Narrativa straniera Romanzi L'arte di ascoltare i battiti del cuore
 

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore

Letteratura straniera

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A Kalaw, una tranquilla città annidata tra le montagne birmane, vi è una piccola casa da tè dall’aspetto modesto, che un ricco viaggiatore occidentale non esiterebbe a giudicare miserabile. Julia Win, giovane newyorchese appena sbarcata a Kalaw, se ne tornerebbe volentieri in America, se un compito ineludibile non la trattenesse lì, in quella piccola sala da tè birmana. Suo padre, avvocato di successo, marito fedele e genitore integerrimo, è scomparso.



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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2017-08-28 05:13:40 68
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68 Opinione inserita da 68    28 Agosto, 2017
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La vita oltre...

Vi può essere un amore più grande di quello atemporale, che soffia all’ interno di ogni singolo cuore, che percepisce il ritmo del battito altrui, che vive anche dopo la morte e sa ascoltare, attendere, palpitare, sperare?
Che cosa è l’ amore assoluto, una semplice istanza romantica, un ideale agognato, pura astrazione o verità inconfutabile ?
In questo romanzo si parla di un legame eterno, incondizionato ed incondizionabile, di un rapporto olistico duale che abbandona individualismo ed ogni sentimento volubile, flebile, temporale e quindi destinato a finire.
L’ amore tra Tin Win e Mi Mi, in una Birmania incantevole e misteriosa, tra povertà e ridotte aspettative di vita, spiritualità e buddismo, ha il respiro di una parabola sul senso della vita.
Una esistenza, la loro, nata e cresciuta sotto una cattiva stella, lui cieco sin dall’ infanzia, lei impossibilitata a camminare, menomazioni mutatesi in sensibilità e conoscenza personale, forza e grandezza, motore di un intreccio relazionale che si farà indissolubile.
“ L’ essenziale e’ invisibile agli occhi “ e’ la morale imperante, così come la ricchezza di un uomo sta nei pensieri del suo cuore. Gli occhi possono ingannare, fermandosi alla superficie delle cose, guardano ma non vedono, trascurano tutti gli altri sensi e quell’ organo che è dentro di noi, la bussola del cuore. Rabbia e paura rendono ciechi e sordi, penetrando nei segreti del cuore si erge una forza indiscutibile, l’ amore.
Tin Win e Mi Mi si avvicinano ed iniziano un percorso di conoscenza e frequentazione che ha origine proprio da quelle imperfezioni che tali non sono perché entrambi consapevoli, a differenza della maggior parte della gente, che si può guardare anche senza l’ uso degli occhi e superare le distanze anche senza l’ uso dei passi.
Mi Mi vive di attesa, lentezza, che concede la possibilità di riflettere, Tin Wi riesce ad osservare e a “ vedere “ percependo il solo battito del cuore altrui, conosce l’ arte di ascoltare e sa che la fantasia segue i nostri confini. La loro è unione di debolezze solo apparenti, che si nutrono reciprocamente e crescono a dismisura dando forza e sostanza ai loro giorni, perché non devono dimostrarsi nulla l’ un l’ altra.
Julia, avvocato newyorkese, figlia di Tin Win, dopo il ritrovamento di una lettera che ne svela il passato, si reca in Birmania in cerca di quel padre da 4 anni misteriosamente scomparso, forse fuggito o addirittura morto.
Sarà qui, in una terra così diversa ed ancestrale, che comprenderà quanto le manchi quella sensibilità che permette di vedere al di là dei propri occhi.
Inizialmente, come tutti, non “ vede “, non crede, è accecata da paura, rabbia e da una idea distorta dell’ amore. Cerca semplicemente una risposta alle proprie istanze famigliari tradite, domandandosi che cosa si celi dietro un passato siffatto.
Da tempo sta ascoltando l’enigmatico U Ba ed il suo interminabile racconto, non una semplice storia, ma un viaggio intimo nel cuore di una creatura con doti fuori dal comune ( Tin Win ), nata, cresciuta e vissuta inseguendo un ideale di amore universale, in grado di ascoltare e percepire l’ essenza delle cose, superando ogni possibile separazione e lacerazione personale.
Quelle parole inizialmente le sembrano incomprensibili, confusionarie, inventate, ed un senso pare lontano.
Ma l’ amore possiede declinazioni infinite e, quando si mostra, è difficile da riconoscere. Spesso riusciamo a vedere solo quello che sappiamo e desideriamo essere amati per come noi amiamo. Lo scopo è uno, l’ amare e l’ essere amati, tutto è così semplice e così complicato.
Tin Win se ne e’ andato, da sempre appartiene a un’ altra donna, come ha potuto tradirla, mentirle, nasconderle una vita ed un passato siffatto?
U Ba e’ un traghettatore temporale, riporta il passato, affronta il presente, ricerca un senso per il futuro, ma perché è a conoscenza di tutti questi particolari? La disgregazione delle proprie flebili certezze collegate a paura, invidia, debolezza, rabbia, e quindi cecità, condurrà Julia ad un percorso conoscitivo e sensoriale con una neo chiave interpretativa.
Per assurdo c’ è chi ha rimpianto un passato nell’ ombra perché la nuova scia luminosa spegnerà il proprio cuore ed i battiti del cuore altrui.
Amore, alla fine, significa condivisione, consapevolezza, verità, riuscire ad ascoltare i battiti del cuore. Da una parte l’ accettazione della fine di una vita nella serenità degli anni vissuti e nella certezza di un ricongiungimento con l’ affetto a lungo agognato, consapevoli di una verità eterna ed inoppugnabile, dall’ altra la continuazione della stessa storia nella memoria e nell’ introiezione dell’ essenza altrui, il “ dono dell’ amore “.
Un romanzo di sentimenti e verità inoppugnabili, con una scrittura semplice, limpida, scorrevole, che vuole toccare le corde del cuore. Temi che possono sembrare ovvi e scontati, o inafferrabili e lontani, ( alla sensibilità di ciascun lettore l’ interpretazione ) ma che inducono ad una riflessione ed ad un dolce abbandono nel tentativo di udire l' impercettibile, o semplicemente l' invisibile, di un battito più o meno lontano, afferrando e gustando pienamente l’ essenza del proprio cuore.

