L'estranea L'estranea

L'estranea

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La trama e le recensioni di L'estranea, romanzo di Patrick McGrath edito da Bompiani. Estranea è la storia di due sorelle: Constance, scrittrice, e Iris, medico, e si svolge a New York nel 2003. Tutto inizia quando Constance, la sorella maggiore, scopre da suo padre, ormai anziano, che in realtà lei non è sua figlia. Sembra infatti che la madre, durante i primi anni di matrimonio, abbia avuto una breve relazione con un altro uomo, e che quell'uomo sia il suo vero padre. Constance si sente come se non sapesse più chi è. Ma la notizia peggiore deve ancora arrivare. Sembra infatti che sua sorella minore, Iris, conoscesse da anni il segreto della sua paternità. Constance e Iris sono sempre state molto legate.



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L'estranea 2018-03-31 06:45:48 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    31 Marzo, 2018
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Tutto è in vendita, me l’ha detto il babbo

La storia del matrimonio tra Constance, L’estranea di Patrick McGrath, e Sidney è la confluenza di due opposti bisogni: da un lato (Constance) il desiderio di avere un padre da amare e mitizzare, protettivo, rassicurante; dall’altro lato (Sidney) la voglia di riscattare una duplice esperienza coniugale fallimentare, di assegnare una madre al proprio figlioletto, di salvare dal precipizio una personalità fragile e confusa (“Ma non sapeva ancora cos’aveva fatto, o cos’era, cosa rappresentava per lui, se non un’estranea che casualmente viveva sotto il suo stesso tetto: una trovatella”).

Se le nozze sembrano la foce naturale di queste esigenze convergenti, nella realtà il rapporto tra Constance e Sidney – entrambe voci narranti – si avvita su se stesso tra il senso dell’estraneità (“C’era un’atmosfera di rabbiosa intoccabilità, che mi interessava molto, e che secondo me nascondeva uno spaesamento e una ingenuità intimoriti”), i fantasmi del passato che aleggiano sulla vita di Constance, le furie della vendetta, dell’invidia (“Io dovevo prendere il posto di Iris e Constance avrebbe smesso di esistere”) e della rivincita, i lutti concatenati che affliggono Constance – ma anche Sidney - con sinistra ricorrenza.

Il romanzo scorre tra la doppia prospettiva che assume i toni ora della confessione, ora dell’analisi, ora della cronistoria biografica (“Continuo a non capire questa tua rabbia… Non so. Non ho voluto studiare medicina”), sullo sfondo della solita casa gotica (“La vecchia casa con la sua torretta su una collina lungo il fiume, e quella bellissima ragazza, chiaramente in fuga da chissà quali orrori patiti laggiù”) onnipresente nei romanzi di McGrath a rappresentare il sinistro e nebuloso passato che ha impresso traumi e lividi.

Giudizio finale: estraniante ed estraniato, alieno, psicanalitico.

Bruno Elpis

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L'estranea 2017-03-11 06:44:16 68
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68 Opinione inserita da 68    11 Marzo, 2017
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Lontana da tutto, desiderosa di tutto

