Narrativa straniera Romanzi La metà di niente
 

La metà di niente La metà di niente

La metà di niente

Letteratura straniera

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Una donna di Dublino con tre figli ed un marito d'un tratto è costretta, sua malgrado, a dover cambiare completamente la sua vita perchè il marito le confessa candidamente di non amarla più e che andrà a vivere con un'altra donna. Da qui inizia per la protagonista un percorso, arduo e faticoso di rivalutazione di sè, di nuove forme di adattamento alla vita pratica di ogni giorno in cui riesce ad esprimere tutta se stessa e nel far questo arriva anche ad amarsi un po' di più.



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La metà di niente 2019-06-11 12:51:23 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    11 Giugno, 2019
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Consolatorio

Una storia piacevole e consolatoria come tutti i libri in cui buoni e cattivi sono facilmente identificabili. Credo che molte lettrici si siano trovate nei panni della protagonista o ci siano ora, perciò una storia così incoraggiante può essere anche benefica oltre che piacevole. Naturalmente la letteratura con la L maiuscola richiede minori semplificazioni morali, però un libro come questo è come una pallina di zucchero, con un effetto placebo. La storia è scorrevole e accattivante, lo stile non mi ha colpito. Non so se gli altri libri dell'autrice sono migliori.

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La metà di niente 2017-11-14 17:22:11 68
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68 Opinione inserita da 68    14 Novembre, 2017
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Sofferenza e rinascita

…” Non era più la metà di una rispettabile, solida, coppia borghese. Era la metà di niente “…




L’ esordio letterario di Catherine Dunne, calato nella fredda atmosfera dublinese, affronta la crisi di coppia ed il tema della disgregazione famigliare, tracce più volte riproposte nei romanzi successivi.
Una famiglia come tante quella di Ben e Rose, venti anni insieme, tre figli, certezze acquisite e improvvisamente svanite dopo la fuga d’ amore di lui a lasciare un silenzio artefatto scoperchiando sgomento ed incredulità.
Rose ne è travolta e stravolta, molte domande insolute e certezze negate, sospinta da una elaborazione affrettata di un trauma impensabile. Il presente vede un nucleo famigliare profondamente ferito da accudire in solitudine, impegni inderogabili, scadenze, bollette da pagare, risposte negate ed un obbligato atteggiamento di malcelata normalità.
La sua casa è abitata da uno spaventoso silenzio e da un senso di panico onnipresente, Ben è ancora dappertutto. Dopo l’ iniziale sbandamento si riapproprierà faticosamente di se’ consapevole di quanto la propria vita, la propria casa, se stessa, abbiano sempre ruotato intorno a lui, insieme ad un dolore indegno, di cui all’ inizio darsi la colpa.
Non le resta che rigettare l’ accaduto ritenendo che l’ incubo stia altrove e riguardi qualcun altro, sicuramente non una famiglia solida e per bene come la sua. Ma l’ illusione da subito svanisce e quello che le è parso un rispettabile ed agiato mondo borghese si incrina in una incipiente diversità con altre esigenze ed urgenze da espletare e la consapevolezza che nulla sarà più come prima.
Ed allora si affida ai flashback, rivivendo quegli anni ‘ 80 che furono la culla del proprio amore, il fidanzamento, il matrimonio, la vita di coppia, i figli, una stagione in cui Rose detestava l’ idea di dividere Ben con altri.
Sono giorni di elaborazione necessaria ed una idea in lei prende forma, che oggi sia troppo tardi, il proprio tempo scaduto e nulla si sia fin qui realizzato.
Ecco la rivisitazione di una vita che ha lasciato strascichi nel presente, un bambino morto alla nascita e un progressivo distacco con un divario sempre più ampio, quello che Ben voleva da lei e quello che lei stava diventando.
Ma la verità possiede molti volti e ciascuno mostra il proprio, Il tempo svela altro e talvolta è necessario assentarsi per tornare ad essere, oggi gli angoli non brulicano più di ombre oscure.
Ben e la sua figura cominciano a dissolversi imbrattate dalla colpa, Rose è convinta che le siano stati tolti 20 anni di vita e lentamente la sua rabbia svanisce, figlia di un passato indigesto ormai sostituito da altro.
Ecco che tutte quelle porte del passato chiusesi dietro suo marito sono finalmente scomparse ed una grande compassione si mostra, ribaltando ruoli ed aspettative.
Inizia una stagione di altre responsabilità, Rose ha finalmente capito quello che vuole veramente, , abbandonata ogni dipendenza emotiva da Ben e dalla propria madre. Per la prima volta si sente adulta, libera di amare, di desiderare e finalmente di vivere, un altro futuro la attende.
Romanzo d’ esordio ( 1997 ) costruito su alternanze temporali, con la rivisitazione di un ego sprofondato in un abisso di solitudine emozionale. Una prima parte decisamente gradevole, con tutti gli ingredienti del caso, sconforto, negazione, turbamento, rabbia, elaborazione ed accettazione di se’. La seconda parte ed il proprio processo ricostruttivo si aprono ad un cambiamento di rotta un po’ affrettato e superficiale, con tratti di umorismo quasi paradossale ma un po’ frettolosa nello svolgimento, con figure impalpabili ed un finale piuttosto scontato.
Non la migliore Dunne, qui ancora piuttosto fragile, la cui profondità introspettiva e fluidità narrativa sarà decisamente superiore in altri romanzi.

