L'indipendenza della signorina Bennet
Letteratura straniera
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Vacuo
Il libro meno riuscito di Colleen McCullough tra quelli letti finora.
Solitamente i suoi romanzi sono gossip e storia insieme, un bel modo di conoscere quest'ultima, o ricordarla, senza annoiarsi.
In questo caso, invece, la scrittrice, forse perché troppo libera di inventarsi una trama da zero e vincolata unicamente ai caratteri delle protagoniste (e dei protagonisti) originali, ha scritto un libro dispersivo e poco interessante, nonostante le numerose "avventure" che fa vivere a Mary, cui attribuisce ex novo una notevole voglia di riscatto, molta ingenuità ed incoscienza (il viaggio in carrozza) e un approccio alla vita nuovo di zecca, da suffragetta.
Lo stile narrativo, nel suo insieme, lascia a desiderare, e alcune parti del libro si potrebbero tranquillamente saltare a piè pari.
Lo consiglio solo a chi non avesse voglia di immergersi in una lettura avvincente, ma desiderasse allontanarsi momentaneamente dalla vita di tutti i giorni in modo poco impegnativo, veloce ed indolore.
Indicazioni utili
L'indipendenza di Mary
Anche la McCullough si è messa scrivere fanfiction, in questo caso attingendo all'opera più importante di Miss Austen.
La lettura è piacevole e scorrevole, lo stile è molto buono. C'è una parte che ho trovato abbastanza inutile e noiosa, ma per il resto devo dire che ho apprezzato, forse anche perché Mary è un personaggio che mi ha sempre molto intrigato. Ho riso molto di gusto in una scena in particolare, ma non voglio rovinare la sorpresa.