La collina dei conigli
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Livello di trauma: due Bambi e mezzo
"La collina dei conigli" rientra nella categoria dei libri che nel corso degli anni mi è capitato di trovare in tante liste dedicate a consigli di lettura, ma al tempo stesso avevo l'impressione di non averne mai sentito parlare in modo chiaro da nessuno. Vedendola associata anche all'argomento della distopia, il mio interesse verso questa storia ha continuato ad aumentare, e ora sono finalmente riuscita a recuperarla per farmene un'impressione personale.
La narrazione si delinea nel corso di un'estate e l'ambientazione sono le colline dell'Hampshire. La trama parte dalla conigliera di Sandleford, dove sono nati e cresciuti i fratelli Moscardo e Quintilio; quest'ultimo è dotato di poteri di preveggenza e capisce che la loro colonia è in grave pericolo. Non riuscendo a convincere il Coniglio Capo a far migrare tutti, i due radunano una decina di conigli che sono disposti a seguirli per raggiungere il Colle Watership, dove fra molte difficoltà fonderanno una nuova conigliera.
Di base questo romanzo è una favola per bambini, quindi l'intreccio non è per nulla complesso e presenta non soltanto un fucile di ?echov, ma la sua intera armeria; di conseguenza la lettura può risultare a tratti noiosa, affrontando una storia a dir poco prevedibile. A rendere ancor più lento il dipanarsi della vicenda contribuiscono i racconti su El-ahraiará -una sorta di coniglio primigenio celebre per la sua astuzia che viene venerato al pari di un eroe mitologico-, carini a loro modo ma alla fine dei conti niente più che filler: uno o due al massimo sarebbero stati sufficienti.
Oltre a questi ed altri difetti marginali, come la poca chiarezza per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Moscardo nella premessa oppure la difficoltà del distinguere i personaggi secondari perché scarsamente caratterizzati, il libro non ha grosse pecche. Forse il problema maggiore riguarda il target, perché pur risultando perfetto per dei giovani lettori sotto tanti aspetti, la mancanza di un glossario, la scelta del lessico e la presenza di parecchia violenza potrebbero confondere e turbare un bambino che si approcci a questo titolo senza alcuna guida.
Con il giusto approccio questo romanzo però può dare molto. Entrare nel mondo immaginato da Adams, in cui i conigli hanno una loro società -dal linguaggio "lapino" alla mitologia-, è davvero affascinante, e così anche conoscere il gruppo protagonista: Quintilio, Mirtillo e Parruccone nascono come macchiette, ma poi ottengono una valida crescita. Moscardo poi è un caso a parte, perché in un primo momento non sembra capace di prendersi sulle spalle il destino dei suoi compagni, ma pian pano prende coraggio ed assume un ruolo di leadership per il quale si scopre molto portato; mi è piaciuto molto leggere i suoi ragionamenti e le sue insicurezze, che lo rendono un personaggio capace di trasmettere delle emozioni credibili nonostante il contesto lontanissimo dalla civiltà umana in cui si muove.
Ho apprezzato molto le riflessioni che il testo suggerisce, su temi di etica, giustizia e ruoli sociali; sono resi semplici per il pubblico di riferimento, ma non si tratta di messaggi banali. E anche l'edizione si conquista un mezzo voto in più: non solo presenta una cover ipnotica, ma può vantare anche una traduzione davvero curata, nella quale le peculiarità del testo originale sono state mantenute se non nella forma almeno nella sostanza.
Quindi, una storia che per tanti aspetti sarebbe ottima ancora oggi come lettura per i bambini: le descrizioni ricche di fascino, i personaggi caricaturali, la semplicità dell'intreccio ed i validi messaggi veicolati. La forma però risulta troppo astrusa per essere fruibile da una simile audience, e lo stesso vale per la violenza fisica ed emotiva. Da leggere con un adulto accanto, o ad un'età più matura (ma con la stessa voglia di essere catturati da una favola di quando si era piccoli).
