La ragazza italiana
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Recensione della Redazione QLibri
una passione travolgente
Dopo la famosa saga de “Le sette sorelle”, Lucinda Riley torna nelle librerie italiane con un romanzo giovanile che uscì nel 1993 con il titolo “Aria” e che recentemente ha rivisto e ripubblicato con il titolo “La ragazza italiana”.
La storia è ambientata tra Napoli, Milano, Londra e New York, tra i più famosi teatri d'Opera del mondo, lussuose suites d'albergo, prestigiosi attici e splendide ville in un crescendo di passione, tradimenti, intrighi e colpi di scena.
Rosanna Menici ha solo undici anni quando a Napoli, durante una festa di famiglia, resta ammaliata dal fascino e dalla voce di Roberto Rossini, ventotto anni, promettente tenore della Scala. Rosanna, timidamente, intona l' “Ave Maria” e Roberto, incantato dalla sua voce, riconosce nella giovane un talento straordinario che egli invita a coltivare con lo studio del canto lirico. Il primo incontro con Roberto segnerà per sempre il destino di Rosanna che da quel momento si sentirà indissolubilmente legata a lui da una passione incontrollabile. Grazie all'impegno del fratello Luca, Rosanna prende le prime lezioni e nel tempo migliora la sua voce al punto di essere notata e scelta, a diciassette anni, come borsista presso la prestigiosa Scala di Milano, città in cui si trasferisce insieme a Luca. Qui i due ragazzi vedranno cambiare radicalmente le loro vite: Rosanna avrà l'occasione di ritrovare Roberto Rossini con cui, travolta dall'amore, condividerà tra mille vicissitudini e non poche delusioni, la carriera e la vita; Luca troverà invece l'amicizia di una giovane ragazza inglese, Abigail, compagna di studi di sua sorella, ma questa relazione entrerà in contrasto con una vocazione religiosa che il ragazzo sente nascere dentro di sé e con cui dovrà fare i conti per molti anni. A tutto ciò si unisce la casuale scoperta, da parte di Luca, di un misterioso dipinto attribuito niente meno che a Leonardo da Vinci, conservato da secoli nella cripta di una chiesa, disegno che terrà in sospeso la storia fino al termine del libro. Ovviamente questo è solo l'inizio di questo romanzo che ha un intreccio degno di una soap opera in una storia che si sviluppa per trent'anni, dal 1966 al 1996 e che tiene avvinto il lettore fino all'ultima pagina.
Non conoscevo questa autrice e non sono una lettrice abituale del genere rosa, ma mi sono avvicinata a quest'opera con curiosità e con leggerezza, senza alcuna pretesa. L'intreccio è, tutto sommato ben costruito: poco credibile, ma avvincente; i personaggi sono caratterizzati in modo un po' stereotipato, poco approfonditi dal punto di vista psicologico e talvolta possono pure risultare irritanti (troppo arrendevoli o troppo sfacciati); la storia è costruita prevalentemente su azioni e dialoghi che mi hanno ricordato, come dicevo, certi sceneggiati televisivi che fanno degli amori travagliati e dei tradimenti i loro cavallo di battaglia. Fatte queste premesse, ho trovato “La ragazza italiana” un romanzo gradevole, di facile e veloce lettura che potrà indubbiamente regalare alle amanti del genere piacevoli ore di svago.
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Opinioni inserite: 3
Deludente e fuori dagli schemi della Riley
Se vi aspettate un classico romanzo della Riley, con intrighi avvenuti in un’epoca passata, amori impossibili e relazioni nascoste, sarete delusi. Ed è un peccato, perché leggendo il trafiletto ero diventata così curiosa di scoprire cosa potesse essere accaduto tra i camerini della Scala di Milano!
No, no.
In questo caso, il libro è comparabile a un semplice romanzo d’amore adolescenziale, senza arte né parte, a mio parere anche superficiale. Sia come contenuto, sia come stile di scrittura. Infatti, assistiamo spesso a lunghi dialoghi (inutili) che sembrano battute fatte al telegramma (mancano solo gli “Stop.” a fine riga).
Ma passiamo alla trama.
