Il vincitore è solo
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Un Coelho in caduta libera!
Libro decisamente orribile e scadente al massimo. Leggendolo non sembra nemmeno un romanzo, ma più che altro una sorta di saggio inconcludente sul mondo del cinema e dello showbiz: da come nasce la sceneggiatura di un film passando per la ricerca del cast sino alla scelta del produttore di turno più disponibile. Successivamente, accantonando momentaneamente il cinema, si preoccupa di narrare del mondo subdolo e spietato della moda,spiegando a noi comuni mortali quali siano i passaggi decisivi per l'ascesa: dalla lotta ancestrale nell'intento di emergere dalla massa sino ai minuti di attesa che precedono una grande sfilata. Il tutto condito da personaggi squallidi ed insignificanti, ma soprattutto dalla violenza inaudita che cova dentro il mediocre mitomane russo, protagonista della storia, che non riesce a fare altro che mietere vittime in una ridente e bucolica Cannes per cercare di riconquistare la donna amata e perduta, risultando così un uomo capriccioso e moralmente basso. Libro veramente orribile,noioso e davvero impossibile da terminare, accantonato immediatamente dopo i primi capitoli.
Mi chiedo che fine ha fatto il Coelho di "Undici Minuti" e precedenti?
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Fino all'ultimo ho sperato nel lieto fine
E' il secondo libro di Coelho che leggo (il primo è stato lo Zahir) e mi sono piaciuti entrambi. Sono dispiaciuta nel leggere tante opinioni negative su "Il vincitore è solo" perchè a me è piaciuto molto e l'ho finito in poco tempo. Probabilmente perchè non ho ancora letto quelli che sono considerati i capolavori di questo autore. De "Il vincitore è solo" ho apprezzato moltissimo le introspezioni sull'alta società, che nonostante abbia tutto non ha la cosa più importante che è la felicità. Il protagonista è un uomo che apparentemente ha superato i traumi della guerra, ma in realtà arriverà ad uccidere la donna che ha sempre amato. Fino alla fine ho sperato nel lieto fine, nell'arresto di Igor, ma un libro del genere non può non avere un lieto fine. Tutti sono soli e tutti sono perdenti.
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Mi dispiace Paulo...
Paulo è stato per molto tempo uno dei miei scrittori preferiti. Acquistando "Il vincitore è solo" credevo di andare sul sicuro. Invece non trovo niente di quelle riflessioni che un tempo mi riempivano l'anima e mi aprivano nuovi scorci sul mondo (spirituale). Sono a metà e non riesco ad andare avanti, non trovo un' autentica motivazione nel protagonista a compiere le sue (terribili ma prive di pathos) azioni, come negli altri personaggi, piatti, banali. Non mi tiene neanche col fiato sospeso.E' un peccato non finirlo, ma adesso la sento come una forzatura.
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- sì
- no
mi aspettavo qualcosa in più
anche io come molti altri sono rimasta molto delusa da questo libro. lo stile è completamente lontano da tutti gli altri libri dell'autore cosi come i contenuti. la trama all'inizio può risultare piacevole e intrigante tuttavia man mano che si va avanti con la lettura l'autore diventa prolisso ed eccessivamente ripetitivo, arrivando talvolta ad annoiare il lettore. è sicuramente da apprezzare il tentativo di trattare temi e storie lontane da quelli finora discussi negli altri libri ma preferisco decisamente il Coelho di "Veronika decide di morire".
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DELUSISSIMA
Davvero. Non ho parole. Io sono una fan di Paulo, ho tutti i suoi libri, forse su alcuni non stata neanche obiettiva nel giudicare, proprio perchè per me è un idolo. Ma questo libro è davvero...non ho nenache le parole per descriverlo. Di una noia mortale, ho letto i commenti anche di altri lettori, sembra uscito "a forza" solo per spillare i soldi dei lettori e fan accaniti, insomma non c'è nulla di Paulo C. in questo libro. Mi chiedo davvero se è stato lui a scriverlo. Noioso, banale, Ripetitivo, Isignificante e cioè che non ti da nulla. Non c'è niente di brutto. Delusissima.
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lo ha scritto davvero lui?
Dopo aver letto e sentito sulla pelle e nell'anima l'
Alchimista, 11 minuti e Frida, ho guardato diverse volte la copertina per essere sicura che non ci fosse un refuso e spessi leggendo davvero un libro scritto da lui....ma siamo sicuro che Coelho sappia di averlo fatto?
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Noia totale
Ho apprezzato Coelho ne "L'alchimista", ma questo è uno dei libri più vuoti e noiosi che siano mai passati per le mie mani.
Sono quasi alla fine del libro e da un paio di capitoli ho cominciato a saltare le pagine in cerca di qualche avvenimento, le considerazioni dell'autore sono troppe, ovunque e ripetute fino allo sfinimento, in uno schema che rimane identico per tutta la durata del libro, i personaggi sono descritti in maniera a dir poco superficiale.
Assomiglia ad un breve racconto "pompato" all'infinito per far sì che raggiungesse il numero di pagine consono ad un romanzo.
Dubito che mi stupirà nelle ultime 20 pagine.
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Un Coelho che non riconosco più
Leggermente migliore rispetto al precedente "La Strega di Portobello"
Il Vincitore è Solo è un prodotto sicuramente deludente per chi ha letto i principali libri della creazione leteraria dell'autore come ad esempio L' Alchimista, Il cammino di Santiago, Undici minuti etc.
Il lettore che conosce Coelho giudicherà il tema estraneo a quelli comunemente trattati dall' autore. Potrebbe venire il dubbio che adesso scrive solamente per il "portafoglio" e non perchè ha qualcosa realmente da trasmettere.
E oggi che scrivo questa recensione nel giorno di San Valentino 2010 vi lascio con una massima di Coelho.
Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla.
Il vero amore è un atto di totale abbandono.
"Sulla sponda del fiume piedra mi sono seduta e ho pianto"
P.C.
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vergogna Coelho
Vorrei tanto avere il rimborso di questo insieme di parole unite solo dal nulla.
E' un'offesa al vero Coelho che ho tanto amato e che mi manca.
E' proprio un peccato che anche autori grandi debbano piegarsi alla logica del dover scrivere per forza.
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Commento
Il libro non sembra sicuramente scritto da Coelho, c'e un totale cambiamente stilistico ma la lettura è scorrevole, i personaggi ben descritti e la storia attira sicuramente. Attrae l'attualità dei contenuti che in coelho sono mancati, infatti si era sempre limitato ad argomenti di filosofia, o comunque ad argomenti su cui bisognava sempre riflettere per arrivare a capire. Trovo una certa somiglianza con Il diavolo e la signorina Prym.