La ragazza dello Sputnik
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Un Murakami sottotono.
Come tutte le estati per me non è estate se non leggo un libro di Murakami. Ormai è quasi una tradizione visto che ne ho letti 7 e tutti in estate. Sarà che trovo la scrittura dell'autore giapponese scorrevole, facile e coinvolgente. Un vero maestro della parola, che probabilmente riuscirebbe a farmi leggere volentieri anche le istruzioni di un robot da cucina.
Questa volta, visto che avevo altri due libri pronti sul comodino, ho optato per qualcosa di non troppo lungo ed impegnativo. Così visto il numero di pagine ho scelto "La ragazza dello Sputnik", che oltre ad essere breve è anche uno dei suoi romanzi più famosi.
Il libro parla della storia di due ragazze, Myu e Sumire, la prima è un'affascinante donna che viaggia in giro per il mondo commerciando vini, la seconda è una curiosa studentessa che per hobby scrive romanzi. La vita delle due ad un tratto si incrocia e Myu chiede a Sumire se vuole aiutarla nel lavoro accompagnandola in Europa per affari. Sumire accetta e quindi partono per il vecchio continente.
Alla fine degli affari decidono di rifugiarsi in una piccola isola greca per concedersi un po' di relax ma...improvvisamente Sumire scompare.
Qui entra in gioco il narratore del romanzo, di cui non sapremo mai il nome, che, contattato da Myu parte da Tokyo per andare a cercare Sumire (di cui è invaghito) in quest'isola.
Il romanzo ha praticamente tutti i tratti distintivi di Murakami: la solitudine, la giovinezza, l'amore platonico (ma anche il sesso adolescenziale), gli immancabili gatti e, logicamente, il soprannaturale. Nonostante ciò però, e nonostante anche la solita scrittura fluida e avvolgente di Murakami, questo libro non mi ha fatto impazzire. La storia era stata creata bene fino alla scomparsa di Sumire ma poi le ultime 50 pagine sono forse un po' troppo approssimative, come se l'autore avesse cercato di sondare diversi aspetti di questa storia, dall'amore non corrisposto alle dimensioni parallele, senza però sapere dove realmente andare.
Insomma non è stato certo il miglior libro di Murakami che abbia letto e alla fine mi ha lasciato un po' in sospeso (ma questo è tipico dei finali di Murakami o più in generale dei post modernisti), sta di fatto che forse mi aspettavo di più.
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La compagna di viaggio
Intensa e breve è la storia di Sumire e di My? raccontata da un giovane senza nome, innamorato di Sumire che, a sua volta, è innamorata di My?.
Un romanzo di percorsi interni e di viaggi, di confessioni scritte, di sogni urgenti e profetici, di volti cercati e persi. La vera protagonista è la strada: essa viene incontro, si svela, convince, distrae, si perde e ci ritrova. Sullo sfondo il mondo solitario e ricco di presenze di Jack Kerouac.
“Così continuiamo a vivere la nostra vita, pensai. Segnati da perdite profonde e definitive, derubati delle cose per noi più preziose, trasformati in persone diverse che di sé conservano solo lo strato esterno della pelle; tuttavia, silenziosamente, continuiamo a vivere. Allungando le mani, riusciamo a prenderci la quantità di tempo che ci è assegnata, e poi la guardiamo mentre indietreggia alle nostre spalle. A volte, nel ripetersi dei gesti quotidiani, sappiamo farlo anche con destrezza.” p.212
Chi legge non sorride della fatica di un solito menage a trois, ma ha il privilegio di sperimentarsi come compagno/a di viaggio, come prossimo, come vicino di luce e di ombra.
“Tu sai cosa significa in russo? E’ quello che in inglese si direbbe travelling companion. Compagno di viaggio. L’ho scoperto recentemente, consultando un dizionario.” p. 102
L’invito è a scoprire la propria dimensione di compagno/a di strada, irrinunciabile. Ogni persona svolge, più o meno consapevolmente, il ruolo di : eletta e condannata alla strada da percorrere, per presenza e per assenza, assieme.
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Come solitari aggregati di metallo...
Premetto che non sono una grande conoscitrice di Haruki Murakami, “La ragazza dello Sputnik” è il secondo libro che leggo, ma devo dire che il suo stile delicato e irreale, che già avevo assaporato leggendo la raccolta di racconti “Tutti i figli di Dio danzano”, mi ha nuovamente colèito. I tre protagonisti interagiscono tra loro come mondi a sé stanti, il loro percorso finisce con l’isolamento. La solitudine accompagna il loro viaggio, le orbite di tre vite che continuamente vagano in un universo irreale, il cui centro gravitazionale è la realtà. “Solitari aggregati di metallo che nelle vuote tenebre del cosmo si incontrano per caso, quasi si sfiorano, quindi si separano per sempre. Senza scambiarsi parole, né promesse.”
