L'albergo delle donne tristi
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Il peso di un capolavoro
Terminato il libro della Serrano percepisco il peso di un capolavoro che ti travolge e ti lascia da sola con te stessa con una dolceamara lacrima. Leggi le storie di queste donne e ti ci identifichi, sono una Floreana, un’Elena, una Costanza, una Tona e una Angelina anche io; leggendo delle più pure e semplici emozioni delle donne dell’albergo, del dottore e di Pedro riesci a conoscere un originale pezzo di te: mi sento forte e debole, sensibile e insensibile. Marcela Serrano crea una lettura intellettuale in cui materializza l’astrattismo, in cui pesa ogni singola parola. Una trama semplice: delle donne tristi riunite in un albergo per trovate la pace esplorandosi. Eppure in questa semplicità si sedimenta la forza esplosiva dell’amore che in tutte le sue sfaccettature, violento, tossico, equilibrato, passionale, trattenuto, fraterno, materno. Consiglio questo libro perché è un viaggio dentro di se, in particolar modo fornitevi di matita perché non mancheranno spunti di riflessioni e frasi memorabili..
“Dov’è la terra delle radici? Se non è un posto reale o geografico, dov’è allora?
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Dialoghi fra donne
Tante donne, vip e non vip, si ritrovano in un Albergo speciale, creato apposta per loro in un posto lontano dal clamore mondano, per ritrovare la pace. Il loro soggiorno dura tre mesi, periodo durante il quale riescono a ripulirsi dentro. Non sono clienti, né pazienti, sono ospiti. Conosciamo una storica, un'economista, un'attrice, donne famose, che sono le più tristi, ma anche donne normali, come una signora anziana ricamatrice d'uncinetto ed una giovane artigiana, confezionatrice di bambole. Ognuna di loro condivide con le altre le proprie debolezze, racconta i propri drammi individuali, che finiscon osempre per diventare collettivi, il tutto in un'atmosfera di cameratismo, che rende queste pagine davvero piacevoli da leggere. E ovviamente l'amore e gli uomini sono gli argomenti più gettonati!
Ospiti...
"In questo albergo non siamo clienti, non siamo pazienti, siamo ospiti."
"L'Albergo lo fai tu, e' quello che desideri che sia."
Chloe', un'isola cilena. Un albergo di sole donne, dove le ospiti possono trascorrere tre mesi.
Un incrocio di vite vissute, di gioie e di dolori, di ricordi, di esperienze soprattutto.
Donne di diversa eta' , di diversa classe sociale ma tutte egualmente insoddisfatte, tutte con un passato da superare...tristi.
Un clima femminile, come ieri, come oggi. Come laggiu', nel lontano Cile, come qui, da noi.
Confidenze. Parole, segreti sussurrati.
Alla ricerca di una carezza sui capelli, di una stretta di mano che conforti, della leggerezza di un pomeriggio trascorso ad acconciarsi i capelli, smaltarsi le unghie, preparasi come ragazzine per una festa. L'amore, gli uomini, onori e oneri di relazioni finite il tema principale.
Il contenuto puo' essere considerato ripetitivo, come ritengo del resto lo siano spesso le argomentazioni della Serrano nei suoi romanzi,pero' la leggo sempre volentieri.
Perche' da donna, ogni donna, ogni tanto sente la necessita' di riunirsi con altre donne. Di sentirne l'empatia. E questo viene sicuramente trasmesso dall'autrice in questo libro.
Ma quello che piu' amo di lei e del suo narrare sono le ambientazioni.
Leggere del suo Cile e' essere nel suo Cile.
Io percepisco fisicamente l'amore dell'autrice per la sua Terra.
Io guardo quel paese, lo vedo , lo vivo senza esserci mai stata :
"Qualcuno potrebbe pensare che d'inverno, in quel paese, la natura non smetterebbe mai di piangere, ma si sbaglierebbe. E' solo che l'acqua come se il mare non le bastasse, si e' innamorata di quella terra."
Leggere questo romanzo vuol dire sentire nell'aria profumo di legno. Profumo di legno fruttato.
Vuol dire aprire una porta e vedere dei grandi armadi artigianali, schiuderne le ante e scoprirne delle candide lenzuola rifinite di merletti, che profumano di lavanda.