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2017-06-21 09:10:13 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    21 Giugno, 2017
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La bussola del cuore

"Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l’ultima volta…".

Trovare per caso, in una scatola, una bellissima lettera d’amore mai spedita, ha un fascino particolare e misterioso. Ma se a scriverla è stato tuo padre, se la donna cui era destinata è un nome sconosciuto, se quattro anni fa quel padre è sparito all’improvviso senza lasciare alcuna traccia, allora questa lettera produce un brivido gelido lungo la schiena e ha il sapore acido della paura. La paura di scoprire qualcosa che possa minare i propri ricordi e le proprie certezze. La paura di non riconoscere più il proprio padre.

“Ma ero così sicura che avrei voluto sapere ogni cosa? Sarei riuscita a compatirlo? I figli desiderano veramente conoscere i genitori come persone dotate di una loro vita autonoma? Saremmo capaci di vederli com'erano davvero, prima che arrivassimo noi?”

Julia Win decide coraggiosamente di intraprendere un viaggio alla ricerca del segreto celato dietro quella misteriosa lettera. Ed è in una misera sala da tè di Kalaw, in Birmania, in un mondo così lontano dalla sua ambiziosa vita newyorkese, che incontrerà un vecchio malandato capace di raccontarle una favola, la storia di un amore speciale e incommensurabile, la storia di suo padre.

Attraverso le parole di U Ba, Julia conoscerà per la prima volta un Tin Win bambino, nato sotto l’avversità delle stelle, abbandonato dalla propria madre, cieco. E la storia del suo incontro con Mi Mi, la bellissima ragazza incapace di camminare di cui si è innamorato ascoltando il battito del suo cuore. Julia imparerà così qualcosa di impensabile. Che l’essenza delle cose può essere percepita anche senza vedere. Che le distanze si possono colmare anche senza fare passi. Perché ciò che conta davvero non sono le gambe, gli occhi o le orecchie, ma quell’organo senza nome che è dentro ciascuno di noi, "la bussola del cuore".

