L'italiana

Olga è una ragazza altoatesina che da bambina ha abbandonato la sua vita di montanara, fatta di natura, animali e vita monotona, per la città, mix di gente sconosciuta, culture diverse, novità e libertà.

Olga fa ritorno al suo paese natale dopo la morte del padre; si deve occupare di tutto ciò che concerne il suo funerale, deve tornare da dove è fuggita, là dove tutti la guardano male, la considerano alla stregua di una forestiera, "die walsche", "l'italiana", lei che ha rinnegato le sue origini, lei che ha osato innamorarsi di un italiano, e ancora peggio, di un meridionale.

Un racconto breve, pieno di sentimenti, di immagini contrastanti tra paese e città, tedeschi e italiani, montanari e cittadini, vecchio e nuovo, passato e presente.

Ne esce un'immagine realistica di quello che ancora oggi spesso si respira nei paesini altoatesini distanti dai grandi centri abitati come Merano o Bolzano, delle differenze esorbitanti che si distinguono tra italiani, caciaroni, casinisti e spesso maleducati e tedeschi, composti, educati e riservati.

Una prosa schietta, tagliente, realistica e sfrontata per una tematica spesso affrontata da molti autori ma mai descritta così bene da vicino.