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Invisibile

Letteratura straniera

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Adam Walker ha vent'anni, studia letteratura a New York; la sua unica aspirazione è diventare poeta. Nel 1967, durante una festa, conosce l'enigmatico professore parigino Rudolf Born e la sua seducente fidanzata, Margot. Adam prova una forte attrazione per Margot e quando Rudolf si assenta per una settimana, Adam e Margot si incontrano e si abbandonano a cinque giorni di sesso. Scoperto il tradimento, Rudolf caccia Margot, ma non mostra risentimento nei confronti di Adam. Una notte, durante una passeggiata nel parco con Adam, Rudolf uccide con una violenza inaudita un giovane e sprovveduto rapinatore e si dilegua, per poi tornare precipitosamente in Francia, lasciando solo Adam, pieno di sensi di colpa e consapevole di aver vissuto un'esperienza che lo segnerà per sempre.



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Invisibile 2012-07-23 15:48:27 C l a r a
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C l a r a Opinione inserita da C l a r a    23 Luglio, 2012
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Conformismo Vs Perversione.

Magnetico.
Se avessi il vincolo di utilizzare una sola parola, per descrivere questo libro, non avrei dubbi.
Magnetico.

Ho fatto una scelta. Nella mia recensione non mi soffermerò sulla trama di "Invisibile". Si dilunga su questo la quarta di copertina. Si dilunga, a mio parere, anche troppo.

Anno 1967 , i timori per la guerra nel Vietnam si intrecciano ai primi segnali della rivolta giovanile.
Tutto è mutevole. Tutto è intrigante. Tutto è in bilico.
New York, Parigi, Londra. Città diverse ma di estremo fascino, con forte personalità. Città che di invisibile non hanno proprio nulla.
Il caos nella stanza, il fumo della sigaretta, un portacenere che avanza nella mano di un uomo.
Un uomo e una donna seduti sul calorifero che un istante prima era vuoto. Lui vestito sudiciamente di bianco, un tipo invisibile, ma ambiguo e pericoloso, lei vestita fascinosamente di nero, una donna annoiata e sexy.
Un aspirante poeta triste, bello da morire, innamorato di sua sorella.
Un amore impossibile. un amore incestuoso. Un amore da tenere sotto chiave.
Silenzio.
E poi lei: l'arte sapiente della Descrizione, di saper introdurre i personaggi facendoli vedere insieme al protagonista, conducendo chi legge per mano. E con pochi tratti raccontare nell'essenza chi sono.
La radiografia di un uomo attraverso poche, sfuggenti, immagini. Immagini che si compongono di parole.

Una trama elegante, enigmatica e interessante che ben si coniuga con uno stile fluido, utilizzando diversi registri narrativi e passando dall’uno all’altro con leggerezza e maestria.
Sì, perchè ci sono libri splendidi scritti in prima persona, in cui il lettore diventa a pieno titolo il protagonista della vicenda, partecipa alla trama, prova emozioni e sentimenti grazie un ponte invisibile tra lettore e protagonista, un ponte lastricato di parole e punteggiatura, frasi e lettere.
Ci sono ottimi libri scritti in seconda persona in cui l'autore sembra voler saltar fuori dal testo per intrecciare con chi legge una vera relazione, un dialogo che accompagna pagina dopo pagina, la narrazione. E chiudendo il libro ci si sente un po' amici.
Ci sono molti libri scritti in terza persona: certo, impongono qualche distanza in più fra protagonista e lettore, ma finiscono comunque per avvincere e nella volontà di seguire un personaggio si suggella una vera e propria adozione.
E poi c'è "Invisibile", un libro che usa la prima, la seconda, e la terza persona, senza creare miscugli insensati, una prova e un' opera formidabile.

Un romanzo di qualità, che si legge con accanimento e con il frenetico desiderio che i personaggi evocati continuino la loro storia e non si allontanino dalla fantasia dopo aver letto l'ultima pagina.

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Invisibile 2012-06-17 11:02:33 joshua65
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joshua65 Opinione inserita da joshua65    17 Giugno, 2012
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Seasons of love

Invisibile, invisibile, invisibile …

Come un mantra, ipnotico, ossessivo, il titolo del libro mi pulsa nella mente e non mi lascia, neanche dopo aver letto le ultime pagine. Invisibile, ma che c’entra?