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LA FAVOLA DEL CORAGGIO
Quando avevo 10 anni, la nostra maestra ci portò al cinema a vedere “La collina dei conigli”. Non ricordo la trama, ma ricordo perfettamente il nero, il marrone e tanto rosso, avvolti da una musica da inferno dantesco.
Sono passati tanti anni e in biblioteca ho trovato il libro. L’ho sfidato a dimostrarmi che la scelta della maestra non fosse stata una scelta sbagliata perché di quella mattina di novembre ho solo incubi.
Questa favola racconta la storia di undici coraggiosi conigli che, già scontenti e delusi, decidono di lasciare la propria conigliera persuasi dall’istinto di Quintilio. In lui, coniglio meno agile e forte di altri, riconoscono una veste profetica, che li mette in guardia da uno spaventoso pericolo che si abbatterà sulle loro tane.
Partono quindi senza una meta precisa, se non quella più lontana possibile, affidando il loro futuro ai loro sensi e alla fortuna. Dovranno combattere numerosi nemici, cambiare le loro abitudini e utilizzare strategie e inventiva per raggiungere la loro collina e fondare una nuova comunità.
In questo romanzo non ho trovato gli stessi colori cupi, ma colori caldi e accesi di una primavera che diventerà estate e poi inverno, i colori del coraggio e della speranza. La narrazione è gentile e priva di elementi troppo forti, solo piccoli cenni. Ho trovato conigli molto simili a noi, affrontare sensi di colpa, desiderare la libertà sdoganandosi dalle rigidità di una vita di regole imposte da altri.
La sfida con il libro l’ho vinta io, rimango convinta che la scelta della maestra sia stata sbagliata, eravamo troppo piccoli (e io lo sono tuttora) per vedere quella trasposizione in cartone animato, ma a me ormai adulta, Quintilio, Moscardo, Parruccone e tutti gli altri protagonisti hanno ricordato una volta di più che non si è mai troppo grandi per decidere di cercare con coraggio la propria felicità.
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Una bellissima avventura
Questa è in assoluto la favola animalesca più bella che abbia mai letto! E' un'epopea travolgente ed emozionante da leggere tutta d'un fiato, scritta benissimo, interessantissima anche dal punto naturalistico & faunistico. Gli amanti degli animali, della natura e delle storie fantastiche non potranno fare a meno di apprezzare questo piccolo capolavoro letterario! Dovrebbero pubblicarne di più di storie così belle sugli animali *__*
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O principe dai Mille nemici!
Libro stupendo, uno dei miei preferiti. Nonostante tratti di conigli, non è assolutamente un libro infantile. Più che adulti sono i temi trattati: la libertà, la ricerca di una terra promessa, la vita di comunità, il sacrificio, il comando come servizio, la tirannia. Interessante la descrizione del linguaggio, della cultura, dei miti e dei cotumi lapini. I conigli antropomorfizzati, pur custodi di una cultura dagli aspetti singolari e interessanti, rimangono conigli e il tono epico con cui sono raccontate le gesta del gruppo di sparuti fuggiaschi guidati da Moscardo non toglie affatto a questi animali la loro naturalità.
Il mondo visto dagli occhi di un coniglio è tremendo, crudele e pieno di insidie: i Mille nemici sono sempre in agguato. Moscardo, però, riuscirà, tramando inganni e tranelli, a salvare il suo popolo, esattamente come El-arai-rà (il primo coniglio al centro dei racconti lapini).
Un capolavoro che consiglio a tutti!
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La collina dei conigli
E' un libro bellissimo, non sempre scorrevole da leggere ma che comunque trasmette sensazioni e sentimenti unici.
La trama è coinvolgente; i protagonisti sono Conigli e fanno parte di una Conigliera, una tribù/comunità di Conigli che è in lotta con un altra "Conigliera" molto agressiva e con gli umani che piano piano distruggono il loro habitat e li vogliono catturare per ovvi fini.
Una VERA pietra miliare che chiunque dovrebbe leggere prima o poi.