La locanda del tempo e dell'amore
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Il prisma della locanda
Saga familiare che si snoda attraverso i decenni dell’ultimo secolo, scritta con toni pacati e garbati, che ti permettono di tenere a cuore i vari personaggi, tutti presentati attraverso le facce del prisma del punto di vista dell’ultimo nipote, James. In particolare mi ha colpito la figura della nonna, la cui vita è presentata come una lunga opera lirica. Centrale è il ruolo che la musica ha in questa famiglia, presente fin dal principio. Una costante di fondo, molto piacevole, e che fa da filo conduttore è il modo in cui i vari discendenti adattano lo stile della locanda di famiglia, di volta in volta riammodernandola per stare al passo con le esigenze dei tempi, senza però mai snaturarla, cambiandone volto a seconda dei cambiamenti dei gusti delle epoche. E’ un libro che inizia con impronte di ottimismo e poi prosegue a tratti con tanta tristezza, permette riflessioni importanti sull’instabilità dell’esistenza, sul silenzio delle verità non dette e sull’importanza di quelle figure speciali che il destino a volte mette sulla strada di una famiglia.