Io non ricordo
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Io non ricordo
Sono inciampato in questo libro per caso.
Incrociato in libreria mi ha attirato per alcune ragioni: giovane autore americano, storia che si prospetta originale, curiosità di leggere qualcosa che non mi viene suggerito o consigliato da qualcuno, voglia di seguire l’istinto.
Quel libro mi chiamava.
Comprato. Letto. Vissuto. Finito.
Il risultato, una volta chiusa l’ultima pagina, è andato oltre le mie migliori aspettative.
Il romanzo è scritto e tradotto benissimo, con un linguaggio lineare, non semplice ma piacevole ed accattivante.
E’ una storia che si sviluppa sullo sfondo di una grande e complessa malattia, l’alzheimer familiare ad esordio precoce. Entrare troppo nei particolari, secondo me, svelerebbe dettagli che meritano di essere letti nel modo, originale e delicato, in cui li sviluppa l’autore.
L’inizio può essere un po’ ostico ma con il passare delle pagine si viene accompagnati su un piano inclinato che facilita la lettura e incuriosisce sempre più.
Si parte con due storie che sembrano lontane anni luce e quasi incompatibili e si arriva con una storia unica e personaggi che camminano uno a fianco dell’altro. Tutti i pezzi magicamente si incastrano e collimano con una naturalezza che sorprende.
I capitoli sono intervallati dalla descrizione di un paese fantastico e nascosto, Isidora, dove gli abitanti vivono il presente senza ricordi, senza memoria e senza pensare al futuro. Sembra una situazione slegata da tutto e, poco alla volta, diventa il fulcro del racconto.
La complicata descrizione della malattia, che è presente nei diversi capitoli, è minuziosa ma, grazie all’abilità dell’autore, non appesantisce la lettura in nessun frangente.
Un grande libro.
Difficile da pensare. Complicato da scrivere. Emozionante da leggere.
Un’esperienza originale ed appagante.
Grande merito alle librerie Giunti, che hanno deciso di dare visibilità a quest’opera. Sicuramente mi cimenterò presto nel secondo romanzo dell’autore, LA TEMPESTA ALLA PORTA.
“Accanto a questo mondo ce n’è un altro. Vi sono punti in cui si può sconfinare”.