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Kairos

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C’è mai stato un momento più felice di quello in cui Katharina, ragazza di diciannove anni, ha incontrato Hans? Berlino Est, 1986. In un giorno di luglio un uomo e una donna si guardano su un autobus. Lei è una studentessa, lui uno scrittore cinquantenne, sposato e con un figlio adolescente. La loro è un’attrazione intensa e improvvisa, alimentata da passioni comuni e accresciuta dalla segretezza che sono tenuti a mantenere. Per i due si apre un periodo di speranza ma anche di incertezza, di ansia e smarrimento, che ciascuno vivrà in modo diverso a causa della differenza di età e di esperienza, di coraggio e temperamento. Lui è stato bambino durante gli ultimi anni del nazismo, lei ha conosciuto solo il socialismo della più ricca e avanzata tra le nazioni del blocco sovietico. Ma persino nel mezzo della frenesia erotica, nella tempesta di una travolgente felicità, si possono formare vortici che spalancano la crudeltà e l’esercizio del potere. Di Katharina e Hans ci sembra di sapere tutto. Le loro voci e i loro pensieri, a volte a contrasto, altre in brillante consonanza, si alternano in un montaggio serrato. Le versioni della realtà si scambiano, le fantasie divergono, si sovrappongono, si intrecciano. Berlino diventa un palcoscenico dei sentimenti; in bar, ristoranti, appartamenti, piazze e strade il loro amore si accende e si trasfigura. E attorno ai due amanti il mondo cambia con un passo inaspettato: la Germania dell’Est comincia a disgregarsi, le vecchie certezze e le vecchie lealtà si frantumano, la giovinezza cede il passo alla maturità che si trasforma in vecchiaia. Si avvicina una nuova era in cui ogni cosa sembra possibile, forse al prezzo di perdite profonde.



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Kairos 2025-01-08 12:56:19 68
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68 Opinione inserita da 68    08 Gennaio, 2025
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Quale tempo?

Kairos nella grecità classica esprime un tempo qualitativo, difficile da definire, plasmare, collocare, un attimo in cui sostare e afferrare l’ inafferrabile.
Berlino,1986, un incontro casuale sull’ autobus 57, sguardi, parole, gesti d’ intesa, una giovane studentessa e uno scrittore affermato, un luogo, la DDR, che vive a distanza di anni gli esiti della guerra, una separazione interna, l’ esposizione a est con mire a ovest, interrogandosi sul significato della parola libertà, la creazione di un nuovo stato investito dal capitalismo della modernità tra gli echi di un passato sopravvissuto e in parte rimpianto.
Hans e Katharina, trama irresistibile in un respiro condiviso, relazione intensa tra le difficoltà, stabilità indecifarabile tra intervalli di attesa, il vuoto di una possibile perdita, la ricerca improbabile di un senso compiuto.
Lui e’ sposato, con un figlio, relazioni estemporanee, un’ infanzia vissuta tra l’ ascesa del nazismo e gli esiti di una fuga obbligata, innamorato della poesia, della buona musica, del profumo dell’ arte, uno scrittore impegnato a

…” rendere non ovvio ciò che è ovvio”….

Due settimane indimenticabili ne cambieranno le vite per sempre

…” non sarà più come oggi”…

…” sarà così per sempre”… ,

un vocabolario personale pronunciato per nascondere al mondo i propri segreti, l’ intesa del silenzio, nessuna pretesa reciproca, almeno per Katharina, se non il conoscersi e l’ accettarsi fino in fondo.
Il loro e’ un tempo qualitativo ( Kairos ) vissuto nell’ intensità di uno sguardo, parole guidate dalla modalità di uno scambio, scivolando l’ uno nei gesti dell’ altra.
Per Katharina una sensazione nuova, l’ amore di un uomo maturo, lei giovane e inesperta, una scolara al cospetto del maestro, per Hans uno stato di beatitudine, qualcosa che non gli era mai riuscito al fianco di qualcun altro, rientrare totalmente in se stesso, ritraendosi da ciò che gli sta attorno,

…” emigrare dentro di se’”….

Lo scorrere di una relazione all’ interno di un tempo lineare, Kronos, che poco ha da spartire con la propria interiorità, il sentirsi per la prima volta se stessi nell’ altro, un matrimonio ostacolante, necessario per alimentare la relazione, un senso di solitudine che oltrepassa la paura di rimanere per sempre in un luogo che non ci appartiene nel senso più propriamente famigliare.
Che cosa può produrre una relazione siffatta, sguardi di una vita che sembra altrove, sospetti, pedinamenti, inganni, illusioni respinte, attimi di fragilità, altezze inarrivabili, che cosa sottende, la ricerca di una figlia, di un padre, il pericolo di un matrimonio in essere, uno stato di afflizione che sovrasta la felicità, quale ruolo all’ interno della coppia, il ricordo dei mesi che passano, di quel giorno perfetto in quel momento perfetto su quel tram dei desideri.
Le libertà acquisite confluiscono in un nuovo se’, la lontananza si perde nella solitudine del tradimento, e allora un’ altra storia, una cerimonia matrimoniale fasulla, cassette da incidere, da ascoltare, nuove parole, immagini nella propria testa.
Non resta che scavare nel passato, libri, taccuini, appunti degli anni di studio, lettere di amici, perché per legarsi di nuovo all’ altro bisogna capire chi è veramente e leggersi dentro. Dopo tanti anni una rilettura del passato nel presente riproduce una verità sottaciuta, una collaborazione senza prospettive a scandire un tempo esteriore, un desiderio viscerale riflesso di un tempo interiore…

…” Voglio che tu mi conosca, fino alla radice dei capelli e in ogni centimetro di pelle e in tutto ciò che sta dietro”…

Kairos è uno dei romanzi migliori del 2024, una scrittura ricca, intensa, intima, che sa fondere e contrapporre magistralmente una storia viscerale all’ interno della Storia, i sentimenti di un popolo ai limiti individuali, la forza di un amore a tempo alla sconfinata grandezza del proprio sentimento, il potere delle parole e dei pensieri forgianti, ma anche cronaca di una società in cambiamento, repressiva e libera al contempo, tutti elementi necessari a forgiare la grandezza di un romanzo assolutamente da leggere.



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