La donna alata
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Picche e cuori
L'ambientazione del romanzo è nella Francia di inizio Seicento. In un mondo di strada, tra i saltimbanchi di una compagnia girovaga, e in un convento isolato dal resto del mondo, tra le suore di una comunità. C'è Juliette, giovane ingenua, in fuga dal proprio passato e c'è Guy LeCorbeau, attore truffatore dalla voce ammaliante ed evocativa. Si conoscono sulla strada, scappano l'una dall'altro e si ritrovano nell'abbazia che sembrava l'unico rifugio dove si poteva lasciare il passato alle spalle. La trama non è entusiasmante. Lo stile è piacevole e ha un piccolo particolare che colpisce: quando nel romanzo parla lei, il capitolo inizia con la centro il simbolo dei cuori, quando parla lui, c'è il simbolo delle picche. Juliette non è una donna forte, però dalla lettura resta impresso un passaggio, in cui Juliette dice di non avere altro posto dove andare, può solo andare avanti.
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La donna delusa (alias me)
Nonostante io abbia una certa passione per le storie (del passato e non) che parlano di saltimbanchi e girovaghi, questo libro non ha soddisfatto le mie aspettative.
Se "La donna alata" fosse un aereo, lo toglierebbero subito dall'aeroporto in cui si trova perchè non decolla, esattamente come la trama che sembrava accattivante e avvincente.
Ma la vicenda (incredibilmente lenta) non mi ha coinvolta per niente e non è riuscita ad appassionarmi per colpa di uno stile prolisso e colmo di lunghissime descrizioni, particolari inutili, miliardi di metafore che fanno girare la testa e perdere il filo dell'argomento trattato nel capitolo.
Il libro è scritto a mo'di diario personale, genere che non ho quasi mai apprezzato in quanto mi sembra una tattica infantile di una persona assolutamente priva di fantasia e di ogni idea di struttura e costruzione dell'intera storia, ed inizia subito in medias res, con la protagonista e sua figlia che si trovano nel monastero, e da lì ha inizio una mega galattica rievocazione di Juliette dei tempi passati a vivere per la strada, dopo aver visto una compagnia girovaga di teatranti venuta al monastero, con tanto di un corvo che le rammenta il suo ex amante.
Se la storia fosse stata strutturata in maniera diversa, il mio voto sarebbe stato certamente più alto: mi sarebbe piaciuto di più vedere la vita di Juliette in ordine cronologico e senza quel fastidioso diario di flashback, ovvero dalla sua vita da zingara, il monastero e così via. Perchè usare la tecnica del medias res?
Mistero.
Oltretutto i libri ambientati in monasteri non mi affascinano particolarmente, perchè mi danno un forte senso di soffocamento e di austerità.
Comunque la mia avventura con Joanne Harris non finisce qui, perchè so che ha scritto molto di meglio, e pertanto consiglio "La donna alata" solo e soltanto a chi ama molto questa scrittrice.
Indicazioni utili
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- no
La donna alata.
"Non amare sovente, ma per sempre..." - "Non puntare nulla che non sei disposta a perdere".
"Abbiamo un'affinità naturale, tu e io" aveva detto "Siamo come aria e fuoco, la combustione fa parte della nostra natura. Non si può cambiare l'ambiente in cui sei nato. Ecco perchè non abbandoneremo mai la strada, mia Ailée (Donna Alata); non più di quanto il fuoco possa scegliere di non bruciare, o un uccello di lasciare il cielo".
Il Corvo, l'uomo, vendicativo, senza scrupoli, egoista, equivoco, ma allo stesso tempo ammaliante che la nostra Donna Alata amerà sempre e ovunque: questo il fulcro del libro un amore veramente grande vissuto con passione, impeto, attrazzione e in certi momenti da puro odio a causa di inganno e tradimento.
Ambientato nella Francia del 1600 dove esisteva una linea sottilissima tra il bene ed il male, dove in un istante da essere un santo si passava ad essere un diavolo e quindi si veniva giustiziati in piazza sul rogo senza diritto di replica.
Il Corvo, questa figura enigmatica vuole compiere la sua vendetta in un monastero dove ri-incontra la Donna Alata che cercherà di ostacolarlo per salvare la sua nuova "famiglia" facilmente plagiabile e influenzabile.
Viene descritto un mondo lontano dove l'ignoranza e l'oscurantismo della Chiesa la fa da padrona e fa vivere vite tristi, difficili, penose, squallide forse solo l'amore per una figlia e tanta tanta fortuna possono aiutare ad andare avanti anche chi non lo merita!
"La Fenice sopra il giglio, non più il Corvo, ma un uccello rinato dal fuoco.....la sua audacia non conosceva confine, l'arroganza non aveva limiti!".