Quella che Jan-Philipp Sendker ci propone è una storia dolcissima, una favola buona e positiva, che ci trasporta in un mondo in cui ogni mancanza si rivela una ricchezza. È dall’unione di due invalidità che nasce un sentimento così speciale, forte, incondizionato. È nel silenzio della poverissima campagna birmana che è possibile sentire la voce di quelle cose che scorrono quotidianamente accanto alla nostra superficiale indifferenza. È nel vuoto dell’assenza e dell’attesa che si può trovare un nuovo senso alla propria esistenza.

Da leggere per ricordarsi che “ogni voce e ogni battito cela una molteplicità di sfumature e dice molte cose del corpo e dell'anima”, ma non è facile saperli ascoltare.

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2017-04-29 11:25:52 paola melegari
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paola melegari Opinione inserita da paola melegari    29 Aprile, 2017
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Il dono dell'udito

Julia vuole scoprire perché suo padre, Tin Win se né andato dagli Stati Uniti per recarsi in Birmania, suo paese natale.
Ha una famiglia e' un avvocato di successo, perché? Che cosa lo ha spinto a lasciare tutto, chi è MiMi?
La persona della lettera ritrovata in soffitta dalla madre.
Julia parte per Kalaw, e presto incontrerà un vecchio che la condurrà per gradi alla scoperta di Tin, quello a lei sconosciuto, e di MiMi.
Attraverso questo percorso l'autore narra un mondo nuovo, ci fa sentire storpi, ciechi, provare le emozioni gioiose e frustranti di chi non sente come tutti, trasportandoci in una dimensione meravigliosa, nella simbiosi di due corpi e due cuori di un amore grande che non conosce confini o limiti. Nulla può scalfire questo sentimento puro nemmeno cinquant'anni di lontananza.
Una fiaba per adulti, francamente per me una utopia. Non credo che un sentimento simile possa esistere, però ho letto questo romanzo con molto piacere e in fondo spero che almeno una volta sia esistito realmente.
Il tutto raccontato in un contesto filosofico orientale, dove non c'è fretta, dove ogni cosa ha il suo tempo e momento , dove c'è chi riconosce le persone dal battito del cuore. Il cuore , organo della vita e dell'amore.
Gran bella Storia!

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2016-03-21 09:02:57 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    21 Marzo, 2016
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Inconfondibile battito.

Julia Win, 27 anni avvocato, nonostante siano trascorsi ben 4 anni dalla misteriosa scomparsa del padre, non riesce a darsi per vita; non può permettersi il lusso di darsi per vinta. Deve sapere, deve avere delle risposte alle sue domande, non può accettare il fatto che quell’uomo con cui da sempre è tanto affine sia sparito così, nel nulla da un giorno ad un altro, senza un perché, senza una spiegazione. Non è da lui. Per non parlare del fatto che se veramente il suo obiettivo fosse stato quello di andarsene si sarebbe almeno preso la briga di cancellare quelle tracce che invece permettono agli agenti di polizia nonché alla stessa famiglia di ripercorrere quelle che sono state le tappe dell’uomo dagli Stati-Uniti al paese natale. Seguono inevitabili altre domande: perché? Qual è il messaggio insito in queste? Cosa voleva dirci Win senior?
Da qui il viaggio in Birmania alla ricerca di quei primi venti anni di vita di Tin Win, anni di cui nessuno dei suoi cari sa alcunché, anni attorno ai quali si cela il mistero. U ba, sarà colui che con la voce dei ricordi riporterà Julia a quei cinquant’anni prima, la condurrà nella foschia, nella nube, aiutandola a far luce e chiarezza su un individuo che conoscerà per la prima volta soltanto adesso.
Un romanzo semplicemente meraviglioso, uno scritto che nasce con la finalità di ritrovare un padre e che si conclude con il riscoprire, per la protagonista, il proprio essere. Un elaborato in cui un nome, Mi Mi, da semplice tappa diviene meta. Un testo in cui non si impara a guardare oltre il fugace inganno degli occhi, un libro con cui si è capaci di ascoltare oltre il percepibile, un’opera in cui l’attesa è un tassello fondamentale dell’esistenza umana. Da leggere.