Adam, il protagonista, vive la passione per l’arte, per la poesia, subisce l’ambiguità di Rudolf Born, si arrende alla seduzione di Margot. Vive il sesso e la rabbia, l’odio e la paura.

Vive il temporaneo ritorno a casa dalla sorella Gwyn, anche se è una casa inospitale, piena di ricordi, di fantasmi del passato. Rivive con lei il compleanno del fratello scomparso in tenera età, i genitori distrutti e assenti. Si arrende al forte legame che lo ha sempre unito alla sorella maggiore.

Adam è visibile, mi trasmette le sue esperienze, lasciandomele dentro come marchi a fuoco sulla pelle. Esperienze che restano anche nella vita di chi le ha vissute con lui, durante le stagioni di quel maledetto, iniziatico, 1967, tra la Summer of Love, che neanche lo sfiorerà, e Parigi, nella quale soggiornerà durante un languido autunno, così vicino, ma così lontano dal quel rivoluzionario maggio francese.

Invisibile allora è la realtà? La realtà è quella che percepiamo, è quella che trasmettiamo agli altri raccontandola con i nostri punti di vista, aggiungendo le nostre sensazioni, le nostre emozioni. E non è proprio per questo che la realtà non esiste, “realmente”?

Quindi, chi era veramente Adam? Cosa è stato per lui il 1967, e chi erano Rudolf, Gwyn, Margot, Cecile? Protagonisti insieme a lui di quelle stagioni così intense e drammatiche?

Alla fine credo proprio di non saperlo, perché questo bellissimo libro non lo spiega. So, però, perché Paul Auster lo racconta, come sono quelle stesse persone quarant’anni dopo.

Sono invisibili, come i fari spenti di un auto guidata nella notte, come chi ha vissuto senza lasciare tracce della sua esistenza, oppure le ha lasciate, ma sono state cancellate. Come chi è andato via senza salutare, chiudendo la porta, piano.

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Invisibile 2011-10-23 09:19:45 Reppy
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Reppy Opinione inserita da Reppy    23 Ottobre, 2011
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Invisibile

Questo è il primo libro di Auster che mi sia capitato tra le mani e devo ammettere di essere rimasta estremamente affascinata dal suo stile, dal suo modo di intrecciare e far percepire senza smascherare la realtà.
All'inizio ho avuto qualche perplessità notando l'assenza di virgolette o trattini che separassero dialoghi tra narrazione ma nel giro di poche pagine è riuscita a sembrarmi la soluzione naturale per la voce narrante del momento. Come naturale mi è sembrato il fatto di vedere riapparire virgolette e trattini nel racconto delle pagine di diario di uno dei personaggi.
Insomma, uno stile e delle scelte a cui non ero affatto preparata o abituata ma che comunque mi hanno lasciato un'ottima impressione. E' stato interessante anche vedere come questo libro a modo suo parli di scrittura e dello scrivere.
Questo libro è un viaggio della durata di quarant'anni. Un viaggio nell'animo umano, nella sua forza, nelle sue debolezze, nella sua totale follia e insondabilità. Un viaggio tra le maschere che l'uomo può indossare per coprire i suoi sogni e desideri più nascosti e terribili. Un viaggio di cui scopriremo inizio e fine, un viaggio non nella vita delle persone, ma nel vortice creato da un incontro e un avvenimento. Due mesi di vicende che condizionano il percorso di un'intera vita con la forza dei sentimenti che ispira: odio, rancore, rabbia, paura, follia. E anche quando tutto è lontano, quando tutto è fumoso, quel filo è ancora appeso alla mente e nel momento del tirare le somme eccolo tornare con nuova forza. Il libro infatti è anche l'ultimo sfogo di un uomo morente che come non mai desidera raccontare la verità, ne sente il bisogno.
Ma la verità non può essere una sola se è vissuta da più persone. Ed ecco allora che quando iniziamo a credere che la verità sia vicina, il punto di vista cambia, le voci cambiano, la verità vacilla e il lettore viene sballottato su una nuova strada.
E' un libro scritto in modo magistrale e in cui l'autore, tra repentini cambi di visuale riesce ad alimentare continuamente il dubbio, a non lasciare certezze. E quando il lettore inizia almeno a sentire una costante in certi elementi, ecco che tutto viene rimescolato e non solo sfugge il concetto della realtà ma inizia a sfuggire anche il contorno dei personaggi che pagina dopo pagina diventano sempre più ambigui.
E' un libro pieno che non annoia mai, inizia in un modo, lasciando presagire un certo tipo di narrazione, ma ad ogni capitolo sorprende per il cambio radicale. E così, già dal secondo capitolo ci si rende conto che la storia non è lineare, non è semplice e non parla di quello che potevamo pensare. Si lascia andare ad un intreccio di pensieri ed emozioni che portano anche il lettore a cercare la verità sulla natura della storia. O meglio, della storia nella storia. Sarà realtà? Finzione? I deliri di un uomo malato? L'ultimo tentativo di realizzare un sogno?
Come non rimanere allora rapiti dalle pagine di questo libro? Dalle sue pesanti e indicibili verità che si trasformano in oltraggiose bugie, sogni e follie, lasciando il lettore alle prese con i propri dubbi, alla ricerca di un inizio che possa indicare la strada verso la verità vera?
Perché la verità plana, cade, si rialza e si trasforma passando da un piano narrativo all'altro, da una voce all'altra, da un punto di vista all'altro, trasformandosi, cambiando e infine sfuggendo lasciando il dubbio della falsità, dell'invenzione, delle sue tante rivelazione negate.
Al lettore la scelta della sua verità, quella forte, quella sconcertante, quella inenarrabile, quella patetica.

