La ragazza dai capelli di fiamma
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Carolina de Robertis è cresciuta in una famiglia uruguaiana che è emigrata prima in Inghilterra, poi in Svizzera e in California, dove lei tuttora vive. Con Garzanti ha pubblicato anche La bambina nata due volte, il suo primo romanzo uscito con enorme successo in tutto il mondo.
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Opinioni inserite: 4
Gloria, mi vida
Ambientato nel 2001, il romanzo riporta a un recente passato di orrori sudamericani.
I fantasmi non muoiono mai, acquistano vigore invecchiando e se le generazioni si succedono, loro restano, con il loro strazio, per non farci dimenticare.
Buenos Aires, il cuore di quell' Argentina che negli anni Settanta vide una dittatura militare che oltre i morti ufficiali si macchio' di una repressione sfociata in 40.000 probabili scomparsi, desaparecidos.
Rapiti, torturati, cancellati.
E le donne di Plaza de Majo girano in tondo: madri, sorelle, nonne, un fazzoletto bianco in testa e una foto alzata al cielo, gridando Restituiteceli, Ridateceli vivi.
Orrore nell'orrore furono i piccoli nati dalle donne sequestrate, circa cinquecento neonati sottratti alle madri dopo il parto e spesso affidati in adozione a membri dell'esercito, la puerpera come una scatola di latta vuota chissa', forse gettata con altri corpi in una fossa, terra e carne con quel grido di bambino in testa.
E le nonne di Plaza de Majo continuano a sfilare , pensando a quella figlia incinta sparita nel nulla, lei che custodiva un bimbo, Ridateci il bimbo che custodisce nostra figlia, negli occhi, nei capelli, nel sorriso, nella voce.
Benche' sia narrativa e non un resoconto diretto di una storia vera, bello questo libro che porta alla luce un argomento oscuro, lo fa con tatto e sensibilita' ma anche con violenza, per sottolineare quegli eventi che costrinsero migliaia di famiglie argentine all'oblìo di un figlio morto senza tomba, di un nipote senza culla. E ancora il dramma di quei bambini ormai adulti che pagano il prezzo dell'illuminazione restando orfani due volte nella stessa vita, galleggiando su un velo nero di lutto a tu per tu col dubbio di una rivelazione.
Improbabile l'evento iniziale che dà inizio alla storia, esso e' pero' utile ai fini del racconto e in fondo, non essendo un'equazione matematica ma un'opera letteraria, apprezziamo la leggerezza delle lettere contro la precisione dei numeri.
Non manca l'amore, intenso, emozionante, dalla voce di una ragazza viva, dalla voce di un fantasma, o sia esso quel che sia.
Soprassedendo sulla copertina insulsa e sul titolo banale per nulla attinenti, tutto il resto e' molto buono, buona lettura.
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COME SE AVESSERO VISSUTO SOLO A MATITA
Un titolo assurdo per un libro splendido. Il titolo originale, “Perla”, sarebbe stato perfetto; in alternativa, il testo offre molte espressioni in grado di suggerire il contenuto e lo stile del romanzo. E invece no. L’espressione scelta è presente nel testo, ma nel titolo risulta del tutto fuori contesto. Il titolo è stato appiccicato su questo capolavoro perché richiama ad altri titoli già noti, già venduti. Era davvero necessario?
Il romanzo è davvero splendido. Iniziamo dallo stile, che può vantare una bellezza insolita, in grado di soddisfare i palati più raffinati e i lettori più pigri: la scelta lessicale non è mai banale; le immagini e le allusioni hanno una forza coinvolgente; le frasi sono dei gioielli dalla lunghezza molto variabile, che tuttavia mantiene un ritmo variabile ma sempre sostenuto, mai stonato.
