Narrativa straniera Romanzi La felicità delle piccole cose
 

La felicità delle piccole cose La felicità delle piccole cose

La felicità delle piccole cose

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Parigi. La neve cade dolcemente sulla città. Un uomo passeggia lungo la Senna diretto verso casa. È Frédéric Solis, avvocato di successo. Affascinante, ricco, Frédéric sembra avere tutto quello che si può desiderare dalla vita. Gli manca una famiglia, ma da quando suo padre, più di trent'anni prima, l'ha abbandonato, lui ha preferito circondarsi di oggetti lussuosi e belle donne piuttosto di rischiare ancora il suo cuore ferito. Fino a quando, un giorno, spunta la lettera di un notaio che lo invita a riscattare un'eredità. Frédéric si presenta all'appuntamento, dove viene informato che l'eredità consiste in una manciata di biglietti del treno e in un disegno che ha l'aria di essere una mappa. Cosa nasconderanno quegli indizi? Di incontro in incontro, di sorpresa in sorpresa, grazie all'aiuto della giovane e vulcanica assistente Petronille, Frédéric intraprenderà un viaggio.



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La felicità delle piccole cose 2015-06-11 11:52:23 SARY
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SARY Opinione inserita da SARY    11 Giugno, 2015
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Le cose che contano

La ricerca della felicità coincide con la smania di denaro? Di fronte a drammi e a situazioni irreversibili le priorità e i desideri mutano, il tempo si diverte a fare sgambetti, la fortuna a volte si rende di compassione e si concede donando la possibilità di capire e agire di conseguenza, alla fine ciò che conta non è palpabile.
Un piano strambo artistico architettato per risolvere questioni familiari pesanti, una mappa che invita a seguire i passi degli impressionisti, alla fine della caccia attende un tesoro inestimabile.
Romanzo pieno di buone intenzioni. L’idea è originale, un’eredità relativa all’arte che porta a qualcosa di veramente prezioso, ma è sviluppata male, cade nel banale con trovate kitsch, resta in superficie senza scavare a fondo. Tagli di cast e scene renderebbero più sobria la narrazione.
Concludendo, un compito scritto bene, senza errori, scorrevole e sensato ma che scivola addosso senza lasciare traccia.

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La felicità delle piccole cose 2015-01-08 22:25:11 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    09 Gennaio, 2015
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Poche emozioni

"E' iniziato tutto nel giardino di Monet a Giverny" questa è la frase che si legge sulla copertina ed io da buona appassionata di arte mi sono subito fatta incantare.

Solo che l'incantesimo è durato poco. L'idea di Caroline Vermale non era male, anzi poteva essere molto carina solo che a mio modesto parere questo romanzo non è stato scritto nel migliore dei modi.

I personaggi non sono moltissimi, ma nessuno di loro riesce a coinvolgerti o a convincerti fino in fondo.

Le relazioni e le situazioni che crea sono molto profonde, ma al lettore (almeno nel mio caso) arriva poco o niente rispetto a quello che realmente la scrittrice cerca di farci capire.

La cosa che invece gli rende merito, sono le descrizioni ed i dettagli delle opere degli impressionisti, in particolare di Monet.

Il romanzo è breve, scorrevole e leggero ma poco coinvolgente. Avrei preferito un lavoro più ricercato sulle emozioni e le sensazioni visto le tematiche ed il titolo scelto.

Una piacevole frase:

"La famiglia non ha niente a che vedere con i legami di sangue ma con la mano che qualcuno ti tende quando ne hai bisogno".

Buona lettura!

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