All' interno di un qualsiasi ambiente famigliare può succedere che si plasmino, si indirizzino e si lacerino personalità indirizzandole verso percorsi affettivi complicati e devianze che dureranno una vita intera, segnata da relazionali patologiche, da un se' smarrito, da traumi irrisolti o sepolti, da comportamenti ossessivo-compulsivi reiterati.
Agli occhi di alcuni la stortura parrebbe manifesta, per altri semplicemente una condizione di normale peculiarità ed eccentricità.
Di certo la vita di questi soggetti condiziona e dirige le proprie relazioni e quelle delle persone a loro care, proiezione o semplice reiterazione del proprio vissuto, di continuo messe alla prova, usate, tradite, ingannate, abbandonate, richiamate.
A volte essi non potranno che assistere inermi al terribile spettacolo, impossibilitati a dare il proprio aiuto e contributo, più spesso verranno stritolati in una morsa asfissiante di nonsense, oppure a loro volta presenteranno segni di devianza patologica e quindi saranno scelti per osmosi, identificazione, riconoscimento.
Di certo Patrick McGrath conosce alla perfezione questa sofferenza ed ama costruire storie di ambivalenza inserite in un rapporto di coppia spesso patologico, con una trama che diviene analisi particolareggiata di una vita e del proprio percorso.
In " L' Estranea " la protagonista è una giovane donna, Costance , che sin da bambina vive un rapporto conflittuale con il burbero ed inflessibile padre, di professione medico, dopo avere perso la madre a causa di una malattia incurabile ed essersi a lei sostituita per accudire la sorella Iris, di quattro anni più giovane.
Oggi, cresciuta, ha cercato di sfuggire da quel padre che non l' ha mai amata, che l' ha sempre considerata un' estranea, un peso, trattandola con indifferenza, non come Iris, la figlia prediletta. Si innamorerà di Sidney, un intellettuale romantico, riflessivo, senza creatività ed immaginazione e lo sposerà per averlo come padre e per potere così ricominciare la propria vita.
Lei in fondo " odia " suo padre, qualsiasi cosa faccia sente di averlo deluso e solo Sydney riuscirà a risvegliarla anche nel desiderio sessuale. Ha una psiche complessa, ripiegata su se stessa, ma è difficile identificare la malattia in se' se non si è mai stati sani. E' una donna piena di blocchi ed immatura, affetta da una nevrosi ampiamente strutturata, in lei sopravvive la conseguenza della promiscuità di sua madre e del disinteresse di suo padre.
Il quotidiano prende improvvisamente una piega inaspettata, che ridefinira' i ruoli all' interno del nucleo famigliare, tra nuovi e vecchi traumi, allontanamenti, ripartenze, lutti, insospettabili verità.
Scoprirà che tutti sapevano quello che a lei e' stato per lunghi anni negato, e si sentirà tradita, esclusa, ingannata. Ed allora nasce l' idea di una nuova vita e di nuovi scopi chiarendo e ridefinendo i rapporti interpersonali.
Sidney si allontana e ritorna in un viaggio colorato di disperazione. Ciascun ruolo e rapporto assume una neo dimensione, l' apparenza si farà inganno, l' inganno si vestirà di apparenza e quando tutto sembra irrimediabilmente perduto prevalgono autolesionismo e noncuranza.
Non ci si può sottrarre lungamente a solitudine ed autocommiserazione, inevitabilmente
riemergono fantasmi ed incubi ormai sepolti. In un intreccio di specchi e scatole chiuse, ogni personaggio assume per l' altro i connotati del proprio vissuto.
Una apparente fine sovente non corrisponde ad un nuovo inizio. Spesso riviviamo nell' oggi le stesse restrizioni inscenando una ripetizione compulsiva. Ed allora l' odio di Contance verso il padre ne diviene dipendenza possessiva, paura di non essere più punita da lui, di cambiare, della libertà che non conosce.
Il male, si sa, distrugge tutto e lei ha bisogno di Sidney, ma per odiarlo.
Dalle profondità di una vita emerge una possibile verità: ciascuno di noi si crea il proprio destino scegliendo o no di restare vittima della propria infanzia. L' amore e la condivisione è la sola possibile risposta e percorso salvifico perche' ogni reiterata solitudine affettiva o percorso auto-curativo non porterebbe lontano se non alla disperazione.
In " L' estranea " McGrath acuisce quel senso di soffocamento e oscurità intrafamigliare che caratterizza da sempre la sua scrittura. Assistiamo ad una spoglia rappresentazione claustrofobica, in una New York in declino, pericolosa, squallida, mediocre.
È una narrazione concentrata esclusivamente sul potere delle emozioni e della mente, i capitoli e la stessa storia narrati alternativamente dalle voci di Costance e Sidney in una visione che accentua le diversità, con una scrittura scorrevole, piana, secca, precisa, centellinata.
È' una ossessione che ritorna nella testa della protagonista, e non solo, coinvolge chiunque la sfiori e le si avvicini. La ripetizione si associa al tormento ed alla deviazione dal reale, a volte pare di non riuscire ad uscirne, la paura di se' e la patologia ti entrano dentro, inutile una via di fuga se non in un' ultima e flebile speranza di un possibile ritorno alla normalità.

