Narrativa straniera Romanzi La donna che sparì con un libro
 

La donna che sparì con un libro La donna che sparì con un libro

La donna che sparì con un libro

Letteratura straniera

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È l’ora di pranzo in un piccolo parco della periferia di Copacabana. Una donna rotondetta con i capelli grigi legati sulla nuca si ferma sotto un mandorlo. In mano ha una valigia e in bocca un sigaro. Sale su un ramo dell’albero e lentamente si inerpica fino in cima. Questa è l’ultima volta che Beatriz Yagoda, famosa scrittrice brasiliana, è stata vista. Di lei non c’è più traccia. Emma Neufeld però, la sua traduttrice americana, non è convinta. La scena della scomparsa ricorda troppo da vicino uno dei primi racconti della sua autrice. Una donna che non lascia mai niente al caso. Beatriz è per lei una seconda madre, una maestra di vita. Non può essere semplicemente sparita. Deve trovarla, e l’unico modo è prendere il primo aereo per Rio de Janeiro e mettersi sulle sue tracce. Lei è l’unica che può decifrare tutti gli indizi. Quando arriva in Brasile però Emma scopre di non essere sola. Alla disperata ricerca di Beatriz ci sono anche i suoi due figli, Raquel e Markus, e Rocha, il suo editore, deciso ad approfittare il più possibile dell’attenzione dei media. Trascinata dall’imprevedibile corso degli eventi, l’improbabile brigata si trova ben presto riunita in un albergo a Salvador de Bahia. Ma cercare di decifrare le tracce che Beatriz ha disseminato nei suoi libri si rivela più pericoloso del previsto. Perché anche un pericoloso aguzzino sta cercando la famosa scrittrice per un debito di gioco. E trovarla potrebbe anche significare ucciderla…



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La donna che sparì con un libro 2017-06-29 15:06:40 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    29 Giugno, 2017
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Il particolare significato delle parole

Idra Novey esordisce con La donna che sparì con un libro, i cui ingredienti, affascinanti, sono:
“una scrittrice sopra un mandorlo che scompare. Una ricerca frenetica, un libro da trovare che diventa una questione di vita o di morte.”
Beatriz Yagoda è una delle scrittrici più importanti del Brasile, ed è improvvisamente scomparsa. L’ultima volta che è stata vista era sopra un mandorlo. La su traduttrice americana Emma è convinta di poter risolvere il mistero della sua sparizione, dato che la conosce bene, e con cui ha passato giorni e giorni a parlare, anche solo del significato di una parola. E’ certa che la soluzione sia da ricercare nei libri dell’autrice, soprattutto nella sua ultima misteriosa bozza. Così insieme ai figli della scrittrice, Raquel e Marcus, inizia una corsa contro il tempo, inseguiti dallo strozzino Flamenguinho, alla ricerca di una amica e di una madre, in un crescendo al cardiopalmo.
E’ un romanzo coinvolgente come un buon thriller. Idra Movey ha inserito elementi di particolarità, infatti troviamo alcune parole che vengono enfatizzate come se si leggesse il significato sul dizionario, rimanendo sempre però attaccati alla storia. La lettura, la scrittura, la vena artistica sono argomenti portanti del testo. E’ composto da capitoli brevi che aumentano il ritmo veloce della lettura. Ogni personaggio rivela il proprio personale punto di vista. Alla continua ricerca di una opera sensazionale e profonda che attiri il pubblico, infatti:
“anche nelle opere di narrativa che dava alla stampa cercava la densità: un cuore tenero al centro, ma abbastanza potente da offuscare l’aria.”.
La lettura è piacevole e scorrevole; il finale non è da meno, rimane quasi aperto e lascia un velo di tristezza su quello che è accaduto. E’ un libro che lascia ampio spazio alla propria interpretazione e che fa riflettere sulla vita, sullo sfondo di un giallo intrigante.

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