L'innocenza L'innocenza

L'innocenza

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E' il 1792 a Londra, e il traffico è intenso in Hercules Buildings. Thomas Kellaway ha afferrato un giorno tutti i suoi arnesi ed è partito per Londra con tutta la famiglia per lavorare come carpentiere nel celebre circo di Philip Astley. Astley li ha spediti al numero 12 degli Hercules Buildings, nell'abitazione di proprietà della signorina Pelham, la donna con indosso un abito giallo scolorito che ronza ora attorno alla casa e sbraita contro una ragazza dal viso impertinente e sveglio che è accorsa incuriosita: Maggie Butterfield, la figlia di Dick Butterfield, il vicino che ha osato vendere alla signorina Pelham falsi merletti delle Fiandre sfilacciatisi nel giro di pochi giorni.



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L'innocenza 2018-06-29 11:58:55 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    29 Giugno, 2018
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I canti dell'innocenza

Tracy Chevalier questa volta ci porta nell'Inghilterra di fine 1700 raccontandoci di una famiglia proveniente dalla campagna che decide di trasferirsi a Londra con l'intento di cambiare vita al seguito di un circo. La famiglia è composta dal padre, un bravissimo artigiano di sedie, dalla madre, che non si è ancora ripresa dalla morte di un altro figlio, e dai due figli adolescenti Jem e Maisie. Appena arrivati i ragazzi fanno conoscenza con Maggie, una ragazzina un po' monella con una famiglia scapestrata alle spalle. Nonostante cerchi di apparire come arrogante, saputella e un po' sprezzante, Maggie in realtà è una ragazza di cuore e si affezionerà sinceramente ai due ragazzi, in particolare a Jem, sarà lei che li porterà in giro per Londra, che gli farà vedere uno stile di vita diverso e che li aiuterà nel momento del bisogno. A cambiare per sempre le loro vite poi ci sarà l'incontro con William Blake che farà loro conoscere un modo completamente diverso di vedere ciò che li circonda.
Nell'insieme il libro non è male, si va avanti senza intoppi nella lettura perché si vuole vedere cosa combineranno questi ragazzi, degli adolescenti alla scoperta del mondo in una città che nasconde pericoli ma anche gioie. Le figure dei ragazzi sono ben delineate, mentre ho trovato un po' evanescente la presenza di William Blake, se metti un personaggio del genere sarebbe bene approfondirlo un po' di più e non lasciarlo solo come presenza fugace. Mi è piaciuta molto la descrizione della Londra dell'epoca, via via che le pagine scorrevano mi sembrava di essere stata anche io lì in quell'epoca, d'altronde la Chevalier è bravissima in questo. Sono rimasta un po' delusa dal finale, lasciato troppo alla fantasia del lettore.
Un bel libro anche se non il migliore dell'autrice secondo me.

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L'innocenza 2013-09-09 09:20:11 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    09 Settembre, 2013
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L'innocenza.


Londra 1792, quattro ragazzi incrociano le loro vite con William Blake.

"Io mi aggiro per ogni strada urbana,
dell'urbano Tamigi lungo il corso,
e impressi in ogni volto segni incontro,
segni di sofferenza e abbattimento.
In ogni grido di qualunque Uomo,
nel pianto di qualunque Bimbo,
in ogni voce e proibizione avverto
le manette forgiate dalla mente."
La scrittrice Tracy Chevalier dipinge ancora per noi in questo libro il ritratto di un Londra alla fine del '700, mentre in Francia c'è la rivoluzione con la presa della Bastiglia e la cattura del re.
La storia parte da una famiglia che in cerca di fortuna approda dalla campagna inglese alla città di Londra in cerca di fortuna.
I due figli Jem e Maise stringono amicizia con Maggie, i primi rappresentano l'innocenza, essendo vissuti in campagna, protetti e accuditi dai genitori, hanno provato il grande dolore per la perdita del fratello, la seconda rappresenta la scaltrezza e la furbizia, perchè per sopravvivere alla città di Londra è questo che bisogna saper fare, visto ciò da cui è circondata povertà, desolazione e miseria. Sullo sfondo abbiamo da una parte il signor Astley che regala illusioni con il suo circo e dall'altra il signor Blake, che si legherà molto ai ragazzani, che scrive, recita e disegna cose difficili da capire e che per questo causano paura, soprattutto in un periodo dove soffiano i primi segnali di libertà e cambiamento.
"Voi create mondi ogni sera nel vostro anfiteatro, ma quando il pubblico se ne va e le torce si spendono e le porte vengono chiuse, di quei mondi rimane solo il ricordo, signore, capace di riscaldare a lungo il cuore dei miei spettatori nelle fredde notti d'inversno. Ma è qui la differenza fra noi, signore. Le mie canzoni e le mie immagini non si trasformano in ricordi, sono sempre sotto gli occhi di tutti. E non sono illusioni, ma raffigurazioni concrete di mondi che esistono davvero."
Jem e Maise, da questa esperienza e a caro prezzo, perderanno la loro innocenza, mentre Maggie ritroverà il valore dell'amicizia e la fiducia verso il prossimo.
Un buon libro, grande la Chevalier a ricreare contesti storici ed ad inserire nelle sue storie grandi personaggi realmente esistiti!