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L'estranea 2016-03-31 16:03:24 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    31 Marzo, 2016
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Fragilità

Questo libro è a due voci, scelta stilistica che le prime volte trovavo originale e che tuttora apprezzo molto anche se la ritrovo abbastanza spesso nelle mie letture. Le voci sono quelle di una giovane donna, moglie, sorella, figlia, non figlia e quella di un uomo un po’ meno giovane, marito e padre. La vera protagonista è lei, che si vede brutalmente privata dell’amore di un padre, convinzione a cui ha permesso di colorare tutti i suoi rapporti col mondo. Ma ciò che colpisce più di ogni cosa è la sua fragilità, perché è una donna dai sentimenti tortuosi, velati e complicati, paranoica ed estremamente intricata. Un vero nautilus, dalla psiche complicata, tutta ripiegata su se stessa come una conchiglia a spirale. Con a fianco questo uomo che cerca di aiutarla a trovare se stessa. La trama è interessante, ma non mi ha convinto fino in fondo. Forse è un po’ troppo preponderante il personaggio di lei e avrebbe potuto avere maggiore spessore ed anche un ruolo un po’ più attivo il personaggio di lui. Sembrano un po’ lo yin e lo yang.

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L'estranea 2013-04-05 23:00:50 Hypo
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Hypo Opinione inserita da Hypo    06 Aprile, 2013
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Esseri umani

Le solite "verità" di McGrath, la solita penna che scatta verso le viscere, la descrizione intima di due persone che studiano il presente guardando al passato speranzosi per il futuro. Un dramma emotivo crescente, questo è "L'estranea", un racconto che "butta la maschera" facendoci quasi vergognare della nostra natura e dei sentimenti che proviamo o crediamo di provare. Una famiglia sfortunata che ne inghiotte a sua volta un altra sino ad arrivare ad un finale quasi imprevisto vista la successione di eventi accaduti poco prima. Un libro che ci fa capire quanto poco basti per fare saltare la quotidianità e la sicurezza che ne deriva, un libro forse da evitare quando siamo troppo giù.
Amanti della narrativa drammatica, questo libro soddisferà la vostra voglia di "sgretolamento", io l'ho letto bene e di volata, diciamo che con le parole McGrath non ostacola minimamente la lettura nonostante la storia non sia propriamente "easy".


N.B.
Non leggete la trama sopra che è parecchio spoilerosa.

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L'estranea 2012-09-08 16:06:55 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    08 Settembre, 2012
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Una famiglia morbosa

Famiglia. La genesi, le persone che sono il nostro luogo di origine.
Un padre, una madre, una sorella piu’ piccola.
Le nostre radici sono la base della nostra identita’, cemento che consolida ogni mattone, su ogni mattone un sentimento : amore, fratellanza, complicita’, fiducia, rispetto, ubbidienza, solidarieta’, affetto, tenerezza.
Sul volto di una madre e di un padre si intravede quella somiglianza dei tratti, la gestualita’ affine, un sorriso come riflesso allo specchio. La nostra provenienza, la certezza del principio.
Constance, l’estranea.
Lei si sente diversa. Si sente meno amata della sorella, che lei stessa ha cresciuto quando restarono orfane di madre da bambine. Non solo : lei ritiene che il babbo la odi.
Lei ha bisogno di amore, di sicurezza per affrontare la sua fragilita’ , ha bisogno di poggiare i piedi incerti su fondamenta sicure.
Quei mattoni non sono altro che carte da gioco per Constance. Sottili, blande.
Una ad una vengono collocate in posizione, un castello di carte il suo passato.
Poi arriva un soffio di vento ed il castello crolla. Il vento porta una piccola fiamma, le carte bruciano, resta un’estranea ed un passato ridotto ad un mucchietto di cenere.

Leggermente anemico Mc Grath in questo suo ultimo lavoro, frasi molto brevi, stile molto asciutto, manca completamente di burro tra le parole.
Abbastanza lento per una buona meta’, e’ una sfida impertinente al lettore.
Me lo vedo che mi dice con tono sarcastico: - Vai avanti se sei capace -. Certo che vado avanti.
Leggere Mc Grath vuol dire aspettarsi l’ennesimo soqquadro di personalita’ borderline . Anche qui ci troviamo di fronte ad una storia morbosa, che dal passato al presente sembra non rassegnarsi ad una cupezza che oscura tragicamente il destino di molti suoi personaggi.
Constance e’ una donna molto chiusa, spetta a noi seguirla lentamente, cercare di capire, di vedere oltre le sue fissazioni, oltre la sua diffidenza, oltre il suo dolore.

Lo consiglio ai cultori dell’autore, a chi si appresta a leggerlo per la prima volta consiglio di iniziare da qualcosa di piu’ frizzante.
Buona lettura.

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