Narrativa straniera Romanzi La figlia dei ricordi
 

La figlia dei ricordi La figlia dei ricordi

La figlia dei ricordi

Letteratura straniera

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Cercando uno spunto per un articolo di costume, la giornalista Reba Adams entra in una piccola pasticceria. E qui, immersa nel profumo del pane appena sfornato, Reba conosce Elsie, la proprietaria del negozio, una donna che si è trasferita negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, portando con sé dalla Germania un doloroso segreto...



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La figlia dei ricordi 2016-09-18 12:30:39 aeglos
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aeglos Opinione inserita da aeglos    18 Settembre, 2016
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EMOZIONI ALLO STATO PURO

Libro trovato per caso in una piccola libreria di Aosta, che ha avuto il potere di emozionarmi, coinvolgere e affezionarmi a tutti i personaggi, sopratutto alle figure femminili, figure davvero molto forti in questo racconto. Questo libro contiene al suo interno due storie parallele, ovvero quella di Elsie e quella di Reba.
Elsie è una ragazza tedesca di Garmisch, lavora nella panetteria dei suoi genitori e si trova costretta, suo malgrado, a soccombere alla seconda guerra mondiale durante il periodo dell'adolescenza.
La sua vita potrebbe essere tranquilla, nonostante infatti questo brutto avvenimento; assendo tedesca, si trova in una buona situazione, il cibo e il lavoro non mancavano, sebbene la gente ahimè faceva anche fatica a pagare un semplice pezzo di pane. La sua vita viene sconvolta quando alla sua porta bussa un bambino ebreo, Tobias, che le chiede aiuto……
Da qui la sua esistenza prende una strana piega, vive nel terrore che scoprano questo bambino e che tutto si perquota verso la sua famiglia.
E poi troviamo Reba, protagonista dei nostri tempi che conosce Jane, panettiera anche lei e scopre ben presto che questa amicizia che nasce tra le due porterà a qualcosa, sopratutto quando conoscerà sua madre.
Scoprirà gli orrori del nazismo, quanto una persona può amare veramente, fino a che punto si è disposti ad arrivare pur di salvare qualcun'altro. Ma ci saranno anche rimorsi, rancori, debolezze, il tutto condito magistralmente. Un libro che mi ha tenuta col cuore sospeso e mi ha veramente fatto venire le lacrime agli occhi. Che mi sia immersa troppo nella lettura? Ma questo è sicuramente merito della scrittrice e naturalmente, il sapere che quel brutto e triste periodo è stato purtroppo reale, l'ha fatta da padrone.

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"Avevano spento anche la luna " e "Il libro dei ricordi perduti "
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La figlia dei ricordi 2013-05-05 12:37:28 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    05 Mag, 2013
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LA FORZA E IL CORAGGIO DELLE DONNE

Questo libro contiene al suo interno due storie parallele quella di Elsie e quella di Reba, due donne all’apparenza molto diverse ma che insieme riusciranno a fare chiarezza sul loro passato.
Elsie è una ragazza tedesca di Garmisch, è un’adolescente quando scoppia la seconda guerra mondiale e lavora nella panetteria dei suoi genitori. E’ nel 1944 che succede qualcosa di inaspettato , Josef un amico di famiglia , un ufficiale della Gestapo alla vigilia di Natele le chiede di sposarlo, ma la stessa notte un bambino ebreo Tobias si presenta alla sua porta e le chiede di aiutarlo…….
Reba , invece, è una giovane ragazza di El Paso Texas che lavora come giornalista del Sun City Magazine e sta lavorando ad un nuovo articolo sui canti di Natale in tempo di guerra e per questo va a intervistare proprio Elsie, che dopo la seconda guerra mondiale, si è trasferita in America sposando un medico texano e ha aperto una panetteria con delle specialità che faceva in Germania e ha una figlia di nome Jane.
Come è successo a Elsie anche Reba riceverà un anello di fidanzamento da Riki il suo fidanzato, un immigrato poi naturalizzato americano, la ragazza però è contrariata da questa proposta e si prende del tempo per accettare o meno.
Elsie durante la guerra ha un rapporto epistolare con la sorella Hazel che fa parte del Progetto Lebensborn a Steinhoring, un’instituzione che dava aiuto a donne partorienti in difficoltà, a condizione che fossero di razza “pura” ariana e che fossero disposte a dare il proprio figlio al regime.
Hazel entra a far parte del Progetto in quanto rimane incinta di Peter un’ufficiale tedesco che però prima di poterla sposare muore durante una spedizione militare.
Reba invece, si era trasferita da alcuni anni a El Paso, ma sognava di andare a lavorare in California per una testata giornalistica più importante. Anche il suo passato, come quello di Elsie, è difficile , non riesce a superare la morte del padre e non ha un buonissimo rapporto ne con la sorella Deedee ne con la madre, che sente e vede poco.
Elsie e Reba si incontrano in occasione dell’intervista per la stesura dell’articolo che la giovane deve fare sul Natale inizialmente il loro rapporto e’ un po’ rigido poi però impareranno a conoscersi meglio e nascerà una buona amicizia.

Non vi racconto altri particolari sulla trama che è molto articolata, succedono moltissime cose nelle 400 pagine del libro, ma vi anticipo solo che molti segreti, alcuni sconvolgenti, sono legati ai vari protagonisti Elsie, Josef, Tobias, Hazel, Reba, Riki e Jane.
In alcuni punti mi sono commossa, le due storie che si intrecciano sono entrambe molto interessanti però quella di Elsie è più coinvolgente forse per il periodo storico e la tematica che viene trattata.
In alcune parti speravo che le protagoniste facessero la scelta giusta affrontassero i loro problemi, mi sono trovata a tifare per loro perché potessero prendere la decisione giusta.
Dopo aver letto questo libro mi sono resa conto di quanto la guerra porti con sé delle conseguenze catastrofiche, negative per gli stessi militari e anche per le persone civili che devono avere una grande forza per riuscire a superare questo tragico evento e molte volte non ci riescono e cedono alla disperazione, al suicidio oppure decidono di andare avanti e di trovare il coraggio per continuare,anzi meglio, per ricominciare a vivere.
Prendendo spunto da una riflessione finale che è scritta nel libro è giusto dire ai propri figli di quanto gli uomini possono essere crudeli nei confronti di altri esseri umani oppure è meglio tacere? Secondo me conoscere il passato storico è fondamentale per crescere bene, per distinguere cosa è giusto e cosa no e per capire il mondo in cui viviamo.
Le storie descritte in questo libro sono inventate dall’autrice ma traggono ispirazione da eventi realmente accaduti, da una serie di testimonianze di sopravvissuti oppure da nipoti, pronipoti degli stessi che hanno avuto il coraggio di ripercorrere il loro passato o quelle delle persone a loro care affinché non si dimentichi mai quello che è successo.
Per descrivere i luoghi in cui si svolgono le storie l’autrice è stata aiutata dal fatto che ha trascorso l’infanzia a Garmisch in Germania per poi trasferirsi in America in quanto suo padre era un ufficiale dell’esercito americano.

Infine vorrei dire che questo libro mi ha lasciato moltissime emozioni contrastanti come rabbia, indignazione, gioia, sgomento, ma soprattutto un grande senso di speranza.
Lo consiglio a tutti, a chi vuole conoscere meglio un periodo storico così brutto e a chi vuole leggere una storia molto interessante, coinvolgente che strapperà una lacrima e un sorriso.

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