La casa del gigante
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Peggy e James
“La casa del gigante” è il primo libro scritto da Elizabeth McCraken, fu pubblicato negli Stati Uniti nel 1996 e fu finalista al National Book Award in quello stesso anno. L'autrice è oggi un'affermata scrittrice statunitense, sposata con un altrettanto noto romanziere, Edward Carey. In Italia la casa editrice Bompiani ha fatto uscire il romanzo nella traduzione di Alberto Pezzotta nell'estate del 2018.
L'opera racconta una storia d'amore molto particolare, quella fra Peggy Cort, bibliotecaria di un paesino del Massachusetts, Cape Cod, e James Carlson Sweatt, il ragazzo che diventerà l'uomo più alto del mondo. In particolare, più che raccontare “la storia d'amore tra”, si narra dell'immenso amore provato da Peggy nei confronti del gigante James. La voce narrante infatti, è quella della stessa Peggy, che rievoca gli avvenimenti che ebbero James come protagonista della sua vita, molti anni dopo l'effettivo svolgimento della vicenda.
Si tratta di un romanzo abbastanza originale e difficile da catalogare. Il punto di vista della narratrice è di per sé poco obiettivo e l'autrice si diverte a giocare con noi lettori attraverso di lei. Nonostante ciò la lettura risulta molto piacevole e direi avvincente, anche se l'intreccio non è certo complicato.
La narratrice, che si autodefinisce un'insulsa zitella, (di soli ventisei anni però), quando conosce James, un bambino affetto da gigantismo, pensa di aver già chiuso le porte all'amore e di non avere diritto ad avere il conforto di una famiglia. Nel corso del romanzo si rivelerà invece una donna profondamente anticonformista, se non nell'apparenza, sicuramente nella sua essenza, innamorandosi di un ragazzo più giovane e diverso da tutti gli altri esseri umani. Il sentimento che Peggy prova per James è un amore profondissimo, abbastanza lontano dall'idea del possesso e della fisicità che normalmente si collegano al concetto di relazione amorosa. L'autrice è stata in grado di coinvolgerci in questa storia e di raccontarla con una delicatezza e una profondità rare.
Come può vivere un uomo alto quasi tre metri? Abbiamo mai riflettuto su questo? Eppure esistono e sono esistite persone con una tale particolarità, affette da gigantismo a causa dall'iperattività della ghiandola pituitaria. Magari ci siamo limitati ad osservare degli scatti fotografici e abbiamo sorriso per il record che ci è sembrato simpatico e originale. Eppure queste persone non avranno avuto una vita facile, avranno dovuto combattere per compiere la più semplice attività quotidiana come guidare, prendere un ascensore, dormire in un letto comodo. Per non parlare dei problemi di salute spesso collegati al gigantismo. La lettura di questo romanzo ci mette di fronte a questa realtà e ci fa riflettere e pensare.
In conclusione quindi, un'opera particolare, originale, sentimentale, delicata e profondamente malinconica, da non lasciarsi sfuggire.