La meraviglia degli anni imperfetti
Editore
Fran vuole fuggire da sua madre che non si è mai occupata di lui. Nel piccolo sobborgo di Madrid passa le sue giornate con l’amico Eduardo e sua sorella Tania di cui è innamorato. I due ragazzi, figli di una famiglia benestante, non potrebbero essere più diversi da lui. Eppure Fran sente che dietro quell’apparenza dorata si nasconde qualcosa. Quando Tania sposa all’improvviso un uomo dal passato oscuro, i dubbi si trasformano in certezze. Fran ha bisogno di sapere come stanno veramente le cose. Eduardo gli consegna una chiave misteriosa da custodire chiedendogli di non parlarne con nessuno. Pochi giorni dopo il ragazzo scompare. Da quel momento Fran ha un solo obiettivo: deve sapere cosa è successo. La ricerca lo porta a svelare segreti inaspettati. Perché ci sono indizi che devono rimanere celati e a volte il silenzio dice molto di più di tante parole.
Recensione della Redazione QLibri
Ricerca, senso, vita.
Fran è cresciuto nella solitudine degli anni imperfetti, con un padre perennemente assente ed una madre alla costante ricerca di frivolezze, apparenze e affetti con cui riempire la sua esistenza di donna di casa, circostanza che si è tramutata in totale disinteresse per quel figlio così introspettivo, romantico, fuori dal comune, abbandonato a sé stesso. E se da un lato il ragazzo cresceva osservando e scrutando la figura materna nel susseguirsi della prima di molte dipendenze, quella sportiva con il fedele Mr. Gambe, dall’altro coltivava un unico rapporto di amicizia, quello con Edoardo, discendente della famiglia di veterinari della zona. Mentre lui viveva insieme a tanti altri nel complesso residenziale, l’amico e sua sorella Tania, di cui si crede innamorato, risiedevano in una villa isolata dal resto del mondo. Così come diverse sono state le abitazioni, altrettanto vari sono stati i percorsi di studio, in una scuola privata per quest’ultimo, in una pubblica il protagonista, con un lavoro ordinario – in una videoteca – Fran ed alle dipendenze di un misterioso Boss Edu.
La linea di demarcazione del romanzo è data dalla decisione di sposarsi della giovane; da quel momento ciascuno intraprende la propria strada, Fran è allo sbaraglio, vede la sua esistenza scorrere senza un vero obiettivo. Il padre chiede il divorzio alla madre che torna a lavorare dal dentista presso cui prestava la sua opera prima di coniugarsi nella consapevolezza di non potersi più dedicare interamente a sé stessa. I contatti con l’amico di un tempo sembrano ormai definitivamente recisi, eppure, in un pomeriggio come tanti, Edu fa la sua comparsa affidando all’altro una misteriosa chiave. Da qui la sua scomparsa. Fran scopre rapidamente quel che questa è in grado di aprire, mentre più tempo gli è necessario per comprendere le ragioni di quel gesto, di quella visita. Cosa ha voluto veramente dirgli Edu? Cosa gli ha lasciato in realtà?
Il testo è interamente permeato di una profonda malinconia, pagina dopo pagina assistiamo alle vicende dell’anti-eroe incapace di far alcunché per migliorare la sua posizione (anche solo per desiderare di incrementarla), per crearsi degli obiettivi, per amare. Idealmente lo scritto può essere suddiviso in due parti, quella infantile-adolescenziale e quella dell’età matura di quell’ormai uomo disilluso e disincantato dalla vita, dalle circostanze, dalle emozioni.
Lo stesso si snoda altresì sul piano filosofico lasciando al lettore l’onere di scegliere il suo un messaggio di destinazione. E’ chi legge che deve interpretare ed interrogarsi sul senso del volume, la morale altrimenti è sfuggente, oscura, semplicemente da ricercare tra le righe. Stilisticamente la scrittura è forbita e la lettura risulta piacevole seppur caratterizzata da un inizio lento che fatica a decollare. Non presenta particolari colpi di scena, siamo nella mente di Fran, che non è un personaggio né scontato né semplice, bensì complesso, viviamo e percepiamo i fatti mediante le sue riflessioni, i suoi pensieri, i suoi dubbi, il suo lasciarsi trasportare dagli eventi, ed è da ciò che vicende prendono atto.
«La mente non si ferma. Anche se non vuole pensare, pena. Ma cosa pensa? Tutto dipende da ciò che le dai, se la rifornisci abbastanza, perché in caso contrario dovrà adattarsi a ciò che ha di volta in volta. Di volta in volta l’irresistibile sensazione che annega la coscienza con i suoi piccoli specchi che la moltiplicano. Forse da qui provengono le ossessioni patologiche, dal tentativo di saziarsi nella stessa sensazione, rigirandola, mangiandola a poco a poco o trangugiandola e in tutti i modi possibili. I pezzi dello specchio che si compone nelle forme della memoria. Abbiamo bisogno di riserve per il pensiero futuro»
«Comporta un grosso peso diventare responsabile della speranza di qualcuno, perché diventi responsabile anche della sua delusione. E io ho paura di deludere l’unica persona che è capace di credermi infallibile»
Indicazioni utili
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La ricerca di sè e della felicità
“Ciò che uno prova per gli altri non ha niente a che vedere con ciò che gli altri provano per lui. Se le due cose coincidessero sempre, vivere sarebbe un gioco da ragazzi.”
