Io confesso
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Qui giace un innocente
Un pastore luterano di Topeka si trova davanti un personaggio ben inquietante. ancora più inquietante e surreale è quello che racconta. Nove anni prima ha ucciso una ragazzina in Texas e l'ha sepolta in un bosco. Non è particolarmente pentito del gesto, è lieto di averla fata franca, però per caso è venuto il ragazzo accusato di essere il colpevole dell'omicidio sta per essere sottoposto all'iniezione letale. Questo un po' lo scuote, ma non è particolarmente intenzionata a confessare, visto che ha un tumore al cervello e non ha voglia di trascorrere il tempo che gli resta i carcere. Alla fine il pastore lo convince, partono in macchina arrivano in tempo la confessione avviene, ma la verità in quel momento non è quello che serve ai politici, ai giudici e alla procura.
Questo libro come quasi tutti quelli di Grisham è ben congeniato, preciso, dettagliato e capace di far riflettere. L'autore ci racconta quanto il sistema penale statunitense possa essere ottuso fini al punto di arrivare a condannare un innocente. Trovo che l'abilità dello scrittore sia stata quella di guidarci attraverso tuti i passaggi costituiti da mozioni, appelli dell'ultimo minuto, tentativi di richiesta di grazia disperati. A fianco di tutto questo le motivazioni di chi le presenta e di chi le legge: pochi hanno la consapevolezza che stanno giocando con la vita di un ragazzo: davanti c'è la carriera, la pensione da non perdere, la possibilità di una rielezione o il continuare a conservare il favore della stampa e del vasto pubblico. Ben congeniata anche la figura di Travis Boyette il reo confesso, un uomo cinico, capace di prendersi gioco di tutti fino all'ultimo ma, poi in definitiva, è tanto peggiore rispetto ai giudici e ai carnefici di Donté Drumm?
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Impotenza
Non ho mai letto John Grisham. Mi direte che sono un'ignorante, visto che amo i thriller / gialli.
Ho iniziato a leggere questo libro perché mi interessa l'argomento di cui tratta: la pena di morte. E' un tema che mi ha sempre colpita/scandalizzata e ho fatto molte ricerche in proposito.
All'inizio, leggendo la trama di questo libro, non ero molto convinta di leggerlo.
Poi, chi lo sa, alla fine è sempre il libro che ti sceglie, giusto?
Il reverendo Keith Schroeder mi è da subito stato antipatico. Non so perché, ma è così. Leggere un libro dove il protagonista ti sta antipatico è una tortura, ma presto mi sono accorta che il reverendo non era affatto il protagonista.
La storia sembra un classico. Un uomo, Travis Boyette, che confessa al reverendo di essere uno stupratore e un assassino, e che un ragazzo – Donté Drumm, un nero – sta per essere ucciso al posto suo, per un crimine che non ha mai commesso.
La classica lotta contro il tempo per fermare l'esecuzione.
L'avvocato di Donté, Robbie Flak, che non si da pace per salvare il ragazzo.
Il processo ben presto si viene a mostrare assurdo. Niente prove concrete che Drumm sia il colpevole del crimine. Nessun corpo ritrovato. Ma in Texas, questo non conta. Basta un confessione estorta a forza dalla polizia per uccidere un uomo.
Sicuramente è un libro che ti fa diventare di parte. Tutto, tutto sembra così palese e chiaro agli occhi del lettore: è assolutamente impossibile che Donté sia l'omicida!
E qui la rabbia sale, perché lo stato del Texas, con i suoi politici, i suoi governanti, i suoi giudici sembra non vedere, o non voler vedere dove sta la realtà.
I personaggi sono ben dipinti e assolutamente memorabili (la madre della vittima – una ragazza bianca – è resa da Gridham odiosa come non mai).
Sicuramente i temi affrontati in questo libro, sebbene “classici”, sono estremamente attuali: razzismo e pena di morte, due elementi che nel corso della storia americana spesso sono stati in coppia.
Impossibile non sperare che la pena di morte non colpisca più, leggendo questo libro.
Lettura consigliata, soprattutto a chi è interessato a temi sociali.
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Un libro da leggere
Non ripeterò la trama e dirò perchè mi è piaciuto. Sicuramente perchè leggo thriller di autori americani e non. Ma Grisham si distingue per affrontare temi presi dalla realtà giudiziaria, che leggiamo ovunque sui quotidiani, e usarla non solo come materia per il romanzo ma anche come spunto non noioso di riflessione su questioni importanti come la pena di morte negli Stati Uniti. In alcuni punti il libro colpisce fortemente su questa questione e credo che farà interrogare molti sull'argomento, più che nessun dotto trattato. Inoltre Grisham, sempre fra le righe della storia, ci parla del suo modo di vedere la fede cristiana. Argomento difficile da affrontare in un romanzo. Ma appunto non è un argomento, è qualcosa che traspare dai personaggi e dalle situazioni proposta con garbo e senza appesantire la lettura. Grande contenuto e piacevolezza. Stile asciutto di un non professionista della letteratura.
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Confesso che "Rapporto Pelican" rimane il mio pref
Un giorno, presso la chiesa luterana di S.Mark, siamo nel Midwest, un tipo strano, claudicante, chiede di essere ricevuto dal reverendo. Entrato nell'ufficio del pastore Keith Schroeder, dopo aver raccontato di essere uno stupratore in libertà vigilata al quale hanno diagnosticato un cancro al cervello grande quanto un uovo e hanno annunciato pochi giorni di vita,Travis Boyette,questo è il nome del galeotto, confessa che dieci anni prima aveva rapito,struprato e occultato il cadavere di una ragazzina bianca di nome Nicole Yarber giù a Slone in Texas.Ma non è la confessione in se a sconvolgere Keith, bensì il fatto che lo sceriffo e i giudici dell'epoca per placare la popolazione incriminarono il povero fidanzatino nero della ragazza Dontè Drumm che di lì a pochi giorni sarebbe stato giustiziato.
Dopo la confessione Boyette,credendo di essere stato preso per un millantatore , sparisce, il reverendo Keith dapprima perplesso s'informa sulla veridicità delle parole del delinquente, poi decide di cercarlo negli ospedali, quando la ricerca si dimostra infruttuosa contatta Robbie Flak, l'avvocato della famiglia Drumm per concertare una strategia di difesa, ma senza l’aiuto di Boyette per ritrovare il cadavere della povera ragazza, il Governatore non si farà convincere a concedere la grazia a Dontè Drumm.
Da qui in poi il thriller acquista ritmo e i colpi di scena ne rendono la lettura godibilissima. Il romanzo di Grisham è anche una feroce critica al sistema giudiziario e politico americano dove giudici, governatori e politici tengono esclusivamente a conservare la stima del loro elettorato, l’innocenza o meno di un uomo è un fattore del tutto irrilevante, conta solo che i sondaggi siano vantaggiosi per il candidato a sindaco,sceriffo, giudice etc etc
L’unica critica che muovo a Grisham è che il personaggio del reverendo mi sembra poco credibile, almeno per me cattolico la confessione è un ministero serio, un momento sacro di confronto con Dio,il pastore Keith Schroeder quando decide di “spifferare” la confessione di Boyette nel tentativo di salvare la vita a Drumm si preoccupa solo della possibilità che Boyette gli possa fare causa o di un eventuale rimbrotto da parte dei superiori: e la propria coscienza?, e Dio, che fine hanno fatto?