E perdersi in quel profumo, accarezzandone la superficie liscia.
Vuol dire trovarsi in una grande biblioteca, con una stufa di legno, delle poltrone di tessuto e assieme alle altre ospiti perdersi nel silenzio di un romanzo, mentre il vento, fuori, urla un duetto senza fiato col mare.
Vuol dire coprirsi con un poncho di lana grezza e trovarsi a una festa popolare vicino alla scogliera.
Assaporare il profumo del cibo, ascoltare le voci, la musica, le onde sulla roccia.
Vuol dire essere travolti all'improvviso dall'ardore di un tango sinuoso :
"Rara, INEBRIATA,
como encendida, ARDENTE,
te vi bebiendo TI HO VISTA CHE BEVEVI
linda y fatal. BELLA E FATALE.
Bebìas, BEVEVI
y en el fragor del Champàn E NEL BRIO DELLO CHAMPAGNE
loca reìas COME IMPAZZITA RIDEVI
por no llorar ." PER NON PIANGERE
Buon viaggio, buona lettura.
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Un rifugio per donne...
Il tempo e lo spazio per curare il proprio dolore.
Ecco cosa racconta questo romanzo.
C’è un albergo,in una piccola isola del sud del Cile,gestito dalla solida Elena.Una sorta di micro comune, rigorosamente al femminile, in cui le donne hanno tre mesi di tempo per assorbire i colpi presi,comprendere gli amori sbagliati, riscoprire affetti dati per scontati,rinnovare gesti che da sempre appartengono all’universo femminile ma che non trovano spazio nel quotidiano. Novanta giorni in cui lontane da una routine obbligata,che a volte non lascia fiato, queste “donne tristi” possono guardarsi con i propri occhi,libere dai giudizi di cui sono pieni gli sguardi altrui.
La protagonista apparente di questo libro è Floreana ,la Serrano ci lascia credere che sia la sua storia quella che seguiamo, ma in realtà è un libro in cui non conta tanto “cosa fanno” i personaggi… contano le loro interazioni,il loro passato,gli errori commessi( che potrebbero appartenere a ognuna di noi),le reazioni ad un viaggio che pur essendo apparentemente statico(la narrazione si svolge in un unico luogo)è il più complesso che si possa intraprendere:l’accettazione di sé stessi.
Ogni singola pagina di questo libro è una donna e quando lo termini senti la nostalgia di quell’isola.
(E anche un po’ di incazzatura perché tu non ci puoi andare!!!)
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un luogo dove scoprire noi stesse
Su un isoletta dell'arcipelago di Chloe',nel Sud del Cile,sorge un albergo per sole donne stanche,tristi,deluse dalla vita,distrutte dal disamore e confuse,donne di diverse classi sociali dalle piu' povere alle piu' famose,l'albergo e' gestito da Elena,psichiatra che ha lavorato per la Resistenza,ed ora ha finalmente raggiunto una forte tranquillita' interiore,qui si rifugia anche Florena che sffascinata dal luogo fuori dal mondo e intriso di bellezza primordiale,riesce ad aprirsi al confronto con le altre donne che divengono delle compagne e delle amiche che le riempono il cuore con le loro storie,con le cicatrici che si portano addosso,riesce a riaprire la porta anche all'amore,una potra che aveva chiuso da un pezzo facendo un voto di castita',sull'isola riesce a trovare le proprie radici,a ritrovare se stessa.Marcela Serano riesce ad abbracciare in modo profondo e comopleto le ombre dell'animo femminile,le diffocolta' di convivere con l'emancipazione per la quale si e' tanto lottato ma che ha portato gli uomini ad aver timore ad affrontarci con ostilita'.Alcuni libri della Serano mi hanno sinceramente deluso ma sicuramente non L'ALBERGO DELLE DONNE TRISTI l'ho trovato originale,moderno e ricco di introspezione,il lieto fine non e' da romanzo rosa,come potrebbe venir da pensare quando la protagonista trova l'amore ma e' piuttosto una finestra che ci permette di affacciarci alla speranza e alla voglia di lasciarci andare , di vivere intensamente e con consapevolezza la vita,il sesso,l'amore e comprendere che la patria e' un posto dove ci si sente accolti,un luogo dove non si sente freddo.