Rosanna è una bambina di 11 anni che vive a Napoli. Roberto, un uomo che ha 17 anni di più, nota la sua bravura nel cantare e le consiglia di prendere lezioni.
Cinque anni dopo Rosanna è così talentuosa da ottenere una borsa di studio per la scuola della Scala e viene trapiantata a Milano, accompagnata del fratello Luca.
Fino a qui, cosa c’è che non va? Semplicemente il fatto che nulla di nulla viene approfondito. Capisco che la Riley non è italiana, ma non si può ignorare il fatto che sta trascinando una napoletana a Milano! L’Italia è bella per la sua varietà in fatto di cultura e non si può non fare un cenno riguardo ai cambiamenti che Rosanna DEVE aver notato nell’andare così a Nord!
Okay, ti posso perdonare (forse) perché non sei italiana.
Andiamo avanti…
Rosanna studia a scuola e poche pagine dopo ne è già uscita con ottimi voti e viene ingaggiata per cantare alla Scala.
Eh, no! NO!
Mi parli di una ragazza che studia canto alla Scala e non mi racconti NULLA della sua vita a scuola? Cosa fa? Chi conosce (a parte Abi)? Com’è la scuola? Come vive la competizione con le altre cantanti?
Boh. Buio totale.
Vabbè… Rosanna comincia a cantare alla Scala e… Ops! Dopo poche pagine è passato quasi un anno, la protagonista femminile dell’opera si prende la scarlattina e Rosanna diventa prima cantate con Roberto.
Iniziate a capire perché ho detto che la trama è superficiale?!
Ci sono paragrafi lunghi un quarto di pagina, ognuno dei quali comincia dicendo “Una settimana dopo”, “Un mese dopo”, “Venti giorni dopo”… addirittura c’è un “Sette mesi dopo”! SETTE?! E che succede in questi sette mesi ai ventimila personaggi che ci sono nella storia? Alla fine del capitolo Rosanna a 80 anni, per caso?!
In tutto ciò, non vengono più citati la sorella e il fratello di Rosanna. Lei diventa una stella dell’opera lirica e noi non abbiamo idea di cosa ne pensino i suoi parenti più cari, né Abi (che viveva a Milano con lei). Solo successivamente Rosanna (e la Riley) si ricorderanno dell’esistenza degli altri personaggi. Giusto per fare un esempio, Rosanna non vedrà mai più la sorella, non la chiamerà al telefono, non le scriverà neanche una lettera. Men che meno a suo padre. Giusto suo fratello Luca riappare più tardi, diventando anche interessante come personaggio (e forse anche l’unico con un po’ di sale in zucca!).
Ma procediamo…
Come ho detto, è un romanzo d’amore. Ovviamente, Rosanna si prende una bella cotta per Roberto, un donnaiolo cronico di cui lei conosce benissimo la fama e che addirittura ha “sfruttato” (se così vogliamo dire) Abi per un paio di mesi. C’è anche qualcosa di più, un “segreto” (anche qui: se così vogliamo dire. Perché solo Rosanna non ha idea di cos’abbia combinato Roberto nei primi capitoli del libro) che metterà a repentaglio il loro amore. Un amore che sembra quello tra due fidanzatini delle elementari, dove non si sa chi dei due sia più ingenuo. Non è credibile che un donnaiolo cronico decida di sposarsi dopo solo una settimana che sta con una ragazzina. Non è possibile che Rosanna, per quanto ingenua, ceda così facilmente a Roberto, e si sposi con un quarant’enne di cui non si fida minimamente (perché Rosanna sa che lui la tradirà, è solo questione di tempo).
Se solo fosse piacevole leggere questo libro… Non auguro a nessuno le centinaia di pagine piene di continui scambi di effusioni e paroline dolci tra Rosanna e Roberto, in cui si dichiarano di amarsi ogni due righe, in cui dicono che non si separeranno mai e in cui viene mostrato un attaccamento morbosi ai limiti della sopportazione. Troppe volte si legge la scena in cui Roberto si sveglia, non trova Rosanna nel letto (perché magari era andata in bagno) e, quando lei riappare, le dice che deve avvisarlo di dove va, se no si preoccupa. Scherzi, vero?!
