Io e Dewey Io e Dewey

Io e Dewey

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La vicenda di Dewey comincia nel peggiore dei modi. Nato da poche settimane, viene lasciato, durante la più fredda notte dell'inverno, nella cassetta di restituzione della biblioteca. Lo trova, mezzo congelato , la direttrice, che subito si prende cura di lui. Per diciannove anni la biblioteca sarà la sua casa e il bel micione rosso conquisterà la gente di Spencer , nell'Iowa, con la sua simpatia, il suo calore, e soprattutto con il suo sesto senso nel riconoscere chi ha più bisogno di lui. Perfino gli scorbutici e i sospettosi cominceranno a cedere alla sua allegria. E giorno dopo giorno, facendo le acrobazie sui lampadari e fra gli scaffali pieni di libri, accucciandosi sulle ginocchia di chi è triste, o mettendosi in pose da divo per le foto con i nuovi amici, la sua serenità scalderà le vite di tutti quanti. Dewey finirà per compiere un vero piccolo miracolo: rendere le persone migliori. Sarà il suo modo per ringraziare chi gli ha salvato la vita.



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Io e Dewey 2013-01-26 23:29:50 LunaCalante
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LunaCalante Opinione inserita da LunaCalante    27 Gennaio, 2013
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DEWEY, UN GATTO SIMPATICO E...

Se vi sentite oppressi e stanchi, se fuori dalla finestra piove e fa freddo, e per di più cade anche la neve, e dentro casa si gela... accendete un fuoco e se(soprattutto,altrimenti non servirebbe a niente) amate le cose semplici ,leggere e soffuse di luce calda e visi amici e in ultimatum adorate anche gli animali,specie i gatti.... allora il libro Io e Dewey fa assolutamente al vostro caso.

Ho preso il libro proprio per un motivo, non sopporto i gatti, e volevo conoscere la storia di questo felino rosso ,a detta della Myron,molto particolare.Mi aspettavo già un noioso gatto,sublimato ed esaltato da tutta la cittadina di Spencer,uno sperdutissimo paese dell'Iowa.

Per prima cosa dobbiamo sapere che la Myron non ha scritto direttamente il libro ma il suo "tutore",essendo infatti una semplice psicologa e bibliotecaria e che il libro è stato scritto senza nessun interesse se non quello di far perdurare la memoria di Dewey.

Seconda cosa lo stile del libro ,seppure scritto da un tutore uomo, è saturo di affetto e semplicità femminili,anche se a volte intrise di lacrime un pò troppo zuccherose ed eccessive per i miei gusti,ma sono sprazzi che appaiono di tanto in tanto,senza infastidire e farne un minestrone lacrimevole ed è stato per me un buon passo avanti.
Dewey è un gatto che viene ritrovato abbandonato in una notte d'inverno,al freddo e al gelo,ma nonostante questo riuscì a sopravvivere il mattino successivo quando la bibliotecaria Vicki lo trovò in una cassetta di restituzione libri,fatta in acciaio.

Dopo questo possiamo seguire la crescita del gatto, il calore (e non lo nego) che ha portato nella biblioteca facendo divertire bambini troppo annoiati e perfino ridere una bambina disabile che non aveva mai riso né aperto bocca in vita sua. Si crea una rete, a mio dire interessante,di relazioni umane, di dialoghi mai banali, e via via ci si può inoltrare anche nella triste storia privata di Vicki, con un marito alcolizzato, la lotta contro le malattie autoimmuni ed il cancro, e poi il cancro di sua madre, il suicidio del fratello... Tragedie familiari però che sono riuscite a non soccombere e spegnere la voglia di vivere nonostante tutto, ci ritroviamo una Vicki veramente insolita,forte nonostante le amarezze e delusioni della vita. E il punto principale che lega tutte queste storie, sia private che della cittadina Spencer in generale, è proprio il gatto.

Non me ne intendo di gatti ma questo libro sinceramente mi è piaciuto. Parla semplicemente della realtà e dell'amore verso gli animali, della famiglia e dei rapporti umani. Ci sono ovviamente episodi
d'ilarità e divertimento da parte di Dewey, qualche ridicolizzazione da parte della stessa bibliotecaria che ,a mio parere,ha un pò sublimato il gatto.. ma tutto sommato, un libro carino e piacevole da leggere in un pomeriggio freddo(ma anche caldo).

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Io e Dewey 2012-08-25 17:00:03 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    25 Agosto, 2012
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BIOGRAFIA DI UN GATTO SPECIALE

Questa non è la storia di un semplice gatto... questa è la storia di Dewey Readmore Books, una piccola palla di pelo finita nella cassetta per la restituzione dei libri di una biblioteca dell'Iowa, in una fredda mattina d'inverno.

