L'arte dell'amore
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K. L'arte dell'amore di Hong Ying
Questo romanzo tratta di un erotismo affascinante, spirituale e misterioso. Parla dell’incontro casuale, ma irreversibile tra due persone estremamente diverse fra loro (lui un intellettuale inglese, nipote di Virginia Woolf, dongiovanni ed esperto di donne; lei una cinese molto seria e posata, più vecchia di otto anni e sposata al rettore dell’università dove lui va a insegnare). Queste due persone, inizialmente molto distanti, si avvicinano grazie all’interesse di entrambi per l’arte, che diventa il tramite dei loro incontri e della loro frequentazione. Conoscendo Lin, Julian capisce che, al di là del suo aspetto austero e serioso, ardono un grande fuoco e una passione incendiaria. Così l’attrazione intellettuale diviene un’ attrazione erotica, che avvia Julian ai misteri delle tecniche dell’amore taoista. Lin diventa K., l’undicesima lettera dell’alfabeto e undicesima e ultima amante di Julian.
Quella fra loro non è una semplice unione di corpi, ma una vera e propria unione di anime e ci fa capire che quando anima e corpo si uniscono in un legame così forte e unico, ci donano un amore così intensamente erotico, che diviene un’esperienza unica e irripetibile.
Il romanzo è piacevole, interessante, elegante e mai volgare, lo consiglio.
Le frasi che lo rappresentano:
“Provate a restituire su carta la sensazione di bruciore che si prova quando si avvicina un fiammifero alla pelle, e vi mancheranno le parole”;
“La finzione non può essere più erotica di ciò che sperimentiamo nella vita reale” ;
“Quella era arte cinese nella sua essenza più pura. Il vuoto era più significativo del suo opposto”;
“I loro corpi sudati si fusero in una cosa sola: lo yin e lo yang che ruotavano uno attorno all’altro”.
Indicazioni utili
Nulla è più erotico della vita in sé.
"La finzione non può essere più erotica di ciò che sperimentiamo nella vita reale".
Nell'ultima pagina di questo splendido tesoro, l'autrice precisa lo scopo che si era prefissata attraverso la narrazione di una storia d'amore, passione, distruzione che non ha niente a che vedere con le spesso banali storie narrateci in questi ultimi anni.
Ammetto d'aver avuto una relazione alquanto complicata con questo romanzo. Appena acquistato, iniziai a leggerlo subito... Curiosa di conoscerne la storia. Poi per forza di cose, sono stata costretta ad accantonarne la lettura. E così per un po' di mesi, finché decisi di lasciar perdere e dedicarmi ad altro. Evidentemente, non avevo bisogno di questa storia in quei momenti.
Poi, però, giovedì 15 maggio mi son decisa a riprendere dall'inizio. Ed è stato un susseguirsi di emozioni e calore che trasudano da 222 pagine. Hong Ying, l'autrice, scrive alla fine: "Provate a restituire su carta la sensazione di bruciore che si prova quando si avvicina un fiammifero alla pelle, e vi mancheranno le parole". Che dire? Ha perfettamente ragione.
Julian, nipote di Virginia Woolf e figlio di Vanessa Bell, è un giovanotto che crede di sapere tutto dell'amore solo perché ha avuto parecchie storie, prima di incontrare lei, Lin. O "K", l'undicesima lettera dell'alfabeto. L'undicesima e ultima amante.
Tra loro vi è una passione fatta di sguardi, di carezze, di botte e risposte... Una passione travolgente che li vede complici a Pechino, disinibiti o semplicemente innamorati. Julian aveva sempre creduto che sesso e amore potessero essere disgiunti, che si potesse praticare sesso senza coinvolgere l'Anima, ma Lin, attraverso la sua Arte, riesce a dimostrargli che non è esattamente così che vanno le cose.
Un romanzo, una storia intensa che lascia senza fiato. Che brucia nella pelle anche dopo aver ultimato la lettura. Forse perché i suoi protagonisti sono esistiti davvero. Forse perché davvero si sono amati.
Julian & Lin sono legati da un Amore che va oltre il sesso e oltre la morte. Lei che tenta disperatamente il suicidio, per restare sospesa a metà tra la vita e la morte, solo per poterlo riavere. Solo per poter essere di nuovo sua. Questo è Amore. Quell'Amore che brucia nella pelle e nell'anima.