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Invisibile 2011-07-14 08:00:02 eleonora.
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eleonora. Opinione inserita da eleonora.    14 Luglio, 2011
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INVISIBILE

Sull'orlo della verità, sull'orlo dell'immaginazione, sull'orlo del desiderio tra quello che si vorrebbe e quello che è la realtà. Ti catturano le pagine di questo libro, rimani appesa riga dopo riga, perché Auster è un maestro nel creare quelle suspense che ti portano ad immaginare cosa potrà accadere subito dopo, senza però distoglierti dalla trama.
Il libro si sviluppa in quattro capitoli, in "primavera" la narrazione avviene in prima persona, in "estate" chi racconta è un narratore esterno. Gli ultimi due capitoli "autunno" ed "inverno" vengono invece scritti da un amico di Adam, il protagonista, che riprende alcuni suoi appunti portando avanti il racconto e da un'amica di gioventù dalla quale vengono prese alcune pagine del suo diario per ultimare la storia.
Questi punti di vista differenti e i diversi personaggi che si affacciano al racconto creano una struttura stilistica apparentemente complessa, ma la bravura dell'autore è di creare una storia fluida e ben congegnata.

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Invisibile 2011-02-01 13:45:26 gio gio 2
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    01 Febbraio, 2011
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invisibile come la verità...

La verità dei fatti,la verità su ciò che nasconde l'animo di ogni essere umano.
Scoprire cos'è e dove si trova la verità è ciò che ci tiene fortemente attanagliati a questo romanzo intenso,avvolgente,all'ambiguità dei personaggi,verso la speranza di riuscire a scoprire,o meglio, a "comprendere" cio' che "realmente sono".
Adam Walker,un giovane studente di lettere,dal passato già intriso di tristezza,segnato dalla morte prematura del piccolo fratellino,il legame estremamente profondo con la sorella Gwyn,il rapporto "invisibile" con i due genitori,psicologicamente inesistenti,distrutti dal dolore per la scomparsa del figlioletto.
E' uno splendido ragazzo dall'animo pacifico ,poetico e asssetato di giustizia,il suo destino viene segnato dall'incontro con l'ambiguo Rudolf Born e dalla misteriosa ed attraente Margot,un atto di sconvolgente violenza segnerà il suo rapporto con essi,con se stesso e con il resto del mondo.
Invisibile diviene Adam...la ricostruzione stessa della sua vita ci svela le ombre che nasconde lui stesso, il lettore si ritroverà di nuovo a porsi a delle domande su ciò che è "vero",l'impressione di aver finalmente "catturato" la "verità" e la sensazione,contrapposta, che l'autore voglia continuamente abbandonarci al dubbio.
Uno stile impeccabile che costruisce in modo magistrale la psicologia di personaggi fortemente emblematici,da un lato ci porta a dedurre che l'animo umano è insondabile,a volte inconcepibile per la sua inevitabile debolezza che spesso fa crollare anche i principi nei quali crede più ciecamente.
Il protagonista sembra possedere un elastico che tende verso di noi, ci attira verso di lui e poi ci allontana,si svela poi si nasconde tra le nebbie della sua solitudine e della sua stessa ambiguità,imprigionato dal rancore che nutre verso Born e il forte rimorso verso se stesso,ed è li che comprendiamo che nessuno e niente, è mai,e mai potrà essere totalmente coerente e trasperente...
Sottile e nello stesso avvolto nelle ombre,nel mistero,un romanzo affascinante e psicologico che coinvolge,mettendolo quasi in primo piano, l'erotismo,la sessualità nel suo significato più implacabile,più estremo,più sconvolgente.

