Narrativa straniera Romanzi La bambina di vetro
 

La bambina di vetro La bambina di vetro

La bambina di vetro

Letteratura straniera

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Tutti i genitori in attesa vi diranno che non vogliono un bambino perfetto, ma che vogliono un bambino sano. Anche Charlotte e Sean O’Keefe avrebbero chiesto un bambino sano, se avessero potuto scegliere. Invece, la loro vita è fatta di preoccupazioni, di notti insonni, di conti che si accumulano. E se Sean e Charlotte avessero saputo prima della malattia di Willow? E se la loro amata Willow non fosse mai nata?



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La bambina di vetro 2013-04-09 20:51:30 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    09 Aprile, 2013
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Willow è una bella bambina dolcissima ed estremamente intelligente, dimostra tre anni ma in realtà ne ha quasi sei. E' affetta dalla nascita da una rara malattia genetica , l' Osteogensesi Imperfetta, a causa della quale le sue ossa sono fragilissime.
Nel corso della vita le persone che ne sono affette subiscono anche centinaia di fratture , nel caso di Willow addirittura quando era ancora in utero e al momento della nascita. La vita della sua famiglia è parecchio tribolata tra le mille precauzioni per evitarle anche il minimo trauma e le ingenti spese mediche per le cure di cui ha bisogno. In seguito ad un episodio che rasenta l'assurdo un avvocato esperto in questo tipo di cause legali convince la madre di Willow a fare causa alla sua ginecologa per negligenza colposa in quanto non avrebbe saputo riconoscere degli indicatori della malattia da un'ecografia fatta durante le prime settimane di gravidanza, quando la madre avrebbe potuto decidere di abortire. E qui sta la parte delicata della vicenda. Come può una madre cattolica aver considerato l'aborto, come può far causa alla ginecologa , che tra l'altro è la sua migliore amica, sostenendo che se avesse saputo della malattia avrebbe abortito . In pratica sarebbe come dire che Willow non è voluta perchè imperfetta. Ma la questione non sta in questi termini. La madre ama Willow più della sua stessa vita ma si rende conto che come genitori da soli non ce la possono fare: "chi si occuperà di lei quando io non ci sarò più...?" Il padre di Willow rifiuta di appoggiare l'azione legale, lui considera l'amore per la figlia inconciliabile con le motivazioni alla base della causa, per lui l'amore è incondizionato e senza bugie, l'accettazione è totale costi qualunque sacrificio , i due genitori hanno un diverso concetto di responsabilità: per la madre è assicurare alla figlia un futuro a costo di farla soffrire, per il padre dimostrarle tutto l'amore possibile comunque senza mai creare alcuna situazione che possa generare in lei il dubbio di non essere accettata. L'unione della famiglia va in frantumi così come la vita della ginecologa costretta a difendersi mettendo in dubbio se stessa per la prima volta in carriera.
I temi trattati sono tanti e importanti, non solo la disabilità e le difficoltà di una famiglia nel portare ognuno la propria croce, ma anche la complessità e le aspettative diverse del rapporto amica/paziente , l'aborto, l'ipocrisia , l'amore di una madre, quello di un padre e di una sorella , il dramma dei bambini rifiutati dalla madre e il perdono.
Al solito la Picoul è bravissima nella disamina dei fatti e degli stati d'animo, delle implicazioni morali. Bellissima la descrizione di Amelia, un'altra dei "fratelli invisibili" di molti ragazzi disabili, quelli per i quali c'è spesso poco tempo perchè il fratello o la sorella richiedono un'impegno totale, quelli ai quali viene chiesto troppo presto di essere grandi e per i quali non c'è tempo e spazio per sbagliare. Ma sono non per questo meno amati, sono solo spesso messi da parte dall'urgenza di ciò che non si può rimandare. E' dura dimostrare a chi non vive queste situazioni che non è solo una questione di soldi e che non si vuole sminuire il valore di una persona solo perchè disabile, la causa legale è solo un mezzo per ottenere un aiuto , purtroppo finisce con il far sospettare disaffezione e persino rifiuto, soprattutto nella piccola Willow che si sente la causa di tutti i problemi della famiglia.
Libro bellissimo , argomenti delicati trattati con la consueta umanità, finale che non svelo ma assolutamente straziante.
Quando scrivono di questa autrice che è il Grisham in gonnella, come minimo le fanno un torto ...

