Incidente notturno
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Recensione della Redazione QLibri
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Sulle tracce della donna bionda
"Incidente notturno" è l'ultimo libro di Modiano che ci è giunto in traduzione.
Ogni testo del grande scrittore francese è in sé compiuto, ma le ambientazioni e le sfumate atmosfere parigine sono quelle che caratterizzano un po' tutte le sue opere, tanto che ciascuna di esse è come un tassello del grande mosaico della sua intera produzione, che in fondo è la sua personale 'Recherche'. Tale caratteristica, unita alla dimensione proustiana che le connota, lo accomuna all'opera di Lalla Romano, come anche il linguaggio essenziale e profondo, con l'intersecarsi di diversi piani temporali.
Qui l'Io narrante è un uomo maturo che rievoca un incidente accadutogli quando era ventenne. Ci fa sapere che "era successo in tempo per permettermi di dare alla mia vita un nuovo inizio"; "mi permetteva di riflettere su cosa era stata la mia vita fino a quel momento".
Egli, ferito, viene portato in ospedale con una giovane donna bionda, che era alla guida dell'auto che l'ha investito: l'atteggiamento benevolo quasi protettivo di lei lo induce a rievocare un'analoga disavventura di anni prima, con la donna bionda (la stessa?) anche allora al suo fianco : realtà o fantasma della memoria ?
Sulla scena compare anche un uomo, figura inquietante, che all'uscita dall'ospedale gli lascia una busta contenente una cospicua somma di denaro. Chi è ?
Non ancora ristabilito, vediamo il protagonista alla ricerca della donna bionda partendo dai pochi dati di cui è in possesso. In un clima da romanzo giallo, vaga per i quartieri di Parigi, ambienti colti in suggestive immagini preferibilmente notturne, come in un film d'Autore girato in bianco e nero.
La bellezza dello stile di Modiano ha modo di esplicare tutto il suo fascino, in particolare nella seconda parte del libro : la scrittura è tersa ed evocativa, senza mai un cedimento; i diversi piani narrativi fluiscono e si intercalano con naturalezza; le sapienti pennellate fanno emergere vari elementi e ne celano altri. Analogie e sottili ambiguità quasi oniriche producono sensazioni di "eterno ritorno".
Più che in altri testi, s'intravede una conclusione, anche se nell'autore molte porte restano sempre aperte a interpretazioni possibili.
L'arte di Modiano, come avviene per gli scrittori veramente grandi, pur partendo da vissuti individuali ben delimitati, ci offre la possibilità di scorgere un 'afflato cosmico' che coinvolge il lettore, qualunque lettore, nel destino comune, in cui palpitano "tanti visi colti per un istante che brilleranno nella memoria con uno scintillio di stelle lontane per poi spegnersi il giorno della nostra morte senza aver rivelato il loro segreto".
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Quale verità' oltre l' apparenza?
Un incidente notturno, atmosfere cupe, la ricerca della verità', un viaggio in una Parigi conosciuta ma anche ignota, la scoperta del proprio passato e di una identità' misteriosa.
Questi i tratti salienti di " Incidente notturno", con il protagonista che compie una lunga peregrinazione in un mondo di ombre, vittima di un incidente stradale che innesca una serie di situazioni nebulose, a tratti irreali, immergendosi in un universo parallelo che lo porterà' a dubitare della realtà', persino della propria identità', oltre che di tutti i personaggi che lo circondano, alla ricerca di una donna, di un uomo misterioso, del proprio padre, ed, in primis, di se stesso.
È' un viaggio nella memoria, una fluttuazione ondivaga tra passato, trapassato e presente, alternando tempi e luoghi, situazioni e personaggi, tanto che stentiamo a distinguere realtà' ed immaginario.
Come sempre, in Modiano, oltre la pura narrazione, prevalgono le sensazioni, quel carico emozionale che accompagna gli eventi ed i protagonisti, quel senso di vuoto, di attesa, un dubbio atroce che giunge improvviso, la dimenticanza, l' immaginare una realtà' diversa ed ipotetica, il continuo alternare sogno, speranza, illusione, incubo, mistero, attesa.
Alla fine, tutto probabilmente si riassume in: "...Ma no, non ho nulla da nascondere,...la vita è' molto più' semplice di quanto tu non creda...",.
Il viaggio è' compiuto, la ricerca è' giunta all' epilogo, si e' fatta chiarezza, probabilmente no, poco importa, perché' tutto ha avuto inizio e finira' nella mente del protagonista, con il quale ci siamo identificati, e nella nostra, anche noi abbiamo vagato, cercato, sperato, sognato, a tratti impauriti, a tratti gioiosi, trasportati dalla penna dello scrittore in questo breve ed intenso viaggio notturno....
Una scrittura rapida, precisa, semplice, colloquiale, pochi tratti descrittivi che lasciano il segno, una semplicità' narrativa che nasconde la complessità' ed il tormento dei protagonisti, quel senso di vuoto e desiderio di pienezza che accompagna e confonde sogno e realtà', tempo e memoria, in un viaggio nel mistero e nella conoscenza che, come sempre, parte dalla ricerca di se'.
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Una piacevole nostalgia
Ecco un’altra piccola perla che compone la splendida parure di gioielli di Modiano, piccola non per importanza o bellezza, ma banalmente per estensione. Una storia breve, intensa e incalzante, continui salti dalla memoria al presente, e un senso del tempo che si diluisce e si palesa in maniera nebbiosa come le ambientazioni della solita e immancabile Parigi.
Un incidente che ne richiama un altro, un doppio salto nel ricordo alla ricerca di se stessi e delle proprie radici, la figura di un padre sfuggente, assente, impalpabile fisicamente, ma molto vivo nell'essere del protagonista e credo dello scrittore stesso. Modiano ha il dono della magia e lo esercita con le parole giuste, sempre precise puntuali, mai superflue. Nessuno come questo scrittore è in grado regalarci una narrazione lineare e piacevole inserendo continui salti temporali, tanto ben scritti da non farci rendere conto dello stacco, ci fa capire perfettamente dove siamo senza scossoni, ci abbraccia durante una “caduta” attutendo il colpo con le sue parole.
Le storie di Modiano sono piccoli mondi e anche questa lo è, hanno tutte una conclusione definita che però non è l’unica possibile, come se volesse dirci: “io l’ho pensata così, voi fantasticateci su e andate pure avanti a pensarci per giorni, portate la storia con voi”.
Questo romanzo non fa eccezione, rimane con noi dopo la lettura, ci lascia tante domande nonostante la sua conclusione chiara e coerente.
Parigi, cosa aggiungere di più, Modiano sa dipingerla sempre con i colori appropriati, quelli notturni, un’altra storia scritta con i toni che vanno dal bianco al nero includendo qualsiasi tonalità di grigio, nostalgico forse, ma di una nostalgia che fa bene ai nostri animi.