Affascinata dalla splendida recensione di Mark,non ho potuto far meno di astenermi dal leggere questo romanzo di Auster,un autore che sicuramente non abbandonerò.
Grazie Mark.

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Invisibile 2011-01-20 18:11:37 bookmark
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bookmark Opinione inserita da bookmark    20 Gennaio, 2011
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il velo del dubbio

Che cos’è invisibile? E’ ciò che non si vede, ma anche ciò che non viene percepito.
Invisibile diviene il senso della realtà quando, poco a poco, assume una consistenza sempre più labile, sino a sfuggire tra le dita come una manciata di sabbia.
Invisibile è spesso anche il confine che separa ferocemente la verità dalla menzogna.
Invisibile è il velo del dubbio, che si dispiega sottile e implacabile sulla certezza, fino ad annullarla.

Invisibile è il titolo che Paul Auster ha voluto dare al suo romanzo, un'opera ordita come un filo sottile che si arrotola attorno a due personaggi. Ricordi, ricostruzioni, contraddizioni, verità o falsità si alternano nella vita del giovane Adam Walker. La forza degli eventi vissuti gli farà conservare sino alla fine dei suoi giorni il ricordo di un’esistenza riempita e poi svuotata dal vortice catalizzato da Rudolf Born, l’enigmatico personaggio dalla natura cangiante e contorta.
Nell’incedere del racconto, il vento degli anni ormai trascorsi rimescola insieme il tradimento, il delitto, l’incesto, l’ossessione, il rancore. E, assecondando lo svolgersi delle stagioni, i capitoli disvelano una trama coinvolgente (o sconvolgente) la quale, anche se analizzata più volte, ha la capacità di eludere l’intenzione di capire 'realmente' la vita di Adam. Ad ogni rilettura si apprezza sempre più la qualità della scrittura, o la capacità di Auster di far emergere sensazioni ed emozioni contrastanti. Ma sempre, infine, il dubbio scende sulle pagine del libro e lo avvolge.

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Invisibile 2010-08-26 07:32:24 fumaseidue
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fumaseidue Opinione inserita da fumaseidue    26 Agosto, 2010
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invisibile come intrigante

invisibile come intrigante, come impetuoso, come immorale, come inafferrabile, come bellissimo.
Il classico libro che non ti stanca, anzi che leggi troppo in fretta. La storia di un segreto di cui il protagonista ha voluto liberarsi prima di morire, la ricerca di una verità che diventa invisibile anche al lettore.
Da rileggere, appunto perchè letto voracemente.
Nel frattempo mi impossesso di tutti i libri di quest'autore. Mi sono innamorata del suo stile

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Invisibile 2010-04-21 10:05:15 NRG
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NRG Opinione inserita da NRG    21 Aprile, 2010
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Invisibile