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Dov'è finita Laika?
La sensazione che si prova durante la lettura dei romanzi di Murakami è un misto tra stordimento e incanto, è così per ogni lettura che ho affrontato quindi è diventata un po' la mia costante, quando mi approccio a un Murakami, non so mai dove mi porterà, ma so che ne uscirò completamente intontita e spaesata.
"La ragazza dello Sputnik" è un bellissimo romanzo: lieve, delicato, profondo, introspettivo e onirico.
In esso si intrecciano le solitudini di tre protagonisti: il ragazzo senza nome che ci racconta la storia innamorato di Sumire; Sumire sua amica e coetanea aspirante scrittrice a sua volta innamorata di Myu e Myu l’affascinante imprenditrice quarantenne che però è capace di amare solo sé stessa. Le vite e i sentimenti dei tre protagonisti si sfiorano e si avvicinano, senza però mai riuscire ad intersecarsi e compenetrarsi.
Ed ecco l'immagine dello Sputnik, che nel suo vagare nello spazio può anche trovare un compagno, ma alla fine rimarrà comunque prigioniero della sua solitudine. I tre protagonisti sono tre compagni di viaggio, tre brillanti identità che si compenetrano tra loro ma che in fondo, nel profondo, restano sempre dei solitari aggregati metallici che disegnano ognuno la propria orbita. In lontananza si potrebbe scorgere la loro brillantezza ma in realtà non sono che tre prigionieri, ognuno confinato nel proprio spazio, senza la possibilità di arrivare da nessun'altra parte. Quando le orbite dei loro satelliti si incrociano, forse il contatto tra loro diventa palese, uno scambio di sguardi e di anime. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ognuno torna nella propria assoluta solitudine. E così sempre.
Ed ecco le solitudini e l'incomunicabilità dei tre protagonisti. Vite sospese, irrisolte, incomplete. I protagonisti, ognuno a suo modo, si affacciano al vuoto, fuori e dentro di sè: un vuoto che paralizza e disorienta in un mondo che, per Murakami, è sempre inconoscibile.
"Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.
La comprensione non è altro che un insieme di fraintendimenti.
Questo è il mio piccolo metodo segreto per conoscere il mondo."
Buona lettura a tutti!
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a meta' tra....
Murakami Haruki in questo romanzo onirico,fantasioso ed insieme reale sembra portarci a meta' strada tra "Norwegian Wood" e "Kafka sulla spiaggia",per lo meno in me ha suscitato queste emozioni.Per certi versi l'anonima voce narrante ricorda molto il personaggio di Turu,protagonista di "Norwegian Wood" ed insieme anche suo rapporto protettivo in questo caso verso una giovanissima donna con l'apirazione per la scrittura,Sumire,disordinata,un po' sprovveduta,non ricambia il suo amore,cio' che la unisce a lui e' una forte fiducia e una profonda amicizia.E' strano il rapporto che Sumire ha con il mondo,sempre isolata nel suo piccolo momolocale a scrivere pagine su pagine...orfana di madre, dell'eta' di due anni, ha pero' un buon legame con la moglie del padre,un uomo di straordinaria bellezza,la ragazza non ha mai avuto rapporti sessuali con nessun uomo,ne suo coetaneo ne piu' adulto, e mai ne ha sentito il desiderio.Durante il banchetto di uno sposalizio incontra una donna molto bella dal fascino irresistibile,Muy,da quel momento in poi Sumire vive solo per lei,si innamora perdutamente di questa donna sposata,con una forza misteriosa che sembra separala dal mondo. Per essa cambia radicalmente la propria vita,mentre Muy,pur ricambiando il suo amore, non puo' donarsi completamente a lei,per via di motivi misteriosi,causati da strani episodi avvenuti nel suo passato,non riesce e non puo' piu' aver rapporti sessuali...saranno proprio le vicende narrate da Muy a Sumire...avvenimenti onirici... che porteranno anche la giovane protagonista ai confini del mondo...come in "Kafka sulla spiaggia"...sentimenti simili pervadono i personaggi consapevoli,compreso l'anonimo uomo, dell'esistenza di uno spazio al di la' della nostra realta' dove le due donne potranno incontrarsi e dare sfogo al loro amore...oppure...il loro rapporto si disperdera' senza lasciare nessunissima traccia... come lo Sputnik,il famoso satellite russo finito a vagare nello spazio per l'etrernita'????Murakami Haruki si rivela sempre in grado di farci scoprire un modo "diverso" di farci percepire diverse realta'...in un mondo onirico...dove tutto cio' che nel nostro mondo non puo' essere messo in atto o non puo' esser concepito ne visto... prende invece forma...mescolto,in questo romanzo,a delle descrizioni molto "reali" e tutto rimane sospeso...in bilico...tra un pianeta e l'altro...