Le parole e i flashback scolpiscono personaggi stupefacenti nelle loro sfaccettature e ambiguità, che esprimono senza eccessi, con grazia ma senza sdolcinature le loro sofferenze, le loro speranze, la loro miseria. Il più riuscito è il fantasma che si nutre di acqua, un’entità umida e maleodorante e incerta, che assolve il compito di tutti i fantasmi: ricordare e far ricordare; rimediare all’incompiutezza della vita e delle sue memorie; rincorrere la giustizia; sollevare i veli della morte.
I flashback rincorrono senza tregua gli orrori del passato recente e gli incubi attuali, ambientati in un’Argentina vitale e commovente, che cerca di regolare i conti con il suo passato per costruire un futuro pulito. La storia di Perla, il piccolo tesoro salvato dall’orrore, si muove nel suo paese e nella sua città, Buenos Aires, restituendo al lettore l’atmosfera e il dinamismo del presente, le celle buie in cui si sono consumati delitti mai sopiti, gli incubi e le memorie delle vittime mai dimenticate.
Un grande libro, una storia tragica narrata con delicatezza: non perdeteli.
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La storia di Perla e dell'Argentina
Un libro a metà tra il sogno e il surreale, brava l'autrice che con uno stratagemma inusuale, l'arrivo di uno sconosciuto in casa di una bella ragazza, introduce un argomento forte come quello dei desaparecidos argentini, trattato con dovizia di particolari e con trasporto emotivo.
2002:Perla la protagonista del romanzo è una ragazza argentina studentessa di psicologia, di famiglia agiata, carina e corteggiata, appena uscita da una love story con un ragazzo più grande di lei, Gabriel.
Una sera Perla nel suo appartamento sente degli strani rumori e la porta di casa che si apre, lei si precipita in cucina e trova sul pavimento un uomo nudo che emana un forte odore di alghe e di pesce marcio.
Comincia così questo romanzo, in fondo l'uomo nudo non è altro che la rappresentazione in carne e ossa di tutte le paure, i sospetti, le angosce, i misteri e le supposizioni che Perla fino a quel momento ha avuto nel suo inconscio e nel suo animo , ma che non aveva mai esternato.
Inizia un dialogo fitto tra Perla e lo sconosciuto che permetterà a Perla di rivivere tante sensazioni ed emozioni del suo passato, ma soprattutto come dicevo nell'introduzione, verranno a galla pagine tristi della storia argentina relative al periodo della dittatura di Videla.
Da segnalare innanzitutto il fatto che il padre di Perla è un generale della Marina argentina in pensione, molto toccanti anche le pagine in cui si narra dell'amicizia in età adolescenziale tra Perla e la sua amica del cuore Romina; straziante il ricordo di quest'ultima, con la mamma "desaparecida", che un giorno entra nello studio del padre di Perla e scopre che è un ufficiale della Marina e scappa via senza rivolgere mai più la parola a Perla.
Naturalmente lasciano molto il segno, per la crudezza e la violenza, le digressioni a riguardo dei maltrattamenti e le torture che subivano i malcapitati "desaparecidos".
Bel romanzo, sia dal punto di vista sentimentale perché permette a Perla attraverso quest'esperienza di rinascere dalle ceneri del passato, sia da un punto di vista storico perché permette al lettore di affrontare argomentazioni e tematiche molto forti.
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Sapere è potere.
Ci sono paure che puoi affrontare e altre che devi lasciar andare, pian piano, te ne dimenticherai. E se la voglia di superare la paura venisse ostacolata dal non sapere? A volte ci chiediamo chi siamo, chi sono stati i nostri genitori, i nostri nonni e via dicendo, ma se lo sapessimo già? Perla, lo sapeva, padre arruolato in marina e madre casalinga. E se un giorno, nella più assoluta tranquillità arrivasse un fantasma che ti stravolge la tua esistenza? Che cambia il tuo modo di vedere la vita? Scappi o resti? Affronti o lasci stare? Impavido o codardo?Chi è veramente Perla? La bambina che non poteva sapere o la donna senza la paura di scoprire il passato, di vivere il presente e di correre verso il futuro?
Chi è veramente Perla?' La bambina di due desaparecidos.