«I nostri sensi amano ingannarci, e gli occhi sono i più ingannevoli di tutti. Ci inducono ad avere troppa fiducia in loro. Crediamo di vedere quello che c'è intorno, ma quello che percepiamo è solo la superficie. Dobbiamo imparare a comprendere l'essenza delle cose, la loro sostanza, e per fare questo gli occhi ci sono più d'impedimento che altro. Ci inducono a distrarci, e noi ci lasciamo abbagliare. Chi si fida troppo dei propri occhi trascura gli altri sensi, e non intendo solo le orecchie o il naso. Parlo di quell'organo che è dentro di noi e per il quale non c'è un nome. Chiamiamolo la bussola del cuore.
[..] Il problema non sono gli occhi o le orecchie, Tin Win. E' l’ira che rende ciechi e sordi. E’ la paura che rende ciechi e sordi. L’invidia, la diffidenza. Il mondo si atrofizza, si disgrega, se sei arrabbiato o hai paura. Tanto per noi quanto per chi ha gli occhi. Solo che chi ha gli occhi non se ne accorge»

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2015-11-03 06:25:50 Natalizia Dagostino
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Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    03 Novembre, 2015
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Ascoltazione

Talvolta leggere prevede, solo, il sollievo di una favola bella.
Julia cerca i segreti del defunto padre, in viaggio dagli Stati Uniti fin nel cuore di Kalaw, tra le montagne della Birmania. Indietro nella storia, avanti nella scoperta di senso e sensuale, del proprio essere al mondo.

E’ il romanzo dell’apprendere ad auscultare attraverso la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto e il gusto. Fino a sentire l’altro essere e a reggerne il respiro, al di là della presenza. Sendker è un giornalista cinquantenne tedesco al quale auguro, dopo le traduzioni in numerose lingue, che il romanzo torni a sé, torni, gioioso, a ritrovare il suo autore.

. Un lungo silenzio, poi continuò: .
p.122

Aspettava, ma senza essere inquieta. Aspettare non le dava fastidio. Aveva imparato presto che per una persona che non può camminare e che dipende dall’aiuto degli altri aspettare è naturale. La pazienza era per lei una cosa ovvia, e si meravigliava delle persone che avevano sempre fretta.

L’attesa apparteneva al suo ritmo di vita in maniera così profonda, che Mi Mi quasi si dispiaceva ogni volta che un suo desiderio veniva esaudito troppo velocemente. Il tempo dell’attesa era fatto di momenti, di minuti o anche di ore di pace, attimi di sospensione, in cui in genere era sola con se stessa. E lei aveva bisogno di quelle pause per prepararsi a qualcosa di nuovo, a un cambiamento.
p.163-164

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2014-11-09 17:45:45 Gondes
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Gondes Opinione inserita da Gondes    09 Novembre, 2014
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L'ARTE DI ASCOLARE I BATTITI DEL CUORE

