Innocente. Una storia vera
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Un'inquietante errore giudiziario
Una delle opere più claustrofobiche di Grisham, resa ansiogena sia dalla dinamica e documentata narrazione, sia dal fatto che la vicenda è realmente accaduta.
Ron Williamson è una giovane promessa del baseball che, a causa di un infortunio, è costretto a rinunciarvi ed entra nel circolo della depressione e dell'alcol. Nello stesso periodo viene brutalmente uccisa una giovane concittadina di Ron, ma le indagini non danno frutti per molto tempo, fino a quando non viene accusato l'incolpevole protagonista.
Da qui in poi è un susseguirsi di indagini inadeguate ed errori grossolani, che si protrarranno fino al finale.
Romanzo crudo e scritto volutamente in modo analitico, che fa porre inevitabilmente una domanda:"E se fosse successo a me"
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Coinvolgente ricostruzione di un errore giudiziari
Il caso giudiziario di Ron Williamson è un paradigma di mille episodi comuni ai più disparati sistemi giudiziari. Al di là del caso particolare, però, colpisce l'interrogativo inquietante che aleggia nell'aria durante la lettura: e se un giorno capitasse a me? Già, perchè il povero Ron si ritrova invischiato in un'accusa di omicidio e stupro per il solo fatto di essere stato visto in certi luoghi e in certe circostanze o, più semplicemente, per il fatto di avere una certa nomea in paese. E di là, la sete di sangue dell'opinione pubblica e il desiderio di aver al più presto un colpevole (a tutti i costi?) conduce il protagonista sempre più giù, verso l'inferno. A questo punto, dopo aver letto il libro, viene da pensare a personaggi dell'attualità, assassini mediatici poi dichiarati innocenti: molti li considereranno sempre colpevoli, anche a dispetto di sentenze assolutorie: se Ron Williamson fosse finito a Porta a Porta in quanti avrebbero creduto ad una sua innocenza?
E se capitasse a noi?
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Urlo di rabbia
Nel romanzo, si ricostruisce una storia vera, la tragica vicenda personale di Ron Williamson, che viene ingiustamente accusato per l’efferato omicidio di Debbie Carter. La polizia locale, impreparata a gestire le indagini, dopo 5 anni fallimentari, decide di incriminare Williamson, giovane promessa del baseball locale, caduto nel vortice della depressione, e pertanto, proprio perché debole, “colpito” e additato come colpevole. Grisham descrive la storia con alta sapienza analitica ed anche con una passione viscerale per la giustizia. Il romanzo mette in evidenza una delle più grandi ingiustizie della moderna storia giudiziaria non solo americana, ma mondiale. Errori grossolani e superficialità si accumulano durante l’indagine fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. I responsabili, convinti della loro infallibilità ed onnipotenza, accecati dalla superbia e dalla sete di potere, non fanno marcia indietro, neppure davanti alla lampante evidenza. Alla fine la verità verrà alla luce, gli errori saranno smascherati ed una pezza amara sarà applicata alla profonda ed irrimediabile ferita inferta all’innocente. Amara perché la sua vita è stata inevitabilmente rovinata e compromessa per sempre. Un libro che è una forte denuncia a tutto il sistema giudiziario.