La quinta costellazione del cuore
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LE AMICHE DEL MARTEDI'
Non so se vi è mai capitato di voler prendere il telefono comporre il numero dell’autrice in questione, della quale avete letto il libro, per riempirla di parole per l’assurdità di quello che è stato definito un bestseller.
Mi spiego meglio, sono andata in libreria un pomeriggio e visto che sono sempre alla ricerca di nuovi autori a me sconosciuti, mi sono ritrovata tra le mani questo libro. La trama mi aveva incuriosita, la copertina invece non mi diceva proprio nulla, ho deciso comunquedi comprarlo anche perché faceva parte della collana elefanti della Garzanti.
Le protagoniste sono ben cinque: Caroline avvocato penalista molto conosciuta sposata con Philipp medico, due figli grandi e una carriera ben consolidata. Eva, quattro figli sposata con Frido, si era laureata ma lascia i suoi sogni per dedicarsi alla famiglia. Estelle, super viziata e super ricca, senza figli chiamata anche” la grande dame”. Poi ancora Kiki, la più giovane del gruppo, interior designer non riesce ad avere una relazione stabile e Judith che ha da poco perso il marito Arne dopo una lunga malattia.
Se andiamo a leggere la trama in teoria la storia gira attorno a Judith e al marito che lascia un diario dove ha annottato il suo ultimo viaggio verso Santiago di Compostela.
La donna distrutta dalla perdita vuole ripercorrere il cammino che lui ha fatto e concluderlo, per cercare di superare il dolore che prova.
Judith e le amiche come ogni martedì si ritrovano al ristorante Le Jardin e cercano di tirar su di morale l’amica ancora scossa dalla perdita del marito e come ogni anno devono decidere che viaggio fare insieme. Judith però comunica alle altre che quest’anno non ci sarà, così le sue amiche hanno l’idea di accompagnarla nel suo viaggio verso Lourdes.
Non tutte le ragazze sono inizialmente d’accordo, molte di loro hanno delle riserve sul pellegrinaggio ma decidono comunque di partire insieme.
Vi chiederete come mai non mi è piaciuto il libro??
Mi sono molto arrabbiata durante la lettura per delle cose che ho trovato fuori luogo e fuori tema.
Partiamo, invece, dagli aspetti che ho apprezzato di questo libro, è molto scorrevole la storia si legge velocemente, di solito l’inizio è sempre un po’ lento invece questa volta la prima parte mi ha coinvolto e mi è piaciuta, pero ahimè solamente quella.
L’idea iniziale è buona ma a mio avviso è sviluppata male, la scrittrice fa molti capitoli brevi poco descrittivi e questo facilità il lettore ad entrare nella storia.
Judith, che dovrebbe essere la protagonista principale è una persona odiosa, che si piange un po’ troppo addosso che non vede la realtà delle cose, se il carattere delle altre donne è ben delineato, di lei invece non si capisce quale sia la sua personalità.
La trama che leggiamo sulla quarta di copertina è fuorviante sembra che il romanzo ruoti attorno al diario di Arne che non è veritiero infatti molte cose che ha scritto sono state copiate da internet. Sembra che dietro ci sia un mistero qualcosa da risolvere invece non sarà così.
In realtà il diario è marginale, nei capitoli si parla di più dei problemi delle donne, delle loro vite e delle loro paure.
Il libro è sicuramente incentrato sulle cinque donne che attraverso il pellegrinaggio pensano allo loro vita a ritrovare se stesse e ad affrontare meglio la loro vita.
Una cosa che non capisco è perché è stato introdotto il tema della religione, qui non c’entra nulla e si capisce bene che la scrittrice non crede nel cristianesimo ma anzi lo critica ma perché allora ambientare un romanzo in un luogo che non piace alla stessa autrice??Che senso ha?Se tu non credi, non devi offendere le persone che invece compiono questo pellegrinaggio con fede e spiritualità.
Judith oltre a essere odiosa, verso il finale del libro si viene a scoprire una cosa orribile che ha fatto nel passato, non anticipo nulla per non rovinarvi la lettura a chi volesse leggerlo.
Il titolo del romanzo, secondo me, non c’ entra, e la trama non è veritiera qui tutte e cinque le donne sono protagoniste del romanzo e non solo Judith. L’autrice doveva soffermarsi magari su un personaggio e approfondirlo, con così tante storie da raccontare al lettore si crea molta confusione.
Le donne attraverso il viaggio cercano di ritrovare se stesse e di capire che i valori importanti e da conservare della vita sono l’amicizia e la famiglia.
Non mi sento di consigliare questo romanzo perché non credo meriti di essere un bestseller, è un libro anonimo che non ha un vero finale sono delle storie di varie ragazze collegate da una presunta amicizia nemmeno così solida.
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LASCIAMO STARE LA FEDE
L’autrice è una sceneggiatrice di film per la televisione tedesca e olandese al suo primo libro.
Mi viene da dire bella l’idea del trattare l’amicizia tra donne (della quale sono una grande sostenitrice), bella l’ambientazione, intesa come cammino spirituale per cercare risposte dentro di sé, e coltivare la propria fede, ma non capisco il grande successo ottenuto.
Il libro non mi è sembrato brutto nel vero senso del termine, come ho decisamente definito altri scritti che ho commentato, ma in qualche modo rimane allo stato embrionale a mio parere.