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L'innocenza 2013-02-05 10:40:35 marika_pasqualini
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marika_pasqualini Opinione inserita da marika_pasqualini    05 Febbraio, 2013
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Che libro!!

Veramente bello!! carico di suspence e un pò magico, quella magia data dalla Londra di fine '700, con donne sfarzose e vicoli loschi, nebbia e un Tamigi che ricorda un fosso grande e sporco.
La storia va avanti da sola, senza intoppi, senza punti morti, imprevedibile a volte e lascia andare la mente a quei posti e quei tempi, perchè tutti vorremmo un'amica come Maggie! Spavalda, bugiarda, ma allo stesso tempo molto amorevole con chi merita il suo affetto. E poi la figura di William Blake..a dir poco fantastica! Ci porta in casa sua, ci mostra i suoi mobili e sua moglie, la sua carenza economica, la sua personalità e i suoi segreti, le sue poesie, la sua immaginazione, il capolavoro d'uomo che è stato! Bello e appassionante!

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L'innocenza 2008-02-04 01:45:51 Maristella
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Opinione inserita da Maristella    04 Febbraio, 2008

Il canto dell'innocenza e quello dell'esperienza

E’ il 1792. La famiglia Kellaway, composta da padre, madre e due figli adolescenti, Jem e Maisie, dopo aver subito una irreparabile perdita affettiva, decide di lasciare le campagne del Dorsetshire e con la speranza di trovare lavoro presso il Grande Circo Astley, di trasferirsi a Londra, dove intende dare inizio ad una nuova vita. Qui, Jem e Maisie, incontrano la vivacissima Maggie con cui stringono un’amicizia che li accompagnerà a comprendere e ad affrontare quell’ambiente cittadino cosi’ differente dal loro e colmo di novità ma anche di pericoli. Nel Quartiere di Lambeth, fanno la conoscenza con un carismatico e anticonformistico personaggio: William Blake, poliedrico artista, poeta, incisore e pittore di postuma fama, autore inoltre de “ I Canti dell’Innocenza” e dei “Canti dell’Esperienza”, veri tesori della Letteratura Inglese, che ricchi di suggestive parole e di poetiche visioni pittoriche, incise a stampa miniata, rivelano le contrapposte condizioni dell’animo umano: l’innocenza infantile e l’esperienza propria dell’età adulta che si compenetrano in un’aura di simbolica immaginazione e di apparente semplicità.E’ William Blake, con le sue fulminee apparizioni per le strade del Quartiere,con i suoi semplici vestiti neri, lo sguardo penetrante e il suo “ Bonnet Rouge”, il cappello con coccarda tipico dei rivoluzionari francesi, simbolo di una speranza nel nuovo movimento che egli colora di sfide alle convenzioni istituzionali e morali, insieme a una Londra settecentesca, con i suoi vicoli fumosi e brulicanti di artigiani, operai, monelli e prostitute, con i suoi affascinanti spettacoli circensi, nel pieno di una Rivoluzione industriale che spopola le campagne e incrementa il numero degli abitanti, il vero motore di questo romanzo. Permeato dal fascino della cultura, Blake insegnerà a questi ragazzi, nel cuore della loro adolescenza, periodo notoriamente contraddistinto da grande mutevolezza ed in un contesto storico di altrettanto grandi cambiamenti, che attraversando l’esperienza si puo’ giungere a ritrovare l’innocenza infantile che si pensava essere stata perduta. Tracy Chevalier, conserva, nella sua scrittura, il vivido potere evocativo di epoche storiche passate che ha sempre contraddistinto le sue opere, ma la trama evanescente crea note di monotonia e cadute di coinvolgimento che confluiscono verso un finale che puo’ essere deludente.

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