Ero molto curioso di leggere questo libro, fuori da quello che è il mio genere preferito, ma le belle recensioni degli amici di QLibri mi hanno attratto verso questo romanzo; tanto da averlo messo fra le mie priorità di lettura. Per questo devo dire grazie per avermi “regalato” uno stupendo libro, che diversamente non avrei preso in considerazione.
Lo considero un bella favola d’amore, dai tratti apparentemente un po’ tristi, ma che alla fine lascia il posto alla felicità e al senso di pace interiore. Tutto questo grazie alla capacità di questo autore di esprimere concetti profondi con un linguaggio semplice e diretto. Non ha bisogno di molti giri di parole per arrivare direttamente al cuore del lettore, facendolo riflette su aspetti negativi della nostra esistenza, come per esempio la morte o qualche altro problema fisico come la cecità, trasformandoli in qualcosa di accettabile e sopportabile. E’ la maniera di come vengono vissuti questi aspetti negativi che cambiano l’esistenza e la qualità di vita di ogni persona. Grazie ai suoi personaggi, a cui ci si affeziona in maniera incredibile, ci regala un semplice concetto che racchiude però la filosofia di tutto il libro:
“La vita, qualsiasi vita, senza eccezioni, è legata al dolore, le malattie sono inevitabili, tutti invecchiano e non possiamo sfuggire alla morte. Sono le leggi dell’esistenza umana. Leggi che valgono per chiunque, in qualunque parte del mondo, indipendentemente dal mutare dei tempi”
Queste poche righe lette fuori dal contesto del romanzo potrebbero sembrare tristi e pessimistiche, ma contestualizzandole diventano magicamente qualcosa di positivo, come in una bella favola. E’ qui sta la secondo il mio parere, la bellezza di questo libro; vedere oltre le apparenza e trovare in ogni cosa un qualcosa di positivo. Bravo!!

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2014-10-06 10:14:12 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    06 Ottobre, 2014
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Vedere piuttosto che sentire?

Questo libro mi ha colpito principalmente per due motivi.

Il primo riguarda il contesto in cui è ambientato il romanzo: la Birmania. Ho una passione per i romanzi ambientati in contesti culturali molto diversi dal nostro perché mi piace scoprire la cultura, gli usi e lo stile di vita degli autoctoni. Sendker mi ha fatto scoprire un pò di questo paese, delle sue tradizioni, delle superstizioni con cui la gente vive, dei pregiudizi ma soprattutto del ruolo centrale che svolge la famiglia per ogni individuo.
Il romanzo ci mostra 2 prospettive diverse del paese: la Birmania di oggi vista dagli "occhi" di un'avvocato americano, Julia, giunta li alla ricerca del padre (originario di questo paese) scomparso ben 4 anni prima lasciando le sue ultime tracce qui e l'altra, la Birmania degli anni '30-'40 vista dagli "occhi" di Tim Wind.

L'altro elemento che mi ha fatto riflettere, per tutta la lettura, riguarda il motivo cruciale per cui la ragazza ha fatto il viaggio in Birmania.
Dopo aver trovato delle lettere scritte dal padre ad una destinataria a lei sconosciuta Julia si è posta delle domande. Pensiamo davvero di conoscere i nostri genitori oppure una parte di loro a noi è sconosciuta? Cosa hanno fatto i nostri genitori prima di mettersi insieme, come sono state le vite che hanno vissute individualmente e soprattutto siamo così sicuri di volerle sapere?

Nel testo c'è questa bellissima frase:
"Ma ero così sicura che avrei davvero voluto sapere ogni cosa? Sarei riuscita a compatirlo? I figli desiderano veramente conoscere i genitori come persone dotate di una loro vita autonoma? Saremmo capaci di vederli com'erano davvero, prima che arrivassimo noi?"

La risposta a queste domande non è facile, io personalmente ho trovato molto difficile rispondere, ma lo scrittore ci riesce nel migliore dei modi.

Appassionante, riflessivo, a volte un pò ingiusto, ma con uno stile elegante e originale, non vi pentirete di averlo letto.

Lo consiglio.

Buona lettura!

