Narrativa straniera Romanzi Invecchiando gli uomini piangono
 

Invecchiando gli uomini piangono Invecchiando gli uomini piangono

Invecchiando gli uomini piangono

Letteratura straniera

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Estate 1961, in piena canicola, Albert Chassaing si sveglia con l'idea di farla finita, convinto di non aver più un suo posto in questo mondo. Contadino modesto diventato operaio Michelin, impercettibilmente si è allontanato dalla famiglia e non si trova a suo agio in una società in movimento perpetuo. Il suo primogenito, Henri, è stato mandato in guerra in Algeria. Sua moglie, Suzanne, si trasforma sotto suoi occhi, senza che ci possa far nulla. E il suo cadetto, Gilles, immerso nei libri, vive in un universo che gli sfugge completamente. Non si tratta dunque della morte di uomo quanto della fine di un mondo. Un mondo che vedrà l'accorpamento dei terreni e la tecnologia dividere per cinque la popolazione agricola e la guerra d'Algeria provocare gli stessi traumi e gli stessi silenzi di una volta, quando Chassaing stesso era dovuto partire per il fronte. Un mondo a cui Chassaing sente di non aver più nulla da offrire. Questa giornata particolare è anche quella dell'arrivo della televisione, comprata da Suzanne per vedere un reportage sul plotone di Henri. Tutto il villaggio è convocato al grande evento che inciderà per sempre le menti di questi nuovissimi telespettatori. Anche se ambientato nel passato, Invecchiando gli uomini piangono è un romanzo che riesce a parlare della nostra epoca di grandi cambiamenti e del senso della vita con toccante semplicità.



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Invecchiando gli uomini piangono 2021-01-27 14:24:26 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    27 Gennaio, 2021
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Lucida disperazione



Un titolo meraviglioso, che promette e mantiene.
Anche il romanzo lo è.

Una sola giornata, il 9 Luglio del 1961. Provincia francese.
È un momento di grandi cambiamenti per la società che si avvia verso la modernizzazione.
Ventiquattro ore nella vita di Albert, operaio cinquantenne, figlio di contadini, che non ce la fa a stare al passo con le trasformazioni, sente tutto il suo mondo e il suo passato andare in frantumi, non riesce a trovare un suo posto in questa nuova e moderna società industriale e consumistica, e vorrebbe solo arrendersi.
Riuscire a provare una tristezza più grande della paura di morire...

"Ben presto morirò. Ben presto non ci sarò più. Non sarò più quello che sono ora e che non amo essere. Non amo quello che sono. Non amo quello che dovrei essere, non amo farmi vanto di questa vita, io non sono di questa vita, sono di un altro tempo che non ho saputo trattenere."

Una scrittura magistrale, dolorosa e raffinata, senza sbavature, in cui la tragedia è pervasa da una sorta di magia e delicatezza, dolcemente accompagnata dalle parole di Balzac grazie ad un parallelismo letterario con "Eugenie Grandet" che fa da fil rouge a tutta la storia.

C'è tanto in queste pagine: c'è la guerra e quello che lascia in chi l'ha vissuta, sul campo e fuori, c'è la tenerezza e il pudore nell'accudimento di una persona anziana che ormai non riconosce più neanche se stessa (queste sono pagine da incorniciare per la loro struggente bellezza!), c'è un rapporto fraterno velato da ombre incestuose, c'è l'amore per i figli, e per la letteratura.
Ma soprattutto c'è un uomo che, proprio nel culmine massimo della sua debolezza, mostra tutta la sua forza, e il suo amore per la vita.

Un romanzo intriso di malinconia e lucida disperazione.
Consigliatissimo.


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Invecchiando gli uomini piangono 2014-06-23 11:39:36 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    23 Giugno, 2014
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Finestra di mondo

Siamo negli anni ’60 ed una famiglia acquista una televisione, che pagherà in 30 rate; il figlio maggiore è impegnato sul fronte algerino ed è stato intervistato e la sua famiglia lo vuole vedere. Questo è l’evento. Sembra impossibile, ma attorno a questo evento viene raccontata, in un libro davvero splendido, una giornata di vita di questa semplice famiglia operaia-contadina e tutti i personaggi principali, la madre, il padre, il fratello minore, vengono caratterizzati in un modo che ti si scolpisce dentro, con la stessa luce blu che rilascia la tv e che è ripresa anche dalla copertina. In queste pagine c’è tanta tristezza, tanta fragilità, c’è il desiderio di dire addio alla vita, il prendere coscienza della felicità altrui e con essa il misurare la propria mancanza di fragilità, c’è il sentirsi appartenenti ad un altro tempo che non si è saputo trattenere, ci sono le lacrime, espressione di una purezza che può liberare da tutto. C’è vita e c’è morte.

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Invecchiando gli uomini piangono 2013-03-21 07:16:58 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    21 Marzo, 2013
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Guardate quello che siamo,delle mani inutili

Gilles è un ragazzino che ha scoperto la potenza della parola scritta, legge Balzac, si è fatto conquistare dalla storia di Eugènie Grandet.
Che cos'è la cosa più preziosa al mondo? Gli chiede il giorno più importante della sua vita il maestro Antoine.
E' l'oro!, risponderebbe Papà Grandet.

E per lui?
E per voi?

Albert Chassaing, il padre di Gilles, sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale ,operaio della Michelin, collezionista di vecchi orologi e contadino mancato, non sa rispondere a questa domanda ma ne cerca a tutti i costi la risposta.
Suzanne, la moglie di Albert , vive unicamente per Henri,il primogenito,partito soldato per la guerra d'Algeria.Aspetta con ansia le lettere dal fronte del figlio perchè è il suo unico amore.
Madeleine Chassaing, la vecchia madre di Albert, non ricorda più nulla, non riconosce più nessuno se non in brevi momenti di lucidità, il figlio. Come molti anziani , la demenza senile rappresenta per lei,una scala per scendere giù nell'infanzia.Madeleine è una vecchia contadina cocciuta ,ha mai amato suo figlio Albert?, la chiamavano "faiseuse d'anges", la fabbricante d'angeli, un eufemismo che hanno i Francesi per indicare il lavoro delle levatrici che praticano l'aborto clandestino.Ora che la malattia l'ha fatta precipitare nell'infanzia farà i conti con gli angeli che ha fabbricato?Liliane, la sorella di Albert,andata sposa giovanissima ad Andre, sembra interessarsi solo alla terra e alla casa di famiglia,la ragazza amata dal fratello Albert come se fosse una figlia riflette sulla somma da ricavare dalla vendita dei beni, dimenticando che la madre è ancora lì, viva, e l'eredità è da dividere con Albert!
Jean-Luc Seigle ci racconta la storia di questa famiglia di operai e contadini alla ricerca ognuno del senso del proprio esistere, il personaggio principale è Albert, un uomo che osserva gli altri con la stessa attenta curiosità che adopera per i meccanismi dei suoi orologi, riuscirà infine a dare anche lui, la sua risposta alla domanda , "che cos'è la cosa più preziosa al mondo?", ma la risposta di Papà Chassaing, non sarà d'oro.
C'è qualcosa di più prezioso dell'amore di un genitore per i propri figli a questo mondo?

di Luigi De Rosa

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