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La metà di niente 2015-08-09 16:15:05 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    09 Agosto, 2015
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ogni giorno ha la sua pena

Una storia che probabilmente è di molte donne e forse di molti uomini. Un bel mattino mentre se ne sta in cucina a preparare la colazione Rose viene informata dal marito che ha intenzione di lasciarla. Niente discussioni tutto è deciso, adesso non ha tempo per discutere questa piccolezza. Rimasta sola con tre figli riuscirà in qualche modo a cavarsela.
Trama semplice e forse scontata, ma libro intenso. Scritto in modo schietto, pratico, con molta attenzione alla quotidianità.
Strutturato come un diario con parecchi flash back, che ci raccontano la vita matrimoniale di Rose e Ben il volume affronta parecchi temi.
Al centro di tutto Rose: una donna precisa, meticolosa, più forte di quanto crede, decisa a farcela da sola, ma disposta ad accettare l'aiuto dovunque perovenga. Questo aiuto è stato in gioventù quello della marcia spingendo un passeggino fino a sfinirsi dalla stanchezza. Dopo la fuga del marito è stato il vino, avvicinandola ad un baratro pericoloso. Poi quello dei figli, degli amici.
Ma non solo questo anche donna chei esiste quasi fosse l'estenzione di un marito egocentrico per vent'anni e ad un cenrto punto è quasi stupita di avere pensieri e progetti propri.
Di contorno temi come i lutti e le dificoltà degli adolescenti e naturalmente gli scontri per gli alimenti con relative liti epiche.
Mi sembra poco realistica la soluzione trovata da Rose per sostenersi economicamente. Credibile che sia riuscita a sfruttare l'abilità di cuoca affinata in vent'anni di matrimnio. Meno che in neanche un anno sia diventata indipendente economicamente con tre figli sulle spalle. Il resto, per quanto scoraggiente lo trovo tristemente credibile.

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La metà di niente 2014-08-25 08:19:25 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    25 Agosto, 2014
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La metà di niente.

