La donna con l'anello di rubini
Editore
Jane Corry si è nutrita sin da piccola dei racconti riguardanti il passato della sua famiglia, inclusi quelli sui suoi nonni, coltivatori di gomma nel Borneo. Ha pubblicato sotto pseudonimo moltissimi libri pluripremiati, e questo è il suo secondo romanzo con uno sfondo storico. Ha insegnato scrittura creativa presso la Oxford University e collabora con diversi giornali inglesi, tra cui il «Times» e il «Daily Telegraph». Di Jane Corry, la Newton Compton ha pubblicato Il segreto della collana di perle, per settimane ai vertici della classifica della narrativa straniera e La donna con l'anello di rubini.
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Ricami dal passato
Inghilterra, seconda metà dell’800. Quando Mary Rose è poco più che una bambina, sua madre, sul letto di morte le chiede di “continuare a ridere” e le affida l’anello di rubino che portava al dito della mano sinistra. E’ un anello bellissimo, ma anche un anello potente, e pericoloso, che i membri della famiglia devono conservare e tramandare.
Tuttavia, per quanto Mary Rose cerchi di soddisfare le ultime volontà della madre, l’anello le verrà tolto, e dato ad estranei, dando il via ad una serie quasi interminabile di tremende disgrazie per la povera ragazzina, e per tutti i membri della sua ricca famiglia. Finchè una lontanissima discendente, oltre un secolo dopo, avrà la possibilità di rompere la maledizione, e di ridare finalmente pace alla memoria tormentata dei Marchant.
Romanzo ben costruito, seppure giocato su due diversi spazi temporali, che avvince e commuove. Non si può non emozionarsi per Mary Rose, quindicenne che sprofonda nell’orrore e che cerca comunque di ritornare a casa e gridare al mondo la sua innocenza, mentre, al contempo, non si può non simpatizzare per la timida e triste Laura, l’ultima discendente, la cui vita è ugualmente piena di segreti e di terribili bugie.
Indizio dopo indizio, ricamo dopo ricamo, la Corry disegna una storia di caduta e redenzione, di madri che amano i figli al di sopra di tutto, di donne risparmiate e di donne incattivite dalla vita, piena di dolore e di buio, ma anche di tanta speranza. E ci offre un vivido spaccato della situazione delle carceri femminili in piena epoca vittoriana, dove si entrava solo per morire senza più umanità, tra lo sporco e gli stenti. Per riflettere e non dimenticare.
Così lontane, così vicine
Da quanto tempo non leggevo un libro così bello! Mi ha veramente tenuto compagnia in questi giorni e l’ho semplicemente divorato!
In questo romanzo vengono narrate due vicende parallele ma, al tempo stesso, strettamente connesse tra loro: quella di Mary Rose Marchmont, ambientata durante l’epoca vittoriana, e quella di Laura Marchmont (discendente di quest’ultima) ambientata invece ai giorni nostri.
La parte dedicata a Mary Rose è a dir poco stupenda: ho apprezzato molto la scelta dell’autrice di non dilungarsi troppo in eccessive descrizioni di luoghi e paesaggi quanto quella di un’approfondita analisi del contesto sociale dell’epoca che rende la lettura gradevolissima.
A livello emotivo, poi, consente un’immedesimazione e un coinvolgimento totale mentre si assiste alla morte della madre di Mary Rose, al suo dolore per la perdita accompagnato dal desiderio di consolare il padre, finchè non arriva Veronique Laville, la nuova governante francese: inizialmente tra lei e la protagonista nasce un’amicizia profonda che si affievolirà, fino a scomparire del tutto, quando Veronique sposerà il padre della ragazza, indossando l’anello di rubini della defunta madre di Mary Rose che, in quanto legittima proprietaria di esso essendo l’unica e vera erede della famiglia Marchmont, avrebbe dovuto custodire secondo la promessa fatta alla donna in punto di morte, altrimenti l’intera famiglia e tutti i suoi discendenti avrebbero subito una maledizione che sarebbe continuata finchè l’anello non fosse stato restituito al vero proprietario.
A causa di questo “furto”, avverranno una serie di tragici incidenti di cui la povera Mary Rose, sebbene innocente, sarà ritenuta responsabile e di conseguenza perderà tutti gli affetti e l’amore delle persone care, subendo ogni sorta di umiliazione e sofferenza, senza però mai perdere la speranza, grazie anche alla sua immensa bontà d’animo…
Per quanto riguarda la parte dedicata a Laura, confesso che avevo parecchi pregiudizi, infatti nei romanzi di questo tipo le parti sul presente non mi entusiasmano quasi mai, perché non possiedono il medesimo fascino arcano del passato, e spessissimo sono banali, forzate e prevedibili e anche qui non fanno eccezione, però devo proprio ammettere che ho amato tantissimo anche questi capitoli!
A causa di un drammatico evento che ha distrutto la serenità della sua adolescenza, Laura Marchmont è terrorizzata all’idea di avere figli e dedica la sua vita al lavoro, al tempo stesso senza preoccuparsi di trovare un’anima gemella, dopo aver collezionato innumerevoli storie d’amore finite male.
Tutto però cambia quando incontra l’architetto Charles Haywood, e fra i due è immediatamente amore a prima vista. Non a caso dopo solo un giorno si fidanzano e non passa nemmeno un mese che convolano subito a nozze! E questa è solo una delle tante forzature già citate… Eppure, nonostante ciò, rendono il libro ancora più bello e magico!
Però Charles è divorziato e ha due figlie adolescenti che nutrono una profonda ostilità nei confronti di Laura, e questa è solo una delle tante difficoltà che la nostra eroina dovrà affrontare: il confronto col passato, la paura del futuro, la gestazione del presente…
Laura ripercorrerà inconsapevolmente nella propria vita le orme di Mary Rose e anche quelle di Veronique, trovando il coraggio e la forza di vincere le sue paure e debolezze e la ricerca delle proprie radici famigliari regalerà sorprese e risvolti inaspettati a tutti…
Due donne così lontane eppure così vicine, accomunate dal sangue e da una vita simile, da problemi e momenti di gioia, da tragedie e ostilità…
Il ritratto di due adorabili e indimenticabili eroine della vita.
Metà romanzo storico, metà neorealistico, è un libro coinvolgente e bellissimo al massimo.
Ho pianto, ho riso, ho sofferto insieme alle protagoniste e sono felice di questo, anche perché non mi accadeva più da parecchio tempo con un libro.
Inutile dire che lo consiglio assai vivamente.