Narrativa straniera Romanzi La mano che teneva la mia
 

La mano che teneva la mia La mano che teneva la mia

La mano che teneva la mia

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La trama e le recensioni di La mano che teneva la mia, romanzo di Maggie O'Farrell edito da Guanda. Nella vitale Londra del secondo dopoguerra, la giovane Lexie Sinclair, appena arrivata dalle campagne del Devon, sente che tutto è possibile. Mentre cerca di realizzare il sogno di diventare giornalista, viene in contatto con un mondo pervaso da uno straordinario fermento culturale: la Soho degli anni Cinquanta. Quartiere bohème di locali rumorosi, prostitute, immigrati, e di artisti e intellettuali, come Francis Bacon, Lucien Freud o John Deakin. Qui Lexie trova anche l’amore in un uomo più grande di lei, un importante editore. Nella Londra di oggi, Elina, una giovane artista finlandese, ha in comune con la sua coetanea di cinquant’anni prima la grande attrazione per questa città e la voglia di affermarsi nel proprio lavoro. Ma Elina è diventata mamma da poco e fatica a superare le difficoltà delle prime settimane a casa con un neonato. Ted, il padre del bambino, le sta accanto in questo momento delicato e anche lui fa i conti con la paternità. Guardando il figlio, la mente di Ted corre alla propria infanzia, ma riaffiorano immagini, ricordi, pensieri che non coincidono con quello che lui sa del proprio passato...

Maggie O’Farrell, nata in Irlanda del Nord nel 1972 e cresciuta tra il Galles e la Scozia, vive attualmente a Londra. Ha esordito con il romanzo After You’d Gone (2000). Il suo terzo romanzo, The Distance Between Us (2004), ha vinto il Somerset Maugham Award, mentre per La mano che teneva la mia le è stato conferito il Costa Book Award for Fiction 2010. Altri titoli: My Lover’s Lover (2002) e The Vanishing Act of Esme Lennox (2006).



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La mano che teneva la mia 2012-12-10 22:30:17 katia 73
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katia 73 Opinione inserita da katia 73    11 Dicembre, 2012
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La mano che teneva la mia

Dopo la fatica di “lolita” avevo proprio bisogno di un libro appassionante e scorrevole e devo dire che questo romanzo non ha deluso le mie aspettative.

Lexie è una giovane donna in cerca di un futuro migliore, interrotta l’università si trasferisce a Londra, affitta una camera e qua rincontra Innes, un uomo più vecchio di lei , un collezionista d’arte che cerca di avviare una rivista. Inizia a lavorare alle sue dipendenze e subito tra loro nasce un profondo sentimento, che va oltre alla differenza d’età, oltre al fatto che lui sia sposato ( e separato) con una donna molto ingombrante e impicciona, il loro è un sentimento puro che si nutre del loro amore per l’arte ed è sorretto da una forte alchimia, un amore quasi palpabile, che traspare dalle pagine del libro.

Nella stessa Londra, cinquant’anni dopo, Elina è una giovane donna, un’artista, che ha appena partorito e cerca di fare i conti con questa nuova vita, priva di sonno e carica di responsabilità, per lei è un inizio decisamente in salita anche se suo marito Ted fa del suo meglio per aiutarla.

Mi piacciono i libri con questa struttura capitoli che si alternano tra un’epoca e l’altra, tra una donna e l’altra , Elina e Lexie; tengono davvero vivo il mio interesse nell’attesa di capire quale sottile filo lega queste donne, i loro figli , le loro famiglie, mi piace fare le mie supposizioni prima di scoprire il finale, prima di arrivare al punto esatto in cui i pezzi s’incastrano alla perfezione come un puzzle.
Una lettura davvero scorrevole e appagante, bellissima e dettagliata la caratterizzazione dei personaggi , tutti non solo le due donne. L’autrice concede ampio spazio anche a chi occupa il loro cuore, bello ed interessante Innes un uomo davvero tenace, capace di vivere ogni cosa con intensità e passione , ho preferito lui al moderno Ted, mi ha intrigato molto di più.
Lettura davvero consigliata, la bellezza della copertina rispetta quella del libro.

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La mano che teneva la mia 2012-12-01 19:56:20 Chiara White
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Chiara White Opinione inserita da Chiara White    01 Dicembre, 2012
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La mano che teneva la mia...

Ho faticato molto ad entrare in questa storia, non mi ritrovavo nelle angosce della neo mamma e della classica storia della ragazza con l'uomo maturo. Poi qualcosa è cambiato e il racconto ha preso a mostrare le ansie di una vita, di ricordi che riemergono, del passato e del presente che si confondono. La copertina credo che sia in assoluto una delle più belle che ho mai visto. Il vuoto che provi alla fine, quando i pezzi si incastrano, uno dei più intensi. Ricordando quale era la mano che teneva la mia.

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La mano che teneva la mia 2011-12-27 21:18:12 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    27 Dicembre, 2011
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La mano che teneva la mia

La cosa che mi ha spinta a comprare questo libro è senz'altro la copertina dall'aria vintage, a fine lettura riguardandola attentamente non ho potuto non commuovermi e identificare a Lexie questo volto fresco e bello, il tocco della sigaretta la rende emancipata e misteriosa. L'invidia e l'odio non hanno mai portato nulla di buono e Maggie O'Farrel ha saputo narrare quanto è difficile far conciliare l'amore e il romanticismo nella vita.

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