"Piano, piano. Ogni giorno ha la sua pena. Quanto basta per arrivare a sera."
Una mattina, mentre Rose sta preparando la colazione il marito Ben, improvvisamente, le annuncia che il loro matrimonio è finito, lui la lascia, senza spiegazioni e chiudendosi la porta alle spalle.
La vita di Rose le crolla addosso, ha tre figli a cui accudire, non lavora ed era certa che tutto questo non le sarebbe mai accaduto, dopo un fortissimo schock iniziale, raccoglie tutte le sue forze, aiutata dalle sue amiche, cerca di ricostruire piano piano una normalità per la sua famiglia così fortemente colpita nell'animo, un dolore profondo quello dell'abbandono, provato dai figli e per lei un senso di sconfitta e di grande responsabilità per non aver ancora accanto a sé un marito che la ama.
La Catherine Dunne ci racconta di una separazione vista con le sensazioni, le emozioni, i turbamenti di una donna: la sorpresa e lo smarrimento prima, il dolore poi ed infine l'accettazione di un nuovo stato quello di libertà.
Un grande lavoro quello della scrittrice che in modo incalzante ci racconta come l'abbandono di un marito, traditore ed irresponsabile, può causare su una donna/madre e su i loro tre figli la perdita di una vita che è sempre trascorsa su binari ben delineati di colpo viene stravolta, non ci sono più certezze e verità, tutto un mondo è da ricostruire, con fatica, orgoglio, coraggio e con grande forza d'animo.
Rose passerà momenti terribili, ma nonostante tutto troverà dentro si sé una forza che non avrebbe mai creduto di avere e ricostruirà un'ambiente per la sua famiglia dove vivere il più serenamente possibile, cosciente che nulla sarà più uguale a prima e che quello in cui credeva si è infranto miseramente una mattina mentre stava preparando la colazione.
"...ho detto che gli uomini e le donne sono come tanti traghetti. Esternamente sono molto simili, nel punto di partenza e nella destinazione. La tragedia è che mentre uno è ancora impegnato nel tragitto di andata l'altro ha appena iniziato quello di ritorno."
Un libro da leggere, oggi più che mai, ci parla di un matrimonio dove una donna e un uomo vivevano insieme, ma con sensazioni completamente diverse, Rose ci credeva ancora con tutta sé stessa, amava il marito e viveva per la famiglia, Ben non sopportava più niente, amava un'altra donna, voleva essere di nuovo libero e senza più figli ad intralciare, Rose aveva accanto a sé "la metà di niente".

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Storia di una donna...per noi donne!
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La metà di niente 2013-06-09 13:42:34 paola melegari
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paola melegari Opinione inserita da paola melegari    09 Giugno, 2013
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le mani piene di vento

Leggendo le vostre opinioni, mi stupisco del fatto che diciate con le parole ciò che non vedete poi nella realtà del racconto. E' un bel pò che l'ho letto, per quello che mi è rimasto, l'intento dell'autrice è quello di far capire come una donna che aveva investito tutto nella famiglia, rimanga così delusa e spiazzata , addirittura disorientata ,fra l'avere tutto, e non avere più nulla. A parte la responsabilità dei figli, senza niente da cui poter ricominciare all'infuori della
capacità di saper preparare ottimi piatti finalizzati ad intrattenaere gli ospiti che il maritino avrebbe portato a cena.
Si, è una storia priva di dinamicità, cosa ci si aspettava feste e salti di gioia, senza i soldi per fare la spesa? Del resto la Dunne, ci ha abituato a storie di donne ,tristi e piene di problemi.
In rilievo, secondo me, la solita situazione di responsabilità femminile e di irresponsabilità maschile verso la prole. Già il titolo ci indirizza verso scarsa allegria.Del resto quante mogli cadono in depressione in situazioni simili e non ne escono più.La protagonista si tira su le maniche e va' avanti,per la sua dignità e per i suoi figli. 10 e lode.