La meraviglia degli anni imperfetti è il nuovo libro della Sanchez, edito Garzanti editori. Il protagonista della storia è un ragazzino di sedicenni anni di nome Fran che vive in un complesso residenziale e apparentemente svolge una vita normale come tutte le altre. Tuttavia, la sua condizione a casa, il rapporto con il gruppo dei pari e la dura realtà della società nella quale vive, lo rende un ragazzino insoddisfatto e alla ricerca della felicità.
Da un attenta lettura del romanzo si possono evincere tre parti fondamentali al suo interno: la prima parte che riguarda l’adolescenza di Fran; la seconda il rapporto con il mondo esterno e infine la terza, Fran e il futuro. Nella prima parte, Fran appare un ragazzino come tutti gli altri va a scuola e passa il suo tempo con l’amico Eduardo un tipo ostile al mondo esterno e un indiscusso genio. Tuttavia, i pensieri di Fran sono completamente rivolti verso Tania, la sorella di Eduardo di cui è segretamente innamorato dalla prima volta che l’ha vista. I continui incontri con Tania trascineranno Fran in un vortice di sogno e felicità che tuttavia saranno spezzati da un annuncio importante di Tania, che la porterà lontano da lui. Aspetto fondamentale è la condizione di deprivazione affettiva in cui vive il protagonista: il padre è sempre fuori per lavoro e non presta attenzione al figlio; la madre, invece, è troppo attenta ai suoi bisogni e alle scappatelle amorose tra cui quella con Mister Gambe, per occuparsi del figlio. Egli cresce nella solitudine degli anni imperfetti trovando come unico conforto le conferenze e discussioni con un uomo più grande di nome Alien.
“Sarebbe morto di fame e solitudine. Ci sono affetti che funzionano soltanto da lontano.”
Nella seconda parte, troviamo un Fran cresciuto che lavora in videoteca ed inizia a comprendere come la vita sia difficile e come tutto non sia come sembra. La vita perfetta di Eduardo lo è solo apparentemente, difatti, sia il suo amico che la sorella per ottenere il benessere economico hanno rinunciato alla gratificazione anzi vedono in esso la somma felicità. Fran vive una vita ordinaria, senza entusiasmi, senza sbocchi, si trova allo sbaraglio senza un vero obiettivo. Il padre scompare dalla sua vita e da quella della madre, troppo interessato a sè. Mentre la madre cercherà un modo per risollevarsi e aiutare il figlio, prendendo coscienza di non potersi più dedicare a sé stessa. La consegna di una chiave da parte di Eduardo cambia la vita di Fran. La terza parte riguarda il futuro di Fran e i due incontri che farà, successivamente, quello con Yu e quello con il signor Delgado.
La scrittura della Sanchez si rivela a tratti confusa e permeata da una profonda malinconia percepibile in ogni singola pagina. Ci presenta la figura di un anti-eroe che non riesce per varie vicissitudini a migliorare la sua vita. Disilluso e disincantato dalla vita, Fran inizialmente si fa trasportare dalle sue emozioni vivendo ogni singolo istante che può con la sua amata (prima Tania, poi Yu). Tuttavia, rimangono troppi interrogativi in aria: Che fine ha fatto Eduardo? Perchè ha consegnato la chiave a Fran? Perchè il padre ha lasciato la madre? Cosa c’entra il signor Delgado con la storia? Interrogativi che non avranno risposta ma lasciano al lettore la possibilità di ricercare la risposta ovunque. La morale, quindi, risulta incomprensibile e sfuggente. L’aspetto che ho apprezzato molto è il piano filosofico riservato alle conferenze di Alien che hanno influenzato in maniera positiva la vita di Fran, alimentando la sua predisposizione romantica. Fran è un ragazzino come tutti che si lascia trasportare dai dubbi e dalla ricerca dell’amore. Il suo incontro con Yu sarà spontaneo e delicato, un incontro del destino.
“La mente non si ferma. Anche se non vuole pensare, pena. Ma cosa pensa? Tutto dipende da ciò che le dai, se la rifornisci abbastanza, perché in caso contrario dovrà adattarsi a ciò che ha di volta in volta. Di volta in volta l’irresistibile sensazione che annega la coscienza con i suoi piccoli specchi che la moltiplicano. Forse da qui provengono le ossessioni patologiche, dal tentativo di saziarsi nella stessa sensazione, rigirandola, mangiandola a poco a poco o trangugiandola e in tutti i modi possibili. I pezzi dello specchio che si compone nelle forme della memoria. Abbiamo bisogno di riserve per il pensiero futuro.”
Devo dire la verità dal titolo e dalla copertina mi aspettavo un altro tipo di storia. Una storia basata su un amore tra un uomo e una donna che rimpiangevano i loro anni adolescenziali anche seppur imperfetti. La copertina del libro è molto bella fa riflettere, trasporta il lettore in un luogo da sogno. La luna d’argento che illumina la stanza di Fran e gli incontri con le “sue donne”. Tutto sommato sono contenta di essermi sbagliata perché vuol dire che il libro non è scontato, tuttavia mi ha lasciato l’amaro in bocca perché non sono riuscita a darmi le risposte su molte domande. In fondo, va bene così la vita è fatta di domande a cui non sempre riusciamo a dare una risposta, nonostante ci impelaghiamo in inutili tunnel senza uscita.