Tutto ha inizio il 18 gennaio del 1988 quando Dewey entra a far parte della vita non solo della biblioteca di Spencer e di tutti quelli che la frequentano (gli stessi impiegati, i bambini con le loro mamme, gli anziani soli e alla ricerca di un passatempo, gli uomini in carriera che si tengono aggiornati attraverso la lettura dei giornali, ecc...), ma anche delle persone che hanno fatto la sua conoscenza grazie al passaparola, che lo renderà incredibilmente il gatto più famoso e amato di tutto il mondo (la sua fama giungerà addirittura in Giappone!).
Dewey è un gatto adorabile, giocherellone, buongustaio, bizzarro... un micio che si dimostra fantastico e versatile con tutti gli avventori della biblioteca: paziente con i bambini che lo stuzzicano e con i piccoli disabili che lo accarezzano maldestramente, coccolone con le persone anziane desiderose di affetto, insomma sempre dolce e con una fusa per tutti.
Questa non è solo la storia di un gatto, ma di una biblioteca (e di una cittadina) che nel corso degli anni è cambiata, si è modernizzata in simbiosi col mondo circostante e si è migliorata forse grazie anche a questo piccolo grande felino, il cui dono è stato quello di rendere migliori le persone con cui entrava in contatto, riuscendo a tirar fuori il meglio delle persone come solo gli animali sanno fare. Ovviamente il rapporto più speciale si instaura tra lui e la sua “mamma umana”, Vicki, che ha alle spalle una vita non facile, ricca di ostacoli e di problemi brillantemente superati, anche per merito di Dewey, che resterà al suo fianco per ben diciannove anni.

Un libro che i “gattofili” e gli amanti degli animali non possono assolutamente perdere.
Un libro che farà commuovere in alcune sue parti, per la semplicità della storia e per la disarmante realtà dei fatti narrati.
Un libro che nasconde un piccolo regalo, l'ultimo che Dewey ha voluti fare a tutti noi che non lo abbiamo conosciuto... si ok, sembrerò banale ed esagerata ad alcuni, ma la verità è che di fronte a queste storie mi sciolgo come un ghiacciolo al sole, perchè l'amore che provo per gli animali è un qualcosa di indescrivibile... che può capire solo chi prova la stessa cosa.

“Questa è la vita. Tutti noi finiamo fra le lame di un trattore di tanto in tanto e tutti ne riportiamo i segni, che siano tagli profondi o un lieve graffio. La cosa più importante è avere qualcuno che ci raccolga, che ci stringa forte e ci dica che va tutto bene”.

Grazie Dewey!

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Consigliato a chi ha letto...
A tutti gli amanti degli animali e a chi possiede un gatto per amico!
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Io e Dewey 2012-04-21 13:14:19 charicla
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charicla Opinione inserita da charicla    21 Aprile, 2012
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Un vero toccasana

Questa è la storia di Dewey, un gatto molto speciale adottato dalla biblioteca comunale di Spencer, una piccola cittadina dell’Iowa.
Ben presto Dewey si rivela un gatto mansueto, affettuoso, burlone, che ama il contatto con le persone e soprattutto con i bambini, suscitando così l’interesse della gente e dei mass-media che accorrono da ogni lato del globo solo per filmare le imprese di questo gatto molto singolare. E cosi Dewey, con la sua presenza e con il suo carattere docile e benevolo, diventa un toccasana per le persone con le quali entra in contatto, stabilendo con ognuno di loro un rapporto intimo e silenzioso ma pieno di positività e proprio per questo motivo, il suo ricordo è ancora vivo e presente nei cuori di tutti cittadini di Spencer e non solo.
Una storia semplice e toccante per coloro che amano gli animali e che credono nel loro amore incondizionato.

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Io e Dewey 2011-11-23 19:08:21 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    23 Novembre, 2011
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Dewey

Sì, lo ammetto sono gattofila ed appena ho visto la copertina di questo libro me ne sono innamorata pazzamente e ho pensato “Questo devo leggerlo!”.
La storia poi, mi ha strappato più di qualche lacrimuccia.

Tutto inizia in una gelida mattinata invernale, la direttrice della biblioteca di Spencer, ritrova nella cassetta di restituzione dei libri un gattino tutto infreddolito e bisognoso di cure.
Il piccolo Dewey, fin dal primo momento instaura con Vicky, la direttrice, un rapporto “mamma” e “figlio” davvero fantastico.
Inoltre Dewey riesce a conquistare la benevolenza di tutti o quasi i frequentatori dell’edificio incrementandone persino le visite.
I modi affettuosi e giocosi di questo piccolo amico portano in auge la biblioteca.
Questo simpatico felino, infatti, sarà per diciannove anni l’inquilino più amato ed apprezzato.
Inoltre riuscirà a rendere migliori le persone con cui entrerà in contatto.

È una storia dolce e commovente che mi ha profondamente colpito e mi ha fatto scendere le lacrime in alcuni passaggi.
La frase che mi è rimasta più impressa di questo romanzo è stata questa: “Tutti noi finiamo fra le lame di un trattore di tanto in tanto e tutti ne riportiamo i segni, che siano profondi o un lieve graffio. La cosa più importante è avere qualcuno che ci raccolga, che ci stringa forte e ci dica che va tutto bene”.
Ho deciso di riportare questa citazione perché in questi casi un animale è riuscito con i suoi modi dolci ed affabili a conquistare ed aiutare un sacco di persone anche a chilometri e chilometri di distanza.

Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo non solo agli amanti dei gatti, ma proprio a tutti perché questa bellissima storia tocca il cuore.

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Io e Dewey 2010-07-29 14:00:33 phoebe1976
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phoebe1976 Opinione inserita da phoebe1976    29 Luglio, 2010
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Dewey Readmore Books

Partiamo da una doverosa premessa: se non amate i libri ed i gatti questo libro è off limits per voi. Non solo non lo amerete mai, ma non riuscirete nemmeno a finirlo, stroncati da una variegata infinità di minuzie gattesche.
Se però gatti e libri fanno parte del vostro quotidiano, questo libro vi conquisterà portandovi con tenerezza nella città di Spencer, nell’Iowa fatto di campi di mais e gente “di una volta”. E’ la storia di una città, di una biblioteca e della sua direttrice. Nonché del gatto che li salvò tutti.

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