La doppia vita dei coniugi Horn
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Anne Lise Marstrand-Jorgensen , nata nel 1971, ha pubblicato quattro romanzi e quattro raccolte di poesie. La sognatrice, che in Danimarca è il romanzo più letto e premiato degli ultimi anni, completa e conclude la biografia romanzata di Ildegarda di Bingen. Sia La guaritrice (Sonzogno, 2011) che La sognatrice hanno vinto il Weekendavisen, il prestigioso premio letterario scandinavo e, per due anni consecutivi, il titolo di romanzo danese dell'anno.
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La doppia vita dei coniugi Horn di Anne Lise Marst
Ci troviamo di fronte ad un romanzo di una scrittrice pluripremiata, che a me non è piaciuto affatto. E' come bere una bibita allungata con acqua: troppe parole, ne sarebbero bastate la metà! Sicuramente la storia ha un suo perchè ed è ben argomentata (fin troppo). L'autrice parla della storia dei protagonisti utilizzando la tecnica dei flashback, per scoprire il loro incontro e la lor vita prima che l'influenza delle correnti hippy e dell'amore libero senza legami, nè costrizioni, li investisse. Eric, il marito, facendosi influenzare dall'amico Sufi, cerca di convincere la moglie - più tradizionalista- ad aprirsi all'"amore libero". Lei, per amore di lui e della loro famiglia, si fa convincere a seguirlo nelle sue "stravaganze", ma non riesce a reggere. Per lei è una cosa troppo forte, lui le sta chiedendo l'impossibile e la situazione per Alice diventa insostenibile.
Sicuramente è un libro scritto molto bene, ma non mi ha lasciato quasi nulla, se non la rabbia verso questo squallido egoista, che mette sempre al primo posto se stesso e le sue esigenze fisiche e idealistiche di libertà. A causa di questo suo atteggiamento infantile, chi ne fa le spese è la sua famiglia: prima la moglie e poi a seguire tutti i suoi figli, che pian piano vanno allo sbando.
In questo libro si parla del dolore che provoca una scelta particolare, fuori dagli schemi, in una famiglia "normale" e "morale", dove i figli non vengono più protetti dai genitori e non riescono da soli ad evitare le esperienze troppo forti a cui la vita li sottopone. Eric pretende di poter avere tutto, senza compromessi: libertà, famiglia e avventura, ma come possiamo vedere non è possibile. La vita, purtroppo, è fatta di compromessi, soprattutto se a farne le spese sarebbero i nostri figli.
Alice - la moglie- al contrario ricorda con nostalgia la vita dei propri genitori: più modesta, ma "tranquilla e protetta", in lotta solo per la sopravivenza economica. Lei ed il marito hanno la fortuna di vivere una vita più agiata, in un bel quartiere, con un bel lavoro, ma a che prezzo? Siamo sicuri che ne valga veramente la pena? Sicuramente è un libro da leggere, per riflettere, ma preparatevi ad una solfa infinita.
Alcune frasi che mi sono piaciute o che aiutano a capire il pensiero dei protagonisti:
" Pulisci gli occhiali, smettila di vedere solo fino alla punta del naso";
"... al di sotto delle parole in ogni litigio si scontrano furiose correnti silenziose, una violenta battaglia di volontà che si combatte sempre secondo gli stessi schemi e si nutre delle stesse grida mute e solitarie";
"Alla fine, pensava Eric, l'animo umano non è che un mosaico che può continuamente essere scomposto e riassemblato in modo sempre un pò diverso. Non avrebbe amato altri che lei, diceva. Si trattava soltanto di corpo e libertà, della possiblità dei pensieri e dell'animo di espandersi all'infinito";
"Il silenzio era la sommessa musica di sottofondo di tutte le conversazioni che si instauravano negli intervalli e arrivava a ingombrare più delle parole";
"Amare senza possedere, essere liberi e senza legami. Era questo che lui voleva, che cercava di realizzare";
"Ho la sensazione di scomparire se la relazione diventa troppo stretta, perdo la coscienza di quello che sono io";
"Quella sessuale è un'energia che scorre libera solo in pochi"
Indicazioni utili
Ciò che non si conosce.
Un meraviglioso viaggio nell’aspetto rivoluzionario della sessualità. Ecco cos’è il romanzo storico della pluripremiata scrittrice danese Anne Lise Marstrand-Jørgensen, che scivola elegantemente nell’erotismo.
Tutti siamo attratti da ciò che non conosciamo e, nel corso della storia, il sesso ha avuto un fascino particolare. Il romanzo è ambientato, in una cittadina immaginaria, Vase, negli anni rivoluzionari tra il 1969 e il 1974, e racconta la vita della famiglia Horn, composta da marito, moglie e tre figli: Marie-Louise, Flora e Martin. Il marito, Eric, è l’uomo di casa, colui che, grazie al suo lavoro, mantiene in modo decoroso la famiglia. La sua lei, la donna che ama, Alice, è una casalinga che ha rinunciato alle opportunità di lavoro per seguire la casa e i figli, compiendo la più tradizionale delle scelte.
Attraverso vari flashback, la narrazione ci fa scoprire l’incontro e il breve fidanzamento della coppia, per aiutarci a conoscerli meglio, prima che la loro storia sentimentale subisca un’evoluzione, influenzata dal contesto storico e culturale di quegli anni nei quali spinte rivoluzionarie e hippie promuovevano un amore libero, senza legami o restrizioni coniugali. La famiglia vive in una bella casa, in un quartiere periferico, ma residenziale, dove tutte le famiglie sono omologate alla tradizione. La vita dei coniugi è forse troppo felice e perfettamente inserita nella comunità, perché loro possano realmente apprezzarla.
Tutto cambia quando Eric incontra un suo vecchio compagno di università Paul, il quale nel frattempo è entrato a far parte di una comune ed ha cambiato nome, diventando Sufi. È lui che infonde nella mente di Eric stravaganti idee sull’amore libero. Alice è troppo tradizionalista per farsi coinvolgere, ma è anche “fatta di felce e di gomma, troppo cedevole e troppo dura allo stesso tempo.” L’amore che li unisce è tanto immenso da convincerla a compiacerlo. Inizia così, nell’estate del ’69, la doppia vita dei rispettabili coniugi Horn. Iniziano, quindi, a frequentare club e feste private, hotel di periferia; partecipano a esperienze di gruppo; proseguono con tradimenti programmati e così via, finché, ad un certo punto, uno dei due coniugi viene a mancare, ma non voglio svelarvi troppi dettagli. Non siamo neanche a metà di questo splendido libro di 540 pagine che parla di vita e di erotismo, ma anche di testimonianze storiche, filosofie esistenziali, femminismo, educazione sessuale, libertà e diritti.
Anne Lise Marstrand-Jørgensen è stata attenta nella ricostruzione del contesto storico, accurata nella profondità psicologica, con cui ha reso sfaccettati i suoi protagonisti, e abile nel raccontare le loro vite e nell’intrecciarle, in modo avvincente, con quelle di altri. Ci sono vicende che scivolano nel dramma per poi risorgere, vite che cercano di seguire le spinte innovative del tempo, generazioni confuse da ciò che ancora non si conosce. Un ottimo romanzo dallo stile classico e perfettamente riuscito nel narrare com’era vivere negli anni della cultura hippie.