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L'ultima concubina
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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2014-08-18 11:14:56 Mancini
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Mancini Opinione inserita da Mancini    18 Agosto, 2014
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Favola d'altri tempi

Questo romanzo è una favola d'altri tempi, lì dove con le favole si voleva raccontare qualcosa di magico che altrimenti non sarebbe stato così incisivo e chiaro.
Un noto avvocato di New York, Tin Win, di origini birmane scompare improvvisamente e sua figlia Julia si mette alla ricerca del suo passato, in quel suo luogo di nascita, la Birmania, così lontano geograficamente e spiritualmente dalla frenetica vita americana.
Il distacco da casa e l'immersione in un mondo tutto nuovo è da una parte un attribuire un senso ultimo a quella inspiegabile scomparsa, dall'altra un ritrovare se stessa prendendo una pausa dalla vita necessariamente superficiale dei grattacieli.
Prende quindi forma la contrapposizione Oriente verso Occidente, spirito contro superficialità d'animo, che man mano farà da preludio alla descrizione di due tipi di amore diversi, ugualmente reali, entrambi parte della vita di Tin Win, l'uno però più reale dell'altro, quello che prende le viscere e ti trascina via con forza facendoti dimenticare tutte le paure.

Come in gran parte delle favole, ci sono elementi irreali e spesso troppo mielosi, ma fanno parte della specifica struttura della narrazione che, se debitamente fatti propri, possono anche aiutarci a sognare un po' visto che ormai lo facciamo poco di frequente, noi occidentali più vicini ai grattacieli che alle più intime profondità dell'anima.

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A chi ama sognare
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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2014-08-01 10:09:44 Lexie
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Lexie Opinione inserita da Lexie    01 Agosto, 2014
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"Era lì. Il battito del suo cuore".

"E in mezzo a tutto quel crepitare, quello scricchiolare, quel mormorare, quel tubare e quel sgocciolare, scorrere e fischiettare, si distingueva quell'inconfondibile e inequivocabile battito. Lento, tranquillo, uniforme. Come se fosse l'origine, la fonte di tutti i rumori, i suoni e le voci della terra. Era forte e delicato al tempo stesso. (...) Tin Win si avvicinò ancora e appoggiò l'orecchio sul petto dell ragazza.

Era lì. Il battito del suo cuore.

Anche il cuore di Tin Win cominciò a battere all'impazzata. Capì che quello che stava sentendo gli rivelava qualcosa che non avrebbe dovuto sapere".

"L'arte di ascoltare i battiti del cuore" rappresenta più che un romanzo un vero e proprio tesoro.
E' uno di quei libri che inizi quasi per soffocare le emozioni che il romanzo letto in precedenza ha suscitato in te, per ovviare alla malinconia che segue dopo aver chiuso un libro e lasciato dietro (o forse sarebbe più giusto dire dentro) di te i suoi protagonisti... Oppure è uno di quei romanzi che compri svogliatamente, giusto per capire fino a che punto questo Jan-Philipp Sendker sia in grado di farti venire il diabete. E lo inizi proprio per questo. Come se fosse una sorta di sfida, con te stesso o con l'autore/autrice dell'ultimo romanzo che ti ha tenuto sveglio sino a notte fonda.
Lo inizi, fai la conoscenza di Julia e prendi conoscenza dell'improvvisa scomparsa del padre, svanito nel nulla. Le ultime sue tracce portano in Birmania, ma... lì si perdono.
Ti chiedi allora se hai in mano un thriller o se, invece, non hai capito un bel nulla di quel piccolo tesoro che stai imparando a conoscere. Sicché, continui la lettura e prendi il volo con Julia, arrivando alla lontana Birmania, in un luogo ricco di tradizioni, superstizioni, povertà, contraddizioni. In un luogo senza tempo, dove tutto sembra essere immobile.
L'autore riesce a catapultarti, nel giro di pochissime pagine, in due differenti epoche. Una, che potrebbe essere quella nostra, quella odierna... E l'altra, precedente al conflitto mondiale, dove le tensioni tra i vari paesi potevano quasi esser toccate, tanto erano concrete e pesanti.
E così fai la conoscenza col padre di Julia. Impari a conoscerlo sin da bambino, quando viene rifiutato dai genitori perché "nato in un mese poco propizio", perché considerato porta sfortuna (quasi fosse stato lui la causa delle sventure della sua famiglia, inclusa la morte del padre), che viene abbandonato dalla madre e che ben presto perderà la vista.
Tin Win però è un bambino speciale. E la sua vicina lo capisce subito, prendendosene cura quotidianamente. Quando Su Kyi capisce che Tin Win è cieco, quando comprende che da sola non può farcela, lo porta in un monastero dove, sotto la guida di U May, il Maestro, il bambino prima e ragazzo poi, comprenderà che non esistono solo gli occhi per vedere il mondo... Comprenderà che "L'essenziale è invisibile agli occhi".
Tin Win imparerà ad ascoltare tutto ciò che lo circonda e imparerà un'arte ancora più fine eppure più potente di ogni altra: quella di ascoltare i battiti del cuore. Grazie a essa, farà la conoscenza di Mi Mi, il suo eterno amore. Colei che lo aiuterà a scoprire cos'è l'amore e soprattutto colei che lo aiuterà a sconfiggere il più potente dei demoni, la paura.
Tin Win e Mi Mi ben presto diventeranno inseparabili. Non possono, non riescono a stare l'una senza l'altro. Insieme si completano. Lui vede il mondo attraverso gli occhi e i battiti del cuore di Lei. Lei, invece, esplora il mondo, quel mondo che l'ha vista strisciare a causa di una deformazione ai piedi, sulle spalle di Lui.
E non potrà neppure la cattiveria dello zio di Tin Win, U Saw, dividerli. L'Amore, nonostante gli anni che passano, incessanti e senza remore, nonostante l'assenza di notizie, riesce a sopravvivere, alimentandosi della consapevolezza d'appartenersi. Tin Win e Mi Mi, infatti, s'appartengono.
Lo avevano capito tutti, nel villaggio.

