche per quanto riguarda questo personaggio, la descrizione dell’autrice, donna né giovane né matura, in alcuni momenti la descrizione è quasi sgradevole, in altri frangenti sembra affascinante e piacente. La donna non ha titoli di studio che possano avvallare lo status ora conquistato, ma lo scrittore comincia a considerare la stessa insostituibile.
Alma inizialmente cova un odio ed un risentimento profondo, quasi inspiegabile,nei confronti dello scrittore, suo datore di lavoro.
Il romanzo si sviluppa tracciando l’evoluzione di questi due personaggi fino ad arrivare ad un’epilogo del tutto inaspettato. Non bisogna rimanere sulla superficie della storia, brava l'autrice ad accompagnare il lettore con delicatezza all'analisi del comportamento umano ed al suo continuo divenire, in alcuni casi è un divenire migliore ed in altri no.
La lettura è scorrevole, si entra in un’ atmosfera di estrema solitudine ed al termine dello scritto scende sul lettore un velo di profonda tristezza e malinconia.