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Consigliato a chi ha letto...
. leggendo le vostre opinioni mi stupisco del fatto che diciate con le parole ciò non vedete poi nella realtà del racconto. è un bel pò che l'ho letto, ma l'intento, per quello che mi è rimasto , è proprio quello di far capire come una donna che aveva investito tutto nella famiglia , rimanga così delusa e spiazzata addirittura disorientata. avere tutto, e non avere più nulla, a parte la responsabilità dei figli, senza niente da cui ricominciare a parte quella capacità di saper preparare degli ottimi piatti per i commensali che il maritino avrebbe portato a cena. si è una storia priva di dinamicità. cosa ci aspettavomo, feste e salti di gioia, senza i soldi per fare la spesa?
In rilievo la solita situazione di responsabilità femminile verso la prole, e la non così dovuta responsabilità maschile. Già il titolo deve far pensare ad un libro di scarsa allegria . Alcune donne in questa situazione cadono in una depressione profonda dalla quale non si risollevano più.La protagonista si tira su le maniche, non è felice ma va' avanti, per sè e per i suopi figli. Per me lodevole,
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La metà di niente 2012-06-04 14:30:34 Sara S.
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Sara S. Opinione inserita da Sara S.    04 Giugno, 2012
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cronaca asettica e surreale

Allora, partiamo subito dai pregi del libro (purtroppo pochi): la scrittura è semplice e scorrevole, lo si legge velocemente, i capitoli sono brevi e ciò porta ancora di più ad una narrazione dinamica.
E ora i difetti: manca di sentimento. La protagonista, che dovrebbe essere l'emblema della disperazione, non trasmette NULLA! E poi, i risvolti della storia sono parecchio banali e a tratti surreali (o forse sarebbe meglio definirli semplicistici e fantasiosi?).
Non so esattamente il motivo per il quale decisi di acquistare questo libro, forse perché era parecchio famoso e immaginavo qualcosa di più profondo... e invece mi sono ritrovata a leggere una storia che sembra fatta con lo stampino, dai risvolti scontati e superficiali. Mi ha dato l'idea di un manuale di autostima per mogli lasciate dai propri mariti, in cui il messaggio principale è: le donne ce la fanno, a qualsiasi età e in qualsiasi condizione economica... sì, però a patto che riusciate a fare la "moltiplicazione dei pani e dei pesci". Secondo me una donna appartenente alla vita reale e nelle condizioni della protagonista, leggendo questo libro pieno di cavolate si demoralizza ancora di più!

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La metà di niente 2012-01-17 17:41:39 elisa
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Opinione inserita da elisa    17 Gennaio, 2012

troppo triste

sto finendo di leggerlo e tutto l'entusiasmo iniziale è svanito... verso la fine diventa sempre più pesante e noioso... niente colpi di scena e personaggi stereotipati che durante tutto il racconto non cambiano di una virgola, non succede nulla e la protagonista è decisamente troppo vittimizzata... il finale deludente.

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La metà di niente 2010-08-27 15:34:18 chicca
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chicca Opinione inserita da chicca    27 Agosto, 2010
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deludente

Cronaca di una separazione vista dalla parte della moglie improvvisamente abbandonata dal marito fedifrago.
Lo stile narrativo crudo ed essenziale dona a questo romanzo una atmosfera realistica, quasi fotografica, Se l'autrice voleva raccogliere in un'unica storia il vissuto di tante, troppe donne, c'è sicuramente riuscita. Nella vicenda narrata ci si può riconoscere, ma non riesco a capire in che modo possa alleviare un dolore oppure rendersi in qualche modo utile, manca di spessore, i protagonisti sono troppo " standardizzati", con il marito nella parte del cattivo e lei in quella della vittima. Sembra di leggere un romanzo d'appendice. Bocciato

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La metà di niente 2010-06-28 21:55:03 katia 73
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katia 73 Opinione inserita da katia 73    28 Giugno, 2010
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La metà di niente

Un libro scorrevole che si legge con estrema facilità perchè, come tutti i libri di questa autrice, è scritto in maniera semplice. In una tranquilla mattina che pare come tutte le altre Ben dice a Rose che la lascia, che non la ama più e se ne va di casa. E' da qui che ripartirà Rose, faticosamente rimetterà in piedi la sua vita superando la sconfitta per la fine del suo matrimonio e i molti problemi economici, crescendo i propri figli, e farà tutto questo con grande dignità come solo una donna forte sà fare. Ho letto anche il seguito di questo libro "l'amore o quasi" ma devo dire non con lo stesso trasporto, questo mi è piaciuto decisamente di più.

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