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La bambina di vetro 2013-03-18 14:08:58 sabrinat2601
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sabrinat2601 Opinione inserita da sabrinat2601    18 Marzo, 2013
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Fragilità ossea

Willow è una dolcissima bambina di cinque anni, curiosa, straordinariamente intelligente (legge come un bimbo di sesta). Willow è minuta, sembra più piccola della sua età, le piace giocare a scarabeo e conosce i nomi delle ossa umane. Willow è anche disabile ed affetta da una terribile mutazione genetica, l’osteogenesi imperfetta, purtroppo non curabile.
La madre di Willow, Charlotte, dopo l’ennesima frattura ossea grave e l’ennesima ingessatura decide di intentare causa al medico che l’aveva seguita durante la gravidanza ed il parto: nascita sbagliata….un termine legale che è il perno giuridico di questo romanzo.
Leggendo questo splendido legal & medical thriller, sono stata invasa da una miriade di sensazioni ed emozioni diverse, ho sofferto, riso, pianto ed urlato con i protagonisti, sono rimasta angosciosamente attaccata alle pagine fino al finale.
Personaggi ottimamente caratterizzati, dalla dolcissima bimba, all’adolescente problematica, alla madre sola contro il mondo per il bene della figlia.
Consigliatissimo a chiunque.

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La bambina di vetro 2013-03-13 19:08:57 sabrina
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Opinione inserita da sabrina    13 Marzo, 2013

è un libro bellissimo, non ho parole.

è un libro bellissimo, ho anch'io lo stesso problema di questa bambina di cui parla questo libro e sono molto contenta di averlo letto e di vedere che qualcuno scriva storie anche su famiglie meno fortunate e che non siano sempre i soliti argomenti. Raramente leggo libri perchè non sono una a cui piace molto la lettura, ma questo libro è molto particolare, bellissimo proprio per la sua unicità nella scelta dell'argomento e dello stile che ha nel raccontare. Sono molto contenta di aver trovato un libro che parla di queste famiglie e di com'è la vita di chi è disabile e di coloro che hanno figli o parenti disabili. Lo consiglio assolutamente, non so che dire d'altro..è bellissimo.

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La bambina di vetro 2012-12-21 17:31:51 BRIUSTER
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BRIUSTER Opinione inserita da BRIUSTER    21 Dicembre, 2012
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UN TEMA DOLOROSO

Jodi Picoult affronta sempre dei temi molti difficili e spesso poco conosciuti.
Nella bambina di vetro affronta il tema di una malattia davvero complicata, inserendo, come nella Custode di mia sorella, una diatriba, in questo caso che coinvolge la madre e l'amica ginecologa, che passa tra le aule di tribunale.
Leggendo il libro viene difficile davvero schierarsi, perchè da una parte abbiamo una madre innamorata della figlia, della quale però a volte non si capiscono i comportamenti e non si riesce
a comprendere come possa arrivare a pensare se era meglio non avere avuto la piccola Willow, e dall'altro la ginecologa, che mette in dubbio tutta la sua vita e la carriera dopo che la migliore amica le ha fatto causa.
Il finale come in tutti i libri della Picoult lascia davvero senza fiato, perchè quando pensi che la fine sia arrivata, ecco che succede qualcosa di inimmaginabile.

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La bambina di vetro 2012-04-09 15:51:39 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    09 Aprile, 2012
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Rotture e fratture

La protagonista di questa storia è una dolce bambina che il lettore non conosce direttamente, se non nell'ultimo capitolo. Nasce affetta da una rara malattia, che la rende fragile come una bolla di sapone, soggetta a fratture ossee continue, che la portano a condurre una "vita diversa". Ogni capitolo è narrato in prima persona dalle voci dei co-protagonisti: la madre, il padre, la sorella, la ginecologa nonchè migliore amica della madre, l'avvocato che li difende nell'azione legale che intraprendono per la "nascita sbagliata". Si percepisce in ogni pagina l'amore grande che la famiglia prova per lei, è lei che la tiene unita, è lei che ognuno di loro, a modo proprio, cerca di proteggere, attutendo ogni colpo. Sono molto toccanti le tante scene di intimità familiare descritte, mi ha colpito molto lo speciale rapporto che c'è tra la bimba e la sorella, la forza dell'essere genitore, che è essere vero testimone della vita del figlio. Dio serba dei bambini molto speciali per dei genitori di cui si fida e quando, all'ultimo capitolo, il ghiaccio si rompe, senti che si rompe anche il cuore della mamma, che non avrebbe davvero mai fatto una scelta diversa, perchè ha sempre amato tanto la bambina e la sua è stata una "nascita giusta".

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