Il libro è diviso in tre parti per consentire al lettore di vivere la storia attraverso 3 distinte chiavi di lettura; nella prima parte a parlare in prima persona è Adam Walker - un ragazzo bellissimo di aspetto ma quasi inconsapevole di tale fascino che così ci si presenta: “ La prima volta che gli strinsi la mano fu nella primavera del 1967. Ai tempi frequentavo il secondo anno di università alla Columbia: ero un ragazzo ignorante e affamato di libri che coltivava la fede ( o l’illusione ) di diventare un giorno così bravo da potersi definire poeta” . Ha vent’anni il protagonista quando incontra, ad una festa, il Professore Rudolf Born , figura enigmatica ed inquietante e la fidanzata di lui, la bellissima ed altrettanto enigmatica Margot. I tre si piacciono al primo sguardo: Adam è fortemente attratto da Miriam che, tuttavia, trova sfuggente e inintellegibile, e parimenti è conquistato dall’ironia e la sagacia di Rudolf Born che, già in quel primo incontro, propone a Adam di scrivere per una rivista letteraria. Comincia così una frequentazione a tre fatta di cene a casa di Rudolf a New York dove Adam ha la possibilità di conoscere meglio il carattere di Rudolf, sovente incline ad improvvisi e violenti eccessi d’ira e l’apparente remissività di Miriam abilissima di tenere a bada un carattere così irruento. Quando Rudolf , quasi all’improvviso, viene chiamato in Francia e parte per Parigi, Adam e Margot si abbandoneranno a cinque giorni di passione travolgente. Al proprio ritorno Rudolf scopre il tradimento e scaccia Margot, di cui comunque si era già stancato e, inspiegabilmente, ricerca e frequenta ancora Adam nei confronti del quale non mostra alcuna traccia di risentimento tanto da continuare a proporgli di scrivere per la rivista letteraria che lo stesso Rudolf vorrebbe finanziare. Adam è confuso, non sa cosa pensare né di quella donna che dopo aver vissuto giorni di sesso e passione con lui è scomparsa senza una parola, né di quell’uomo che continua a vivere quell’amicizia come se nulla fosse accaduto;continua tuttavia a frequentare Rudolf fino a che, una sera che stanno passeggiando, vengono aggrediti da un rapinatore con un’arma in pugno e Rudolf, inaspettatamente, reagisce accoltellando a morte l’aggressore.
Adam, spaventato, indeciso, attende qualche giorno prima di denunciare l’accaduto alla Polizia, e questo ritardo consente a Rudolf di fuggire all’estero, precisamente a Parigi apparentemente richiamato lì per motivi professionali. Tormentato dai sensi di colpa per non avere avvisato in tempo la Polizia così da consentire l’arresto e la punizione del colpevole, Adam trascorrerà l’estate in città in compagnia di sua sorella, ragazza meravigliosa tanto per bellezza quanto per intelligenza e sensibilità ed il legame tra i due fratelli, già intenso, sfocerà nel proibito.
In autunno Adam partirà per Parigi , dove ha vinto una borsa di studio che, per ironia della sorte, è la medesima città in cui si era rifugiato Rudolf Born dopo l’omicidio; i due si rincontreranno, come era prevedibile ma ciò che è del tutto imprevedibile è che a uscirne malconcio sarà proprio Adam , rimpatriato con disonore in America e con il divieto di rientrare in Francia perché accusato di detenzione di stupefacenti.
Qui termina la prima parte e la seconda inizia con un altro personaggio, JIM , amico dell’università di Adam Walker; sono passati molti anni ( siamo nel 2008 ) e le vite di ciscuno hanno seguito il loro corso. Un anno prima a Jim era pervenuto un manoscritto di Walcher che apprendiamo essere la parte prima del libro. Qui vediamo la storia da tutt’altra angolatura e conosciamo i protagonisti della prima parte analizzati dalla mente razionale e logica di Jim che ne descrive con efficacia pregi e difetti, contraddizioni e paure.
La terza parte, a morte avvenuta di Adam per una fulminante forma di leucemia, pone a Jim il dilemma se pubblicare o meno il romanzo, a lui affidato post mortem dall’autore; è veramente una storia autobiografica quella che si racconta? Ed i fatti così come narrati sono tutti avvenuti per davvero?
La sorella di Adam nel frattempo si è spostata ed ha figli e nipoti che potrebbero rimanere sconvolti dal legame tra i fratelli così come raccontato, anche se la diretta interessata, ovviamente nega recisamente alcuni fatti che, anzi, non riesce a spiegare e spiegarsi. E anche gli altri personaggi che hanno incontrato o sono stati amici di Adam ci mostrano il LORO punto di vista e la storia, quindi, non è mai la stessa.
Rudolf e Margot erano proprio quelli che dicevano di essere?
Un libro sugli eventi che ci segnano per sempre e sulla capacità di ognuno di noi di rimanerne schiacciati o, viceversa, di trasformarli in preziosa esperienza di vita. Interessante

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