La lettera d'amore
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Da un amore misterioso al mistero di un amore
"Le scimmie parleranno anche (...) ma lettere d'amore non ne scrivono. Nemmeno la nota della spesa, scrivono. Come sono umane le lettere d'amore, come nobilitano. Solo noi scriviamo lettere".
Tutto inizia con l'arrivo, per posta, di una misteriosa lettera d'amore. Anonima. O, meglio, a firma di uno sconosciuto "Montone" che si rivolge alla sua "cara Capra", due pseudonimi già rivelatori della nota d' ironia che accompagna, come una musica di sottofondo, tutto lo sviluppo del romanzo. Poi, come se le parole della lettera si staccassero un po' alla volta dalla carta prendendo corpo nella vita reale, giunge, improvvisa e travolgente, la storia d'amore tra Helen, la libraia destinataria della lettera, e Johnny, uno dei suoi giovani aiutanti. Così, dopo le prime perplessità legate ai vent'anni di differenza tra i due, la loro storia si fa sempre più intensa e appassionata, tra incontri semi-clandestini ed altri espedienti che faranno rivivere ad Helen, divorziata e con una figlia, il ricordo dei suoi primi amori ai tempi del liceo. Ma, più forte di ogni distanza e della paura di essere scoperti - con l'inevitabile, duro giudizio che ne seguirebbe da parte di amici e familiari -, il legame che oramai unisce le vite dei due innamorati sembra destinato a perdurare anche quando, finita l'estate, Johnny torna al College ed alla sua vita di sempre, lontano mille miglia da Helen e dalla ridente cittadina di Pequot. Insomma, una storia d'amore e fedeltà che, al di là di schemi e convenzioni sociali, finisce per riannodarsi, nell'imprevedibile conclusione del romanzo, a quella di "Capra" e "Montone", cantando alla sovranità d'Amore e, insieme, alla libertà dell'uomo.
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Capra e Montone
”Cara capra,
come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Ci si schianta per terra sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l’orlo di un precipizio, per sempre?
So che ti amo quando ti vedo, lo so quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le foglie. L’aria è ferma. Ho cominciato ad amarti senza fare un solo passo. Senza neanche un battito di ciglio. Non so neppure quando è successo.
Sto bruciando. È troppo banale per te? No e lo sai. Vedrai. È quello che capita, è quello che importa, sto bruciando.
Non mangio più, mi dimentico di mangiare, mi sembra una cosa sciocca, che non c’entra. Se ci bado. Ma non bado a niente.
Stanotte ho buttato il libro dalla finestra. Ho provato a dimenticare. Tu non vai bene per me, lo so, ma quello che penso non mi interessa più, a meno che non pensi a te.
Quando sono accanto a te, davanti a te, sento i tuoi capelli che mi sfiorano la guancia anche se non è vero. Qualche volta guardo altrove, poi ti guardo di nuovo.
Quando mi allaccio le scarpe, quando sbuccio un arancia, quando guido la macchina, quando vado a dormire ogni notte senza di te, io resto, come sempre
Montone”
Una lettera, un mistero..
Un amore, una passione, ma di chi? E per chi?
Helen è ossessionata da questo mistero capitatole quasi per caso tra le mani. La sua indagine la condurrà verso un amore diverso, ma altrettanto forte a quello proclamato nella lettera.
Helen è una stronza. Lei stessa si definisce tale, e più volte lo ripete nel corso del libro. È una constatazione, non un opinione. Ed è assolutamente vero, soprattutto quando dice al suo giovane aiutante Johnny che deve ascoltare la gente quando lei stessa, per prima, non lo fa, pone una domanda e senza nemmeno aspettare una risposta (o peggio, dandola lei stessa) passa ad altro..
Lo stile è ciò che mi ha fatto più esasperare di tutto il libro..
Nonostante vengano alternati i punti di vista di Helen e Johnny, tutto la storia si presenta come un costante e incessante flusso di pensieri, dove una cosa ne seguita subito un'altra senza che ci sia un nesso di continuità facilmente seguibile. Sicuramente non è lo stile che preferisco perché alla fine mi sembra sempre che tutti i personaggi siano un po’ matti… per non parlare del fatto che questo flusso costante mi impedisce di trovare un varco per entrare in sintonia con loro…
L’ambientazione, essendo una libreria, mi ha colpito e mi è piaciuta, ma per il resto…
Una semplice storia d’amore, forse anche un po’ banale se si considera che nasce dall’ossessione per una lettera che, diciamolo, non è proprio l’espressione più pura dell’amore, ma sembra quasi una presa in giro.
Libro carino ma nulla più.
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La lettera d'amore di Cathleen Schine
Un romanzo delizioso, La lettera d’amore di Cathleen Schine: un racconto in cui romanticismo e umorismo coesistono in perfetto equilibrio. La storia ha per protagonista Helen, la proprietaria di un’accogliente libreria di Pequod, piccola cittadina del New England. Helen ama il suo lavoro e ha la capacità di consigliare ogni cliente in base alle sue preferenze e alla sua cultura e stabilisce con ognuno un rapporto d’amicizia. La scoperta casuale di una lettera d’amore anonima, firmata da Montone e indirizzata a Capra, interrompe la routine della vita di Helen. È da questo momento che inizia l’esame della personalità di coloro che potrebbero essere gli eventuali autori della lettera, che diventa così il mezzo per descrivere i personaggi e trattarli con ironia e talvolta con sarcasmo. La vera storia d’amore è quella che nasce tra Helen, spregiudicata quarantenne divorziata, con una figlia di dodici anni, e Johnny, studente ventenne, venuto a lavorare per lei nella libreria durante i mesi estivi. Questo amore trasgressivo viene descritto con delicatezza e realismo, senza ignorare le incertezze della protagonista e i suoi sensi di colpa. Proprio nel momento in cui sta per confessare a sua madre il suo amore peccaminoso per un giovane che potrebbe essere suo figlio, Helen scopre che lei ha un segreto ben più sconvolgente da rivelarle. Qui la capacità satirica della Schine trova il suo momento migliore.
Fino alla fine del racconto il lettore si chiederà chi mai possa aver scritto quella lettera d’amore, così particolare e così genuinamente sincera. Solo nelle ultime pagine la sua curiosità verrà soddisfatta e l’enigma sciolto.
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Tutto nacque per una lettera...
Il libro ruota tutto intorno a lei: la lettera d'amore! E da una serie di aspettative ed equivoci che ne scaturiscono.
Certo, un elemento un po' scarso per alimentare 270 pagine... è forse per questo che alla lunga stufa e diventa ridondante questo ossessivo pensare al mandante di questo foglietto di carta spiegazzato dal contenuto imbarazzante. Già, perché questa famosa lettera non ha niente di particolarmente interessante al suo interno, e anzi, l'ho trovata un po' stupida. Fosse arrivata a me l'avrei cestinata come scherzo di pessimo gusto.
Comunque la storia scorre piuttosto bene, alcune parti sono carine, e soprattutto l'ambientazione principale (una libreria) darà piacevoli emozioni a tutti gli amanti della lettura.
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