E’ una grande sfida scrivere una storia, la storia di esordio, dove i personaggi principali su cui gira tutta la trama sono ben cinque.
Cinque donne ( Judith, Estelle, Kiki, Eva, Caroline) con età diverse, situazioni lavorative e sentimentali diverse, caratteri diversi, dal mio punto di vista l’autrice non ce le ha fatte conoscere al meglio, solo iniziali stringate descrizioni, senza entrare veramente nella profondità dei personaggi. Come si sono conosciute tra loro le cinque amiche, cosa le porta all’irrinunciabile ritrovo del martedì sera?
L’idea del pellegrinaggio a Lourdes, a mio avviso, così come è stata sviluppata non ha né arte né parte. Non è sufficiente utilizzare lo spunto per motivare le vicende tra le amiche, citando qua e là qualche preghiera,nota a tutti i cattolici in francese; quando tra l’altro, nessuna delle cinque donne è praticante ed addirittura qualcuna è atea, nel racconto non manca infatti qualche battuta di cattivo gusto rivolta al credo e all’importanza del pellegrinaggio in sé, per un cattolico.
Non voglio sembrare bacchettona,ma l’autrice così come ha scritto, avrebbe potuto inventarsi qualsiasi tipo di traversata a piedi di qualsiasi tipo di luogo, l’effetto finale sarebbe stato decisamente migliore, lasciando perdere la fede, Lourdes, le varie preghiere etc..
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La forza della pubblicità
Appena finito. Ho cominciato a leggerlo perché spinto dalla collocazione in libreria, dalla posizione in classifica, dalla bella introduzione sulla seconda pagina..........lo so, sono cose da non fare. Però hanno stuzzicato la mia curiosità. Ma purtroppo hanno creato anche delle attese che sono poi state smentite. Ed il perché è scritto dalla stessa autrice nell'epilogo: in realtà la storia è stata scritta come sceneggiatura di un film. Poi, incoraggiata dall'editore, ne ha creato un libro che, pur avendo riscosso un grande successo in Germania ed altri paesi, secondo me è sviluppato male. Due terzi del libro sono molto monotoni e privi di suspense, l'interesse si risveglia un po' verso la fine. Secondo me la storia di base è un'ottima idea, ma sviluppata con un po' di fretta. Comunque un po' di piacere nel leggerlo si prova, poi credo che ne resti un vago ricordo.
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Una bugia e altri piccoli inganni
Sono diversi anni ormai che cinque amiche si danno appuntamento
ogni primo martedì del mese a "Le Jardin" un delizioso ristorantino gestito da Luc ospite sessantacinquenne, attento e discreto,alle prese con i primi acciacchi e con un figlio,Tom,che non mostra la stessa bravura nel far sentire a proprio agio la clientela.Le cinque indivisibili amiche sono: Caroline avvocato arrembante,Eva,dottoressa mancata e supermamma a tempo pieno di quattro pargoli,Kiki la più giovane del gruppo,designer della famosa ditta Thalberg che però non sembra apprezzare il suo talento,Estelle la più ricca,la più bella,la più fashion persa nei suoi continui shopping ed infine lei Judith,l'anima del gruppo.La vita delle cinque stelle sembra scorrere serena fino a quando Judith non viene colpita da un grave lutto,ad Arne, suo marito, è stato diagnosticato un cancro che nel giro di pochi mesi lo conduce alla morte.Caroline,Estelle,Kiki ed Eva si stringono immediatamente intorno all'amica che però non riesce a reagire alla scomparsa del compagno, il tunnel della depressione sembra aprirsi per inghiottirla per sempre fino a quando, per caso, fra le vecchie carte di Arne,l'affranta Judith non trova un quaderno di appunti dove il marito teneva il diario del suo viaggio a Santiago di Compostela, viaggio che Arne aveva interrotto in Francia per dei terribili dolori che lo avevano debilitato e che si erano poi rivelati i prodromi del cancro.Judith,letto il diario,ha una folgorazione, deve portare a termine quel viaggio.Le quattro amiche accolgono l'idea di Judith con entusiasmo e si lasciano coinvolgere in questo cammino che avrebbe cambiato le loro vite.
Gli antichi Greci per raggiungere un paese lontano si orientavano con le costellazioni del cielo, ma, come vi direbbe oggi qualsiasi astronomo, le costellazioni sono illusioni ottiche, nella vita spesso inseguiamo quelli che poi si riveleranno troppo tardi, miraggi.Il Cammino di Santiago è soprattutto cammino interiore che resetta le vecchie "mappature stellari",costellazioni di convinzioni,certezze e speranze che hanno orientato fin a quel momento la nostra vita,un cammino che ,se vissuto con pienezza,offre una nuova "stella polare": la fede.
di Luigi De Rosa
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La quinta costellazione del cuore
Un libretto inutile sulla vita di cinque amiche diversissime tra loro, che in un momento particolare della vita di una di loro decidono di compiere un pellegrinaggio verso Lourdes... Come da copione, la mamma trasandata cerca riscatto, l'incedibile single cerca di fuggire ad un amore serio, l'avvocato in carriera dalla vita perfetta forse scopre che tanto perfetta non è... etc etc. Pagine noiose e scontate che purtroppo avranno presto un seguito, vi consiglio vivamente di rinunciare già adesso!