Questo è uno di quei romanzi che finisci in lacrime, che non ti fa trattenere. Che scatena in te un misto d'emozioni difficili da descrivere. Dolcezza, malinconia, desiderio. Nostalgia.
Un romanzo che mi ha insegnato molto, nella sua disarmante semplicità. Non è uno di quei romanzi banali, dove due innamorati si struggono per la lontananza, dove lei piange disperata per l'assenza di lui. No. Non aspettatevi nulla di tutto ciò.

Questo è un romanzo che, prescindendo dalle recensioni (positive o negative) che possono leggersi sul web, per essere compreso richiede un'immedesimazione totale, ora in Julia, ora in Mi Mi, ora in Tin Win.

Rappresenta uno di quei libri che, non appena hai finito di leggere ti fa riflettere. Finirlo in lacrime, col cuore a mille e una morsa dello stomaco... Qualcosa vorrà pur dire. E ti farà dire: "Sono ancora capace d'emozionarmi. Esistono ancora scrittori che sanno toccare le corde del cuore".

Consigliatissimo :)

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L'arte di ascoltare i battiti del cuore 2014-07-03 14:05:37 leonard
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leonard Opinione inserita da leonard    03 Luglio, 2014
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una bella storia d'amore

Questo è uno di quei romanzi che non vorresti mai terminare di leggere, speri sempre che manchino ancora molte pagine alla fine ed invece come tutte le belle cose purtroppo finisce. Un libro raccontato da Julia, che viaggai in un altro continente alla ricerca del padre scomparso. Senza nessun dubbio il protagonista di questo libro è il profondo amore che lega Tin Win e Mi Mi; un amore nato sin dal primo sguardo scambiato tra i due ragazzi, cresciuto insieme a loro anche se a distanza e volato nel "cielo azzurro" con le loro ceneri. Lo scrittore ci guida attraverso dei concetti orientali nel concepire la vita come il seme della morte e ci giustifica la morte come parte naturale della vita. Seppur potrebbe sembrare un romanzo triste non lo è, bensì è un canto all'amore, quell'amore che su questa terra termina con la fine della vita. Lo scambio epistolare tra i due amanti è un libro di poesie sulla gioia della vita e sulla ricerca dell'amore come fine ultimo. Vivere un amore così intenso e in assoluta dedizione all'altro è ormai non comune, si può essere storpi come Mi Mi o ciechi come Tin Win da ragazzo ma il grande amore salva da tutto.

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romanzi d'amore
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