Probabilmente è il libro più superficiale e scontato che abbia mai letto. Non c’è cura nella trama, i personaggi secondari (e neanche troppo) vengono abbandonati per strada, ripresi solo di tanto in tanto quando la Riley si ricordava di aver inserito anche loro. Non viene descritto nulla della vita di Rosanna se non quando vive con Roberto (una noia mortale, perché non fa niente da mattina a sera. Quando progetta le sue giornate, viene raccontato che si sveglia, prepara i tost per colazione, pulisce casa, pranza, fa una passeggiata, fa merenda, cena e va a letto. Capitoli e capitoli tutti così, con l’aggiunta delle effusioni di cui sopra… Ripeto: una noia mortale!). Mentre, invece, viene tralasciata tutta la parte in cui studia a scuola, fa le prove di canto, recita nei grandi teatri… Insomma, dovrà pur aver fatto qualcosa che valga la pena di essere raccontato, no?! Altrimenti che senso ha dire che era una cantante? Per quanto sono scarne le descrizioni, nella vita poteva benissimo fare qualsiasi cosa.
Sono molto delusa…
Ci sono romanzi d’amore molto meglio scritti, perciò questo lasciatelo perdere.
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passione e sentimento
Libro commovente e di grande intensità. Per non svelare niente, ciò che mi ha lasciato questo libro è la consapevolezza che non sempre amore e passione convivono in una storia di coppia. Se per amore consideriamo generosità, complicità, ma anche complessità di camminare insieme e capire cos'è il rispetto dell'altro è chiaro che è un percorso difficile, affascinante e stimolante, ma difficile.
In sostanza è un libro di sentimenti, per questo mi è piaciuto e anche fonte di riflessioni sulla vita e l'amore di coppia in generale..
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L'italianità di Lucinda Riley
Lucinda Riley con il suo nuovo romanzo La ragazza italiana ci regala un romanzo intessuto di colori italiani:
“Adesso la sua voce era più matura ma era la stessa voce, quella che l’aveva fatto piangere come un bambino quando aveva cantato “Ave Maria” a Napoli, tanti anni prima.”.
Rosanna Menici ama cantare, e lo fa da sempre. Lo considera un dono di natura. Chiunque rimane estasiato di fronte alla purezza e alla potenza della sua voce. Ma la sua famiglia, troppo povera e rozza, non ha mai riconosciuto il suo talento, ad eccezione di suo fratello Luca, e nessuno è a conoscenza che lei ha iniziato a prendere lezioni da uno stimato professionista. La prima volta che incontra Roberto Rossini non è altro che una ragazzina minuta e spaventata, mentre lui è un tenore bello ed acclamato. E il loro incontro non è che il preludio di un emozionante destino.
“Furono giorni stupendi. Solo noi tre, nella nostra bellissima casa. (…) Per me era il paradiso. (…) Ma ovviamente le cose erano destinate a cambiare. Come sempre. “
L’atmosfera magica ed importante del teatro La Scala è il palcoscenico perfetto per portare alla gloria i due talenti, anni dopo il loro primo incontro, ma alla consacrazione professionale seguirà presto quella personale. Il playboy indefesso pare abbia perso la testa per Rosanna. Il loro amore è travolgente, disarmante ed ossessivo. Si sposano, in gran segreto e lontano dai riflettori, e la loro unione sarà allietata dall’arrivo di Nico, un dono meraviglioso.
Ma il destino complicherà loro la vita: scandali, segreti, e bugie faranno il resto. Ciò nonostante il loro amore è consegnato alla storia, perché:
“Un amore come il nostro non muore mai. Lo vedo. Lo vedo ovunque.”
Un amore che li unisce, così, nel tempo e nello spazio.
L’autrice con questo libro onora il nostro paese, catturandone con profondità la bellezza e il fascino. Il mondo dell’opera, dei teatri più belli al mondo e del repertorio lirico è un tema originale, trattato con cura e padronanza degli argomenti. La trama è ricca di dettagli e segreti che vengono svelati a poco a poco anche grazie all’uso dei salti temporali. La prosa è elegante, ricercata e coinvolgente. Una storia che si sviluppa per trent’anni, dal 1986 al 1996, che tiene col fiato sospeso il lettore, che non può che divorare le pagine in una lettura travolgente.