Narrativa straniera Romanzi La parte dell'altro
 

La parte dell'altro La parte dell'altro

La parte dell'altro

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Quale sarebbe stato il corso della storia se l’8 ottobre del 1918 Adolf Hitler fosse stato ammesso all’Accademia di Belle Arti? Lungi dal ricostruire la storia del Terzo Reich, Schmitt duplica la figura del triste Cancelliere e gioca sull’artificio di due vite distinte che corrono in parallelo in trenta scene che gettano una luce straniante e violenta sul retroscena affettivo, sessuale e caratteriale di un eccezionale egolatra che cerca di incarnare l’eroe nietzchiano. Sull’altro binario scorre la opaca vita del pittore Adolf H. dotato di mediocre talento, disilluso dalla Grande Guerra, che trasferitosi a Parigi, frequenta gli artisti di avanguardia di Montparnasse, sposa un’ebrea americana e muore poi nel pacifico oblio di Santa Monica il giorno stesso in cui un astronauta tedesco mette piede sulla Luna.



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La parte dell'altro 2013-02-25 07:32:52 Hope
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Hope Opinione inserita da Hope    25 Febbraio, 2013
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Che sorpresa!

Un libro che non avrei mai e poi mai comprato e per mia fortuna qualcuno ha pensato bene di regalarmelo, vista la mia passione per questo periodo storico.
La storia inizia con l’evento cruciale di una persona un po’, per così dire particolare, sto parlando di Adolf Hitler.
Hitler da ragazzo aveva fatto domanda all’accademia di belle arti, voleva fare il pittore, si sentiva un artista, ma per ben due volte venne rifiutato.
Schmitt parte proprio da questo evento e crea il più classico degli “sliding doors”.
E se Hitler fosse stato ammesso?
Da qui scrive due storie parallele con molti punti di contatto, eventi, amicizie e date importanti, vissute però da due persone totalmente diverse.
Non starò qui a raccontarvi la storia, piuttosto il mio scopo è quello di sottolineare la missione morale (e anche piuttosto spinosa) dell’autore.
Schmitt è francese, e già un francese che parla di Hitler è raro, infatti lui stesso afferma che lo guardavano male quando entrava in libreria a chiedere libri che trattavano di Hitler.
Ha svolto un lavoro di studio immenso, a volte leggiamo libri che si definiscono romanzi storici, che magari partono da una moneta romana e poi parlano di tutt’altro, qui invece c’è la Storia, quella vera!
Tratta un tema ostico, lo dice lui stesso: “Ho ricevuto parecchie critiche, anche da amici, quando gli ho comunicato di cosa avrebbe parlato il mio prossimo libro, ma ho fatto di tutto per portarlo a termine”.
E devo ammettere che ha scritto un gran bel libro.
Non vuole affatto umanizzare il personaggio Hitler ma vuole farci capire che il limite che esiste tra bene e male è sottilissimo ed esiste in ognuno di noi.
Tutti noi in un attimo possiamo diventare eroi o mostri e questo sconvolge un po’ tutte le nostre sicurezze.
Un libro piacevolissimo da leggere e che lascia molti argomenti su cui riflettere.
La frase che racchiude tutto il libro è questa:

"Cos'è un uomo?" Riprese il padre: "Un uomo è il prodotto di scelte e di circostanze. Nessuno ha il potere sulle circostanze, ma tutti hanno il potere delle proprie scelte".

"La parte dell'altro" di Schmitt Eric-Emmanuel

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