In cerca di Daisy
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Premio Pulitzer 1995
In cerca di Daisy è un romanzo che vuole uscire dalla letteratura per fare entrare il lettore nel salotto di una casa. Ha un tocco famigliare ma esce dalla saga classica nel senso che non c'è una evoluzione lineare nel tempo passando dai genitori ai figli ai nipoti ma la storia ripiega continuamente intorno al personaggio centrale di Daisy. Nel romanzo ci sono liste, fotografie, lettere. L'io narrante va dalla terza persona alla prima e la prima spesso è Daisy, ma a volte pure le amiche o i figli di Daisy o i suoi nipoti parlano in prima persona (di Daisy). La struttura del romanzo è insolita e originale e mi ha lontanamente ricordato Il tempo è un bastardo per l'inserimento nel romanzo del materiale Power point. Personalmente ho saltato il power point così come non ho letto gli elenchi di oggetti in questo romanzo. Queste originalità non mi colpiscono e non mi interessano. Però così come il tempo è un bastardo è bellissimo anche questo romanzo ha un fascino notevole. Alcune pagine raggiungono dei livelli di scrittura altissimi, soprattutto quando vengono descritti i personaggi, l'incapacità di esprimere i sentimenti, le debolezze. Il mondo affettivo e sessuale è raccontato in modo bello e originale. I rapporti sessuali sono così miseri, l'incapacità di parlare d'amore così assoluta da far rimpiangere che l'uomo non appartenga al regno vegetale. Le piante sembra abbiamo un livello di evoluzione superiore quando si parla d'amore. Ma anche se i personaggi non sanno parlare d'amore, hanno dei sentimenti delicati e quasi femminili, soprattutto gli uomini. Bellissimo il povero marito di Clarentine Flett, la vicina di Daisy, che si impara a memoria Jane Eyre dopo essere stato lasciato dalla moglie.
Il libro parte dalla curiosa descrizione dei genitori di Daisy, dalla morte della madre di lei di parto, dalla adozione di fatto da parte della vicina Clarentine Flett che prende la bambina, lascia il marito e trasloca dal figlio. Bellissima la storia d'amore tra Daisy e il figlio di Clarentine, Barker, considerata quasi un incesto da tutti. Interessante come è descritta l'inquietudine delle donne. Anche se Daisy è un angelo del focolare il senso di frustrazione della donna subordinata all'uomo permea tutto il libro. Il romanzo è profondamente femminista, si sente in ogni riga la necessità della donna di uscire di casa e di esprimersi nel mondo.
"Se mi sento defraudato io, figuriamoci come deve sentirsi defraudata lei!". Deve soffrire profondamente per lo spreco di se stessa. Qualcosa, qualcuno le ha tagliato la testa, le ha strappato la lingua.
In un certo senso dietro le pagine si intravede l'autrice, anche lei laureata in lettere, casalinga, madre di quattro figli, che inizia a scrivere tardi, dopo che i figli sono cresciuti.
Il romanzo non è bellissimo come storia nel senso che quasi non c'è una storia se non quella di Daisy. La sua depressione dopo che il giornale per cui scriveva l'ha scaricata occupa tantissime pagine nel senso che è riportata l'opinione di tutti in proposito. Bellissima non è la storia ma la scrittura di alcune pagine che sicuramente meritano di essere lette.
Colpisce nel romanzo l'incapacità delle donne di amare gli uomini. Mentre gli uomini hanno tutti una dolcezza particolare, le donne sono quasi indifferenti nei loro confronti quasi che l'amputazione della loro vita lavorativa e l'ingabbiamento dentro casa e famiglia avessero come conseguenza l'impossibilità di amare e di amare pienamente e con consapevolezza.