Narrativa straniera Romanzi L'amore e le foreste
 

L'amore e le foreste L'amore e le foreste

L'amore e le foreste

Letteratura straniera

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Bénédicte Ombredanne è una di noi: intelligente, colta, sensibile, piena di vita, lettrice appassionata, una donna che lavora e che ama i suoi figli, ma vittima di un marito violento, in un inferno di vita in famiglia. L'amore e le foreste è un libro sul potere e rischi dell'immaginario, un libro sulla scrittura e sui suoi meccanismi. Scrivere, secondo Reinhardt, è essere morsi dall'interno da un'urgenza di raccontare, trasformare il mondo in opera d'arte, l'immagine della fragile Bénédicte, questa lettrice anonima divenuta eroina grazie alla finzione letteraria, al romanzo.



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L'amore e le foreste 2022-07-25 03:31:21 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    25 Luglio, 2022
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Come una donna libera

Questo libro racconta la storia di un’Emma Bovary dei nostri tempi e tocca corde interiori con acuta sensibilità. L’autore, con una delicatezza raffinata, ci narra la storia di una donna frustrata, infelice, ma capace anche di aggrapparsi ad un giorno di felicità sublime che le dà forza, anche se poi si rivela essere l’inizio di un inferno. Ci narra la storia di una donna sola nella sua famiglia, costantemente ferita dal marito ed isolata anche dai figli. E’ una donna che cerca a fatica di trovare il suo equilibrio personale e se stessa. Nel corso dello sviluppo della trama, la sorella gemella ci racconta l’altra metà della sua vita, che noi inizialmente non avevamo potuto conoscere, e ci offre così un quadro completo, ed amorevole, della persona, dei suoi sogni e delle sue disillusioni. Ci ritroviamo invischiati in una storia familiare assurda, ci sentiamo impotenti, soffriamo, con lei e per lei. Ma, inaspettatamente, scopriamo anche che quell’unico giorno di luce non è stato per lei il solo come pensavamo e questo un po' ci scalda, perché sappiamo che, anche se in modo limitato, è riuscita a sentirsi toccare con amore, sentendosi libera di essere se stessa.

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L'amore e le foreste 2016-04-20 05:50:19 68
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68 Opinione inserita da 68    20 Aprile, 2016
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L' infelicita' dell' amore assoluto.

Il mal d' amore e' un classico della letteratura, e' stato affrontato, elaborato, sviscerato in tutte le sue molteplici declinazioni, al maschile ed al femminile, in vena romantica, classica, realista, surreale, simbolica, onirica, per non parlare dell' accostamento amore-morte che ne definisce i contorni e l' essenza.
È' estremamente complicato parlarne, entrare in un universo che si colora di indefinibili varietà' e profondità' impercettibili, oltre che soggettivo mostrarsi.
Questo il tema di "L' amore e le foreste", che vede in Benedicte Ombredanne la protagonista assoluta, romantica, idealista, fragile, cocciuta, esteta, purista, innamorata dell' amore e da esso suo malgrado respinta.
Ella vive in un contesto che non le appartiene e sente estraneo, contrario al proprio percepirsi e mostrarsi, incredibilmente infelice per un matrimonio che le sottrae vita e speranza, la umilia costantemente, ma dal quale, obiettivamente, non riesce ad evadere.
Appare costretta, e dal personale autolesionistico fallimento, e da un passato complicato e tremendamente crudele, a continuare in un viaggio senza speranza, nella convinzione che " la normalità' " di una calma apparente e famigliare restituisca una felicità' rubata ed impossibile.
Il libro ci parla, attraverso tempi narrativi che alternano passato, trapassato e presente, di un desiderio mancato e dell' aspirazione alla felicità', mostrandoci l' incredibile percorso di questa eroina romantica ( come i libri da lei amati ) nell' abisso di un destino crudele.
Attorno a lei il nulla, un marito cinico, egocentrico, maniaco-depressivo, violento, due figli che a poco a poco si allontanano, inghiottiti dalla brutalita' del quotidiano, dei rapporti di lavoro insoddisfacenti e formalmente superficiali, ed un progressivo isolamento affettivo.
Esistono figure di contorno importanti, ideali, si pensi allo scrittore che ne ricostruisce la storia e con il quale ha intrattenuto un rapporto intenso quanto sporadico, o a Christian, con il quale l' affinità' elettiva ha rappresentato un ideale d' amore tanto forte quanto fugace, o alla sorella gemella, che ne narra la terribile storia sentimentale fino al finale, affranta dal dolore del ricordo.
Eppure, emerge inequivocabile e perentorio il distacco, la dicotomia, tra reale ed ideale, sogno e quotidiano, aspirazioni e certezze.
È' un campo minato, che attraversa la vita di molte donne, e classici letterari, scavando nel proprio io più' profondo. Ho l' impressione che l' autore non sempre riesca a coordinare una storia tanto complessa, vi sono delle cadute di tono e di stile, tratti descrittivi prolissi e forzature, ma, ripeto, il tema è' talmente vasto e complesso da risultare inevitabile lo scadimento del tono narrativo.
Allora, per esprimere un giudizio complessivo, mi attengo, per una volta, al viaggio esperito, alle sensazioni ed emozioni vissute durante la lettura, ricostruendo una vita, quella di Benedicte, talmente funesta ed infelice da oltrepassare ogni logica ed obiettiva analisi, lasciando spazio alla speranza di amori e vite ben diverse da